In un anno – tra il terzo trimestre 2022 e il terzo trimestre 2023 – in provincia di Matera sono “scomparse” 107 imprese-laboratori artigiani. Secondo i dati aggiornati di Unioncamere, le ditte artigiane del Materano sono 3.238 (erano 3.345) di cui 1.164 operano nel settore dei servizi, 1001 nelle costruzioni, 715 nel comparto industriale, 356 nel commercio, 19 in agricoltura. Le cancellazioni dagli Albi camerali più consistenti si sono registrate nelle costruzioni (meno 48 ditte artigiane) e nel commercio (meno 9 unità). A compensare il saldo – che altrimenti sarebbe più negativo – sono le nuove iscrizioni trimestrali (24) a fronte delle cancellazioni (18).
“L’economia della nostra provincia e in generale della regione sta rallentando -spiega il presidente di Confartigianato Matera Rosa Gentile – e tra i fattori di maggior responsabilità c’è il calo degli investimenti. Le conseguenze di questa situazione sono chiare, in particolare l’affievolimento della capacità del sistema d’impresa di affrontare le transizioni in atto, da quella demografica dello spopolamento dei comuni e che riguarda il ricambio generazionale a quella digitale fino a quella correlata al tema della sostenibilità. Sono le piccole imprese la spina dorsale dell’economia lucana è un ritornello che ormai siamo abituati ad ascoltare, ma che non mette queste realtà, creative e capillari, al riparo da una brutale stretta dei cordoni del credito. Com’è possibile aspettarsi dalle piccole imprese che colgano le sfide della contemporaneità senza che abbiano i mezzi per farlo?”.
Il sistema d’impresa del territorio, dove le micro e piccole realtà rappresentano il 99% e l’artigianato il 25%, ha finora spinto e trainato la ripresa post pandemia. Ciò accade nonostante il sistema di mpi, che occupa 50,2% degli addetti, ha sostenuto tra crisi energetica, caro tassi e difficoltà di reperimento del personale maggiori costi, pari al 2,3% del valore aggiunto.
“In un contesto economico come l’attuale, per essere competitivi – dice Gentile – occorre puntare sull’eccellenza e i più giovani possono giocare un ruolo importante. Le Pmi sono innovative, sostenibili, flessibili, agili nei processi di sviluppo – aggiunge – Da noi si può trovare non solo un lavoro ma il lavoro, quello che risponde alle aspettative di crescita personale e professionale, di formazione continua, trasmissione del sapere, velocità, stimolo, sviluppo in termini di carriera. Per questo abbiamo scelto di rivolgerci ai giovani, con gli incontri sul territorio per la presentazione dei bandi della Regione, affinché conoscano le piccole imprese da vicino e colgano le opportunità dei bandi”.
Secondo il Presidente di Confartigianato Marco Granelli “sul fronte delle politiche economiche, il rafforzamento degli investimenti pubblici in infrastrutture e gli interventi in grado di rafforzare il sistema delle imprese del Mezzogiorno, utilizzando in modo virtuoso le risorse del PNRR e dei Fondi strutturali, sono alla base del recupero del divario tra Nord e Sud del Paese”.