Maltrattamenti al centro di permanenza per i rimpatri di Palazzo San Gervasio, intervento di Marcello Travaglini, Presidente Cestrim e Giovanni Ferrarese, Presidente Coop Adan.
Quanti sguardi abbiamo incrociato, quante storie conosciuto e quanti passi accompagnato. E sappiamo quanto delicato e necessario debba essere l’approccio di chi si occupa di migrazioni. Di esseri umani, prima di ogni cosa.
Quello che finora è uscito fuori dall’indagine della Procura di Potenza sulle violenze, fisiche e psicologiche, perpetrate nel Centro per Rimpatri di Palazzo San Gervasio è inaccettabile e fa male a chi da anni accompagna, con un lavoro difficile per affrontare fenomeni sommersi e coperti spesso dalla più assoluta indifferenza, quegli sguardi, quelle storie e quei passi. Non è accettabile che esistano luoghi in cui l’umanità scompare, viene sospesa; luoghi nati, sulla carta, per il rispetto delle leggi e che diventano condanne senza appello ad una tortura inenarrabile.
«Qui si gioca la credibilità dello Stato» ha detto il Procuratore Curcio. E’ vero. Lo Stato non è questo. Lo Stato è quello che difende e mette in pratica, ovunque, il riconoscimento inviolabile della dignità per ogni essere umano sancito dalla nostra Costituzione.
Che sia: mai più.
Mai più dignità calpestata.
Mai più violenza da chi dovrebbe tutelare.
Mai più indifferenza da chi si gira dall’altra parte.