Elezioni regionali 2024, Franco Vespe: “Cetto Laqualunque a Matera”. Di seguito la nota integrale.
Il 4 Gennaio sbarca a Matera Chiorazzo, ormai risoluto a partecipare alle prossime regionali della nostra regione. Una candidatura smargiassa, lanciata da almeno un paio di anni vantando appoggi e millantando conoscenze altolocate fra cardinali e vescovi, prestigiosi politici di grido perfino internazionale. Personalmente mi ha irritato del personaggio l’organizzazione ed i commenti che rilasciò quando con la sua Auxilium sponsorizzò le giornate dell’Avvenire invitando il presidente della Regione Lombardia Fontana a parlare dell’autonomia differenziata, senza nessun contraddittorio politico. Millantò in quella intervista grande confidenza con il presidente ed un palese consenso nei confronti dell’autonomia differenziata. Pare che a riguardo abbia cambiato idea se si ascolta la sua prima uscita. Una uscita dove ha sparato ad aria compressa ed ha manifestato una sfacciata ruffianaggine nei confronti del misero Pantheon della Sinistra Lucana. Una seconda irritazione riguarda Basilicata Casa Comune (BCC), emanazione di quella consulta regionale delle associazioni laicali. All’atto della sua costituzione all’orizzonte non c’era nessun Chiorazzo. Apparso poi improvvisamente fra i nomi di un triumvirato e chiamato a gestire BCC insieme al mio amico Lindo Monaco e Lorenzo Bochicchio. Una candidatura che ha percorso scorciatoie sbrigative e forse imposte in modo clericale dall’alto al di là delle prese di distanza ufficiali della Conferenza Episcopale della Basilicata. Un affronto a quella educazione alla laicità ed al rispetto dell’autonomia della politica dalla sfera religiosa sancita dal Concilio Vaticano II. A proposito caro Lindo di persone passione civile, rigore morale ma soprattutto competenza, ce ne sono tanti in Basilicata. Dire che lo avete trovato in Chiorazzo la ritengo un’offesa gravissima alla nostra Regione perché, bene che vada, al nostro amico delle 3 virtù gliene concedo solo una e non è certa quello della competenza! La terza, la più grave è quella dei partiti del centro-sinistra che sono corsi incredibilmente a baciare le pantofole di Cetto quasi fosse il salvatore della patria. Personaggio che fa al caso del PD perché può far quadrare i precari equilibri interni, può coprire 5 anni di “assenza di studio, proposte, progettualità” con il ricorso ad un campione della società civile fra l’altro facilmente controllabile a causa del gigantesco conflitto di interesse che si aprirebbe con la sua presidenza, visto il pesante coinvolgimento della sua Auxilium nel settore socio-sanitario Lucano. Una candidatura confezionata perseverando sul vecchio criterio di concepire la sanità come “Instrumentum Regni”, che si vuole far passare come fosse inedita. Per questo piace tanto a nostalgici ex-segretari regionali di partito! Ma la cosa ancor più grave è che a baciargli le pantofole sono i pentastellati materani. Personaggio più agli antipodi della loro cultura ed etica politica non poteva esserci! Eppure sono li adoranti a sdilinquirsi per Cetto animati dalla miserabile speranza che il PD in cambio vada loro in soccorso per puntellare il governo della città ed irrobustire così le poltrone sul quale oggi sono seduti. I miserabili vivono di queste piccole gioie! Non sappiamo ancora cosa propone. Per ora solo annunci e frasi ad effetto per riscaldare la platea di cortigiani accorsi a sostenere il loro pifferaio magico. Caro Lindo certamente un eretico come me non ha i numeri che tu ed alcuni vescovi lucani, vedono in Cetto (e meno male!); ma qualche suggerimento per far svoltare la nostra regione ce l’avrei. Un programma deve essere prima di tutto Liberante. Ci deve liberare da una politica che si fonda ancora su forme di solidarietà verticale, feudale o clientelare che sia. Secondo questa dottrina le risorse devono essere poche ed in mano di pochi perché il ricatto sociale del monarca sulle povertà sia feroce ed implacabile! Solo così in regione la politica può continuare a decidere chi deve vincere e chi deve perdere! Occorre pensare un programma che faccia svoltare per passare da forme di paternalismo feudale a forme di solidarietà orizzontali tipica dei Comuni! Una seconda parola da declinare è “Merito”. Ancora oggi l’affermazione professionale nella nostra regione si fonda sulle abilità relazionali “ruffiane” dei Bruno che si sanno intessere per compiacere il feudatario di turno. E’ il motivo per il quale, non l’unico certamente, giovani valorosi della nostra regione dalla guizzante intelligenza e dalla superba auto-determinazione decidono di tentare la fortuna altrove. Una terza parola è Bene Comune! Ma concretamente allora cosa fare? La prima cosa sarà quella di pensare ad investimenti che rendano affascinanti i territori e che ci liberino dall’intermediazione della politica. E’ il male che lo Svimez addita come responsabile dell’arretramento del Sud e che si è scatenato con la costituzione delle regioni. Non più bonus o sussidi da far dispensare ai vari Laqualunque (forse è per questo che Cetto ed il M5S materano si piacciono!), ma investimenti sul territorio tali da renderlo affascinante ed attrattivo. Infrastrutture materiali ed immateriali finalmente efficienti, costo del denaro e fiscalità agevolata, costi dell’energia più bassi. In pratica quello che una ZES dovrebbe fare. Ma non basta ancora! Occorre un piano strategico per promuovere le “Eccellenze”. Lavorare sui centri di Eccellenza Scientifici e Tecnologici è via obbligata. Ormai è stato estesamente provato che innescare un circolo virtuoso fra universià ed alta formazione, ricerca, innovazione tecnologica e trasferimento alle imprese è la via maestra per lo sviluppo. Nell’Aerospaziale, nelle Osservazioni della Terra, nelle Energie Alternative, nelle Biotecnologie ed Agrobiologia, nelle Imprese Culturali e Creative ci sono degli avamposti di eccellenza sul nostro territorio che possono diventare trainanti per la nostra regione. Dal punto di vista storico-culturale si può lavorare per esaltare l’eccellenza del nostro Metapontino. Noi abbiamo avuto lì la Magna Grecia perbacco! Potrebbe rappresentare il quarto/quinto polo turistico culturale italiano con Venezia, Firenze, Roma/Napoli. Perché non pensare a svilupparlo integrandolo con la Matera dei Sassi, Con la Montagna Lucana, il vulture Melfese, Potenza, le quattro valli lucane, i castelli federiciani l’area murgiana, l’area tarantina. Eccellenza nella Sanità! Lo scrivente è fermamente convinto che occorre puntare su di un primariato di eccellenza che non solo soddisfi l’utenza locale, ma che sappia attrarre utenze anche da fuori regione. Nel passato ci sono stati dei casi virtuosi, come la Cardio-chirurgia al San Carlo di Ugo Tesler, la Chirurgia a Matera di Barbieri negli anni 70 e di Franco Bucci nel primo decennio. lo stesso CROB di Rionero lo è di fatto oggi. Queste sono solo alcune spruzzatine di programma! Bastano 4 parole: Liberante, Merito, Bene Comune ed Eccellenza.
Bravo, Franco, condivido appieno la tua analisi. Nelle prossime adunanze elettorali, vedrai che prometterà vino, birra e latte che sgorgheranno dai lavandini di casa e dalle fontane pubbliche.
Caro Franco,
il centrosinistra è diventato un disco rotto (rotto in tutti i sensi), che da qualche anno non sa fare altro che una pesca a strascico, con la vana illusione di pescare il Sacro Graal Idee confuse o zero, politica tra la gente zero, coinvolgimento dei suoi elettori zero. Da quel poco che riesco a capire la vedo nera. BUON 2024.