Maltrattamenti al Centro permanenza per rimpatri di Palazzo San Gervasio, Lomuti (M5s): Ministro Piantedosi sapeva e non ha fatto nulla. Disumanità: sembrerebbe essere questa la parola d’ordine del centrodestra”. Di seguito la nota integrale.
È trascorso quasi un anno dall’ultima interrogazione presentata al ministro dell’interno Piantedosi sul centro di permanenza per il rimpatrio di Palazzo San Gervasio. Un’interrogazione in cui il deputato e coordinatore regionale del M5s di Basilicata, Arnaldo Lomuti, denunciava le condizioni di totale inadeguatezza di quel luogo a ospitare esseri umani. Lomuti, prima di presentare formale interrogazione al Ministro, aveva visitato più volte la struttura, evidenziandone criticità e inidoneità: pavimenti in terra battuta, tavole di cemento come letti, spazi ridottissimi per troppe persone, bagni senza porte, personale del tutto insufficiente, nessuna area esterna, solo una gabbia nel cortile interno; nessuna attività di integrazione. Praticamente, un lager collocato nei pressi di Palazzo San Gervasio, in un’area del tutto sprovvista di mezzi di collegamento, tanto che, una volta rilasciate, queste persone sono costrette a percorrere diversi chilometri a piedi per raggiungere un centro abitato o ad affidarsi a passaggi di fortuna.
Che gli ospiti della struttura fossero mantenuti in condizioni di cattività e brutalità era noto davvero a tutti: cittadini, associazioni ed esponenti politici hanno sempre denunciato quella realtà. A febbraio, Lomuti interpellò il Ministro per chiedergli conto della situazione e per invitarlo ad agire tempestivamente, per porre fine a quella vergogna che pure offendeva la nostra terra, da sempre rispettosa e accogliente.
La sordità politica del ministro Piantedosi sembra, dunque, essersi rivelata complice del disastro denunciato, nelle ultime ore, dalla Procura di Potenza. Dall’inchiesta sarebbe emerso che gli ospiti, oltre a subire pestaggi e maltrattamenti fisici, venivano sedati con farmaci antipsicotici e antidepressivi, da cui, in qualche caso, diventavano dipendenti. Stando alle parole del procuratore Curcio “Chi dava problemi… veniva trattato come una scimmia”. Dall’indagine, dunque, emergono con chiarezza gli abusi consumati nel cpr di Palazzo e le condizioni infernali e disumane a cui vengono sottoposti gli ospiti.
Condizioni non dicibili e non accettabili in una società che si definisce civile. Deprecando l’accaduto, Lomuti rincara la dose e chiede al ministro Piantedosi di spiegare perché non rispose all’interrogazione, perché non si accertò dei fatti, perché, in definitiva, abbia consentito che si consumasse la barbarie.
Un caso, quello di Palazzo San Gervasio, che testimonia, ancora una volta, l’incapacità di questo centrodestra, assente sui territori e lesivo del buon nome delle istituzioni.