Lamiranda (Terre Aristeo): finite le feste per i borghi ricomincia la stessa vita. Di seguito la nota inviata da Saverio Lamiranda, ad Terre di Aristeo.
Le festività che stanno per finire segnano un record di presenze di visitatori e turisti nei borghi e nelle aree rurali che, secondo dati della Coldiretti, sono stati scelti da un milione di italiani sia come meta turistica vera e propria, oltre che come destinazione di gite di una o più giornate. Anche i borghi lucani sono stati un’attrazione grazie alle molte manifestazioni culturali, tradizionali e popolari, quelle legate alla devozione cristiana e al Presepe, ad iniziative enogastronomiche e ai mercatini. Un patrimonio conservato nel tempo dalle comunità locali e rurali con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari. Il turismo in queste aree si conferma, dunque, come opportunità strategica per contrastare lo spopolamento dei nostri piccoli comuni, che, se non si interviene, a causa della mancanza di nuove attività economiche e lo smantellamento dei servizi infrastrutturali primari (su tutti strade e trasporti) e dei presidi sanitari, proseguirà nel nuovo anno.
Per tutto questo rilanceremo, già nei prossimi giorni, il nostro Pilota Progetto Pilota per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi Lucani. Non c’è più tempo da perdere. La realtà socio-economica regionale è drammatica. La condizione delle nuove generazioni lo è ancora di più. Lo spopolamento, anzi la desertificazione dei nostri Paesi, ha raggiunto livelli di esasperazione assoluta. Le proposte avanzate da Terre di Aristeo costituiscono condizione essenziale per poter contribuire al progresso delle Comunità locali ed alla rigenerazione dei Borghi. Tema, quest’ultimo, utilizzato da molti, ma spesso senza una reale connessione a soluzioni efficaci. E’ velleitario immaginare che il ripopolamento possa essere la sola conseguenza di azioni pubbliche allo stesso destinate. Non riteniamo di avere la “bacchetta magica”, ma certamente abbiamo assoluta consapevolezza e conoscenza delle situazioni sociali ed economiche di partenza e riteniamo di essere portatori di proposte che, se sostenute, possono certamente contribuire a determinare un’inversione di tendenza ed alimentare speranze e prospettive realistiche, presupposte e condivise fin dalla costituzione del Distretto.
Sinora è mancata una “visione” complessiva, realmente condivisa e partecipata, nell’ambito della quale devono potersi individuare e realizzare azioni concrete per salvare i nostri borghi dallo spopolamento. Il punto più debole: affidare solo agli interventi pubblici la responsabilità di soluzioni idonee per lo sviluppo sociale ed economico dei territori del Mezzogiorno e della Basilicata in particolare non è sufficiente.
I borghi non sono solo un’occasione per le feste natalizie ma veri luoghi da vivere tutto l’anno con l’iniziativa pubblico-privata che ha un ruolo fondamentale da svolgere.