Inaugurata questa mattina ad Acerenza, nel quinto anniversario della sua morte, con la presenza deIl’Arcivescovo Mons. Francesco Sirufo, del Sindaco di Acerenza e dell’attuale direttore del Museo Diocesano, Don Gaetano Corbo, la targa commemorativa per ricordare con riconoscenza il Prof. Don Antonio Giganti. Il Sindaco Fernando Scattone ricorda la figura di Don Antonio Giganti quale esimio fautore della nascita ad Acerenza del primo Museo Diocesano regionale, lasciando un segno eloquente nella storia della nostra storica cittadina.
Il museo ospita prevalentemente oggetti provenienti dal tesoro della Cattedrale di Santa Maria Assunta: oreficeria, argenteria, statuaria lignea e dipinti. E’ inoltre presente un’ importante collezione di paramenti liturgici. Accanto alle opere che provengono dalla tradizione religiosa della diocesi di Acerenza, sono esposti reperti archeologici anteriori alla nascita del Cristianesimo emersi dal sottosuolo acheruntino.
Il Museo della diocesi acheruntina nasce nel 2007 per volere di Mons. Giovanni Ricchiuti, Arcivescovo di Acerenza, che affida la direzione proprio al Don Antonio Giganti e rappresenta il degno traguardo di un lungo cammino iniziato già negli anni ’70 attraverso l’impegno dell’Arcidiocesi che realizzò un sogno coltivato con tenacia e passione dalla comunità ecclesiale di Acerenza. Il primo Museo Diocesano in Basilicata nasce con molteplici finalità delle quali vanno ricordate almeno tre: porre a disposizione della nostra comunità ecclesiale un centro di riferimento artistico con possibili incontri culturali; una decorosa e sicura conservazione delle opere d’arte, prodotte da chi ci ha preceduti nel segno della fede; disponibilità di queste opere per l’intera collettività, finalizzata alla crescita spirituale, culturale e sociale.
Il Museo Diocesano, allestito nel 2007 nelle suggestive sale della struttura che ospitava il Seminario di Acerenza, L’evento di commemorazione attraverso l’apposizione di una targa in pietra, promosso dal Vescovo, Mons. Francesco Sirufo, dal Direttore del Museo, don Gaetano Corbo, e dall’Amministrazione Comunale di Acerenza, si propone di ricordare chi a curato l’apertura e l’avvio di un contenitore prestigioso dell’arte cristiana e della storia lucana, capace di incrociare i desideri e le prospettive di tanti turisti che giungono ad Acerenza per visitare la Cattedrale e il borgo medievale e trovano nel Museo Diocesano un interessante percorso culturale.
Ho avuto modo di conoscere personalmente Don Antonio Giganti, aggiunge il Sindaco Fernando Scattone, durante il percorso universitario presso l’Università degli Studi di Bari, facoltà di Giurisprudenza, perché professore Associato di Storia Medievale nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari. Per molti studenti universitari che frequentavano la facoltà di Giurisprudenza e non solo, infatti, il Prof. Don Antonio Giganti, rappresentava un riferimento di competenze e di conoscenze.
Note biografiche
Profilo di don Antonio Giganti per la intitolazione di un largo cittadino.
Antonio Giganti, nato a Oppido Lucano il 9/3/1935, sacerdote e canonico della Cattedrale di Acerenza, laureato in Scienze Bibliche presso la Studium Biblicum di Gerusalemme, in Filosofia presso l’Università degli Studi di Bari, è stato Professore Associato di Storia Medievale nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bari. Ha tenuto sempre fede alle sue origini lucane non abbandonando mai la residenza nel luogo di nascita e ha dedicato molta parte della sua ricerca scientifica al luogo di nascita e alla sua Diocesi di appartenenza:
l’Arcidiocesi di Acerenza. Su questa Egli ha lavorato e prodotto pubblicazioni scientifiche di alto pregio. Per la sua Diocesi ha pubblicato:
1 – Un Evangelario latino del sec. XII della Biblioteca di Acerenza, ed. Olschki, Firenze 1970.
2 – Le pergamene dell’Archivio arcivescovile di Acerenza, in Popolazione, paesi e società della Basilicata, Pugliagrafica sud, Bari 1989.
3 – I Sanseverino e la Basilicata tra svevi e angioini, in Studi storici della Basilicata, Pugliagrafica sud, 1987.
4 – Vescovi e società ad Acerenza nell’età sveva, in Uomini e comunità dell’Alto Bradano, Pugliagrafica sud, Bari 1985.
5 – Il Museo Diocesano di Acerenza, Ed. La Matrice, Bari 2009.
6 – La Cattedrale di Acerenza nel Medioevo, ed. Ermes, Potenza 2002.
Il volume La Cattedrale di Acerenza è l’opus maximum degli studi e della ricerca sul tempio acheruntino, vanto di Acerenza e di tutta la Basilicata. Analizza il monumento in tutti i suoi aspetti, in un formato di 33 per 46 cm. con un corredo iconografico di singolare efficacia, elaborato manualmente da pittori ed incisori esperti. L’opera si presenta in duplice versione, entrambe stampate in carta Fedrizoni Tintoretto, con legatura in mezza pelle di capretto, con i fregi ed i titoli del dorso e dei piatti battuti in oro. Le illustrazioni fanno del volume un’opera monumentale che fa pensare a quelle edizioni di lusso da tenere su un leggio per ornare e dare un tono di cultura al proprio salotto.
La ricerca condotta dal prof. Antonio Giganti recupera una documentazione in gran parte inedita sulla costruzione e sulla storia della cattedrale proiettando le vicende nello scenario dei grandi eventi che hanno segnato la storia del Mezzogiorno d’Italia a partire dai Longobardi, con lo sguardo sempre rivolto alla società. La trattazione storica non tralascia di evidenziare le condizioni oppressive dell’apparato feudale.
Si può senz’altro dire che il volume La Cattedrale di Acerenza nel Medioevo colma magistralmente lacune di conoscenza storica di un territorio importante della Lucania storica, dando spiegazione di cause ed effetti alla storia del Medioevo dell’Alto Bradano.
L’opera costituisce un tassello importante della storiografia lucana. Antonio Giganti non si è fermato solamente alla ricerca scientifica, ha anche operato nella ristrutturazione della Biblioteca e dell’Archivio della Diocesi.
Ha inoltre dato l’avvio alla creazione del Museo Diocesano nelle due sezioni: quella religiosa e quella archeologica. Del Museo ha anche redatto una guida che analizza criticamente e artisticamente le opere d’arte contenute, tutte dotate di schede illustrative.
E’ venuto a mancare a Bari il 15/1/2019.