Come ogni anno il 17 gennaio il Salotto Donata Doni guidato dalla presidente Agnese Belardi celebra la giornata nazionale del dialetto.
Nell’ accogliente cineteatro Iris un pomeriggio all’insegna del divertimento e della spensieratezza, una iniziativa dedicata al vernacolo . A poche ore della festa serale di Sant’Antuono, maschere e suono, protettore degli animali che dà inizio al Carnevale. Per non dimenticare il passato e le tradizioni del paese che devono essere tramandate ai posteri. Al Cineteatro Iris in programma un evento all’insegna dei valori, dei ricordi attraverso la voce di tanti protagonisti presenti venuti da ogni paese della Basilicata e dalle regioni limitrofe, Puglia, Calabria e Campania. Un mini spettacolo di teatro sul “ malocchio”,interpretato dalle talentuose Nunzia Gioia e Marianna Pica.I saluti del direttore Basilicata Arberesce Mazzeo che ha donato libri in vernacolo all’ associazione.I racconti di Emilio D’Andrea” Drett a montagna”.
I proverbi letti dagli studenti e ripetuti dai nonni. I saluti di Giuseppina Troccoli, Nicolina Ielpo, Stefania Buldo che hanno coordinato gli studenti delle scuole di Lagonegro,Dirigente Vito Carlomagno.Reading in vernacolo di poeti Bruna Gagliardi, Giuseppe Surico, Pino Papa, Vincenzo Cicalese che magistralmente ha recitato La livella.Carmelina Ladaga con la poesia, Donata la scurdata, poesia dedicata a Donata Doni e ancora canti e suoni zampogne ciaramelle con Umberto Carlomagno , Eleonora Forastiero,Lina Magnanimo,il maestro Salvatore Falabella e l’organetto del piccolo Francesco Fortunato e la maestria di Pasquale .I balli delle signore del Lago e lagonegro con i costumi tipici.
Ritornelli popolari in collaborazione con le associazioni, l’Auser di Rivello e i protagonisti dell’ antologia dedicata al dialetto in onore della poetessa Donata Doni. Non bisogna dimenticare le nostre radici _ riferisce Belardi_il legame con quello che siamo stati ,ovvero, il nostro passato attraverso il dialetto che è la lingua del cuore.
Dopo un lungo periodo in cui il dialetto si è identificato con la lingua dei cafoni e veniva combattuto per una emancipazione sociale,il suo riscatto in questi ultimi anni dove si è assistito alla sua rinascita, dimostrando che non è mai morto, l’introduzione della prof.ssa Elisa Conte. La Basilicata conta 131 Comuni e si parlano 131 dialetti che testimoniano la storia e il vissuto delle varie aree geografiche.
Nella penisola la storia dei dialetti italiani si identifica con la storia stessa dell’italiano dal momento che il dialetto non è altro che il volgare del tempo parlato da Popolo.I tanti dialetti dei Comuni, ovvero le parlate locali del vulgus, sono una risorsa per la Basilicata.
Questa cultura del vernacolo va coltivata, conservata e trasmessa ai giovani, agli studenti per arricchirli di una tradizione quella degli avi e dei nonni. Molto significativi i costumi di un tempo le cosiddette “Pacchiane” con gilet colorati e gonne nere ,le donne hanno ballato la tarantella. Particolare importanza hanno i detti, i proverbi che esprimono e testimoniano la saggezza popolare che si trasmetteva oralmente.
Partecipano all’evento anche Rosita Labanca e Michele Lupo (Cose cuselle mattonelle poste sui muri ad Agromonte).
Gli organizzatori ringraziano Aurora Di Sipio, il direttore del Cineteatro Iris Tonio Brigante, le donne dell’associazione Carabinieri Lagonegro e i volontari che collaborano assiduamente con il salotto Doni.