“La Val Basento così com’è non è affatto appetibile e nemmeno i bandi attivati in passato hanno portato a risultati tangibili. Non si è riuscito a far nulla o quasi, nemmeno con i vantaggi delle utilityes (energia, gas, acqua) a buon mercato, sull’offerta vantaggiosa di costi di lavoro, suoli e strutture o sul supporto della formazione. Certamente sulla Val Basento si sono affacciati soggetti con scarsità di lungimiranza programmatica, tranne l’indimenticato Nino Somma che con grande ed efficacia managerialità seppe mantenere i livelli occupazionali per tutta l’area. E che dire della logistica e dei trasporti con una ferrovia poco concorrenziale e un aeroporto, quello di Pisticci, legato a quanto pare al doppio filo a quello di Pontecagnano, sulla quale la Regione ha maldestramente investito? Cui prodest? Bisogna coinvolgere anche le multinazionali del settore Oil & Gas presenti sul territorio lucano. Una proposta provocatoria, visti i problemi e il contenzioso in corso tra le compagnie petrolifere e la Basilicata, che paga l’assenza di un piano di sviluppo sostenibile che tenga dentro con le dovute “rassicurazioni” per il territorio e le popolazioni, anche lo sfruttamento delle risorse energetiche. Le royalties calano e le conseguenze si vedono. Resta la validità di un percorso tra soggetti istituzionali e forze politiche e sociali, che si rivolge in primis al Comune di Pisticci per quanto di sua competenza. Ma il problema vero è quello di mettere insieme le forze necessarie per far uscire la Val Basento delle secche di una crisi ormai trentennale, come dimostra la platea di lavoratori finita fuori dal ciclo produttivo, senza dimenticare gli effetti sulle economie dei Comuni del circondario erose dallo spopolamento demografico. Non serve raccogliere le firme attraverso dibattiti fine a se stessi e che lasciano il tempo che trovano. Attendiamo un tavolo di confronto, auspicando che sia concreto e fattivo, per porre fine ad una situazione critica che si è consumata e continua a consumarsi in un’area che ha tutte le caratteristiche per essere punto di snodo di uno sviluppo industriale, sociale, occupazionale ed economico della Basilicata.”
Lo dichiara Nicola Mastronardi, membro della direzione regionale di Azione Basilicata.