Dal 18 al 25 gennaio 2024 è in programma la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani sul tema “Ama il Signore Dio tuo …. e ama il prossimo tuo come te stesso” (Luca 10,27). Di seguito i particolari.
Saranno tre le celebrazioni ecumeniche che si svolgeranno dal 18 al 25 gennaio 2024 nella Diocesi di Matera-Irsina in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si propone ai fedeli delle diverse confessioni quale tempo di riflessione nella prospettiva del raggiungimento della piena unità:
Giovedì 18 gennaio, alle ore 19 nella Parrocchia dell’ Immacolata a Matera il primo appuntamento con la Celebrazione ecumenica della Parola di Dio presieduta da Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina e Vescovo di Tricarico.
Martedì 23 gennaio, alle ore 19 nella Chiesa di S. Rocco Vecchio a Casalnuovo (officiata dalla Chiesa Ortodossa di Romania) la Celebrazione ecumenica della Parola con gli interventi di Padre Donato Giordano O.S.B., Direttore dell’Ufficio Ecumenico Diocesano, e di un Rappresentante del Consiglio della Chiesa Battista di Matera
Giovedì 25 gennaio, alle ore 19 nella Chiesa Evangelica Battista di Matera (in via Gravina) l’evento conclusivo con la celebrazione ecumenica guidata dal Pastore Dario Monaco a cui prenderanno parte Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo e Padre Nicola Mihaisteanu, Parroco della Chiesa Ortodossa di Romania.
Il tema biblico scelto dalla Commissione ecumenica, rappresentata quest’anno da un gruppo ecumenico del Burkina Faso e dalla Comunità “Chemin Neuf”, è un passo tratto dal Vangelo di Luca che narra l’episodio del dottore della legge che chiede al Signore cosa sia necessario fare per ottenere la vita eterna.
La risposta di Gesù lo rimanda alle parole della Legge:”Amerai il Signore Dio tuo … e il prossimo tuo come te stesso” (Lc 10,27) e alla replica: “Chi è il mio prossimo?” – propone la parabola del buon samaritano che indica come il modo di amare il prossimo consista nell’aiutare il bisognoso, il debole, l’emarginato e chiunque si trovi nella sofferenza, senza alcun pregiudizio di genere.