Vertenza logistica Stellantis, intervento di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm.
È appena terminato l’incontro presso Confindustria Basilicata tra FDM Srl e Organizzazioni Sindacali.
L’incontro aveva all’ordine del giorno la discussione circa l’appalto che FDM Srl aveva con Stellantis.
Aveva in quanto FDM Srl ha confermato che suddetto appalto non è stato rinnovato e pertanto i lavoratori diretti di FDM Srl, ma anche quelli indiretti di LAS Automotive, non avranno più il loro posto di lavoro.
Questo è inaccettabile.
Lo stabilimento Stellantis di Melfi, nonostante la propria missione produttiva futura e l’assegnazione delle cinque vetture elettriche, non riesce ad assicurare la tenuta occupazionale dell’intera area industriale, questo è la prova del fatto che c’è la necessità di affrontare il tema Automotive con il Governo regionale e nazionale, perché si creino le condizioni di una politica di investimento sul settore per una trasformazione che sia socialmente e ecologicamente sostenibile. Questa situazione ci preoccupa perché per noi la precondizione necessaria alla missione produttiva era che l’assegnazione delle nuove versioni elettriche salvaguardassero l’occupazione tanto di Stellantis quanto delle aziende dell’indotto.
Con questa comunicazione di FDM Srl, che significa perdita di occupazione e mancanza di assunzione di responsabilità sociale, si vanifica un percorso di due anni fatto di sacrifici ma soprattutto si pregiudicano gli strumenti previsti dall’area di crisi complessa.
Le azioni di lotta intraprese in queste ore dai lavoratori proseguiranno e noi metteremo in campo ogni altra azione di forza utile alla risoluzione della situazione, coinvolgendo tutti i lavoratori della logistica, della componentistica e di Stellantis senza esclusione di colpi.
Stellantis, anche in relazione agli incontri ministeriali, deve chiarire qual’è il proprio progetto.
In queste ore abbiamo protocollato una richiesta d’incontro alla Regione Basilicata per capire che fine hanno fatto le interlocuzioni con Stellantis in relazione al futuro dell’intera area industriale di San Nicola di Melfi che per noi non contiene lavoratori di serie A e lavoratori di serie B ma lavoratori che tutti insieme hanno contribuito con i propri sacrifici alla crescita dell’azienda, della Regione e del Paese tutto.
In questi mesi abbiamo fatto tutto quanto possibile con la nostra azione sindacale ma, come detto più volte, la transizione e la trasformazione industriale non può essere scaricata sui lavoratori; le aziende incrementano i loro profitti e i lavoratori subiscono le crisi: la politica deve assumersi la responsabilità di occuparsi del lavoro e dei lavoratori.
Non ci fermeremo fin quando non vedremo il piano chiaro e condiviso che metta al centro la tutela del lavoro e dei lavoratori.