Questa mattina nella sala convegni di Palazzo Viceconte a Matera è stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa tra i Presidenti Corecom e Garante per la privacy.
All’incontro moderato da Antonio Donato Marra, coordinatore Nazionale dei Presidente Corecom, sono intervenuti il segretario generale del Consiglio Regionale della Basilicata, Domenico Tripaldi, il presidente Garante per la privacy, Pasquale Stanzione e il direttore generale Agcom, Nicola Sansalone.
Di seguito il report integrale.
Il Coordinamento nazionale dei presidenti Corecom e il Garante per la protezione dei dati personali hanno firmato, oggi, a Matera, nella splendida cornice di palazzo Viceconte, il Protocollo d’intesa “Insieme per tutelare i minori online” al fine di attivare“una collaborazione strategica tra le parti, nell’ambito delle rispettive competenze e funzioni stabilite dalle singole leggi istitutive nel quadro degli obiettivi di protezione dei minori e trattamento dei propri dati personali, e di prevenzione e contrasto anche dei fenomeni del cyberbullismo e del revengeporn”.
Per il coordinatore nazionale dei Presidenti Corecom, Antonio Donato Marra la collaborazione tra le due Autorità è fondamentale per la tutela degli utenti minori dei servizi digitali. “I dati che abbiamo a disposizione – ha precisato – sono allarmanti. Secondo una recente indagine OCSE, i minorenni italiani trascorrono in media 35 ore a settimana online. Una presenza che li espone a un rischio crescente di subire cyberbullismo,revengeporn e sexting. Pratiche che possono avere conseguenze devastanti dall’isolamento sociale, alla depressione, all’ansia e al suicidio. In Italia – ha sottolineato Marra – la legge vieta ai minori di 14 anni di aprire un profilo social ma molti genitori consentono ai propri figli di farlo, spesso senza essere consapevoli dei rischi legati a un uso improprio della rete. Da questa consapevolezza è nata l’idea di una collaborazione concreta tra tutti i 21 Corecom d’Italia e il Garante privacy, per realizzare nuove iniziative e progetti che coinvolgano sia gli adulti, insegnanti e genitori, spesso ignari dei rischi legati a una condivisione impropria di immagini, video o testi nelle chat o sui social, sia i ragazzi, affinché sviluppino capacità critica e siano in grado di distinguere, anche nelle piattaforme virtuali, ciò che è giusto da ciò che non lo è”.
Per l’Agcom è intervenuto il vicesegretario generale, Nicola Sansalone che ha portato i saluti del presidente dell’Autorità Lasorella. “La stipula del Protocollo d’intesa tra il Coordinamento nazionale dei presidenti Corecom ed il Garante della privacy – ha detto – rappresenta un ulteriore passo che segna il rafforzamento delle attività di tutela dei minori portate avanti dai Comitati regionali per le comunicazioni sull’intero territorio nazionale.Tale Protocollo si colloca in un processo avviato da anni che vede i Corecom impegnati nell’elaborazione e nella realizzazione di percorsi educativi rivolti principalmente al mondo della scuola per sensibilizzare i più giovani ad un utilizzo responsabile dei media ed accrescere quelle competenze tecniche e culturali, indispensabili ad interagire consapevolmente con un universo comunicativo in continua evoluzione.Le recenti linee guida, approvate dall’Autorità- ha proseguito – sottolineano la necessità di promuovere l’alfabetizzazione e la cultura digitale a tutela dei soggetti più vulnerabili, per accrescere un uso consapevole dei mezzi di comunicazione, contrastare fenomeni di disinformazione e di incitamento all’odio nonché mitigare i rischi cui soprattutto i minori sono esposti.In questa prospettiva, la stipula del Protocollo d’intesa con il Garante privacy contribuisce a consolidare quell’impegno educativo promosso negli anni dai Comitati regionali per aiutare, soprattutto i più giovani, a gestire in piena autonomia e con competenza gli ambienti digitali”.
“La collaborazione cammina sulle gambe, sull’impegno e sull’iniziativa dei singoli Corecom. A nome dell’Autorità Garante desidero manifestare il sincero apprezzamento per il Protocollo d’intenti sottoscritto oggi che garantisce maggiore tutela dei minori dalle implicazioni delle nuove tecnologie”. Lo ha detto Pasquale Stanzione, presidente del Garante per la protezione dei dati personali che si è soffermato sulla responsabilità delle Istituzioni tutte nel rendere la rete meno ostile per i minori. “Il web – ha sottolineato – era sorto per essere l’agorà, lo spazio per esprimersi liberamente e invece si è trasformato in una giungla. Occorre rendere i ragazzi più consapevoli dei rischi della rete e far sì che possano fruire di quelle fenomenali opportunità da essa offerte. La rete, è in alcuni casi l’unico orizzonte attraverso il quale si snoda la vita degli adolescenti, cristallizzata in mosaici di foto affidate alla discrezione dell’altro che, in taluni casi, diventa letale per quei soggetti fragili, maggiormente esposti ai danni, a volte irreversibili, per l’uso violento di parole e immagini che se ne fa. E’ importante fornire ai ragazzi quella giusta formazione per superare il far west in cui si sono trasformati i social. Vantaggi e rischi delle nuove tecnologie vanno ponderati e affrontati con consapevolezza”. Stanzione si è poi soffermato sulla necessità di un bilanciamento tra la libertà personale e la protezione dei dati personali: “Bisogna assicurare una sorta di navigazione consapevole e quanto più possibile sicura che protegga i propri dati personali. Insegnare ai giovani a riflettere sui propri click, su quelle azioni a volte automatiche che potrebbero avere effetti devastanti per loro stessi. Più che i divieti e la moderazione dei contenuti è utile puntare alla formazione e a uno sforzo comune tra le Istituzioni”. “I dati -ha proseguito Stanzione- devono circolare ma questa circolazione deve essere corretta, l’antica privacy è diventata diritto di controllo dei dati personali. Il Protocollo d’intesa – ha concluso – sancisce reciproci impegni di collaborazione per rendere la rete un luogo di promozione della libertà come fin dal principio avrebbe dovuto essere e non un luogo di sopraffazione”.
All’incontro erano presenti oltre al presidente del Corecom Basilicata, Marra, i presidenti dei Corecom Marche, Cinzia Grucci, Abruzzo, Giuseppe La Rana, Molise, Vincenzo Cimino, Piemonte, Vincenzo Lilli, Sardegna, Sergio Nuvoli, per la Sicilia il delegato Salvatore Li Castri, Toscana, Marco Meacci, Trentino Alto Adige – Bolzano, Roland Turk, Trentino Alto Adige – Trento, Marco Sembenotti, Valle d’Aosta, Pierpaolo Civelli e Veneto, Marco Mazzoni Nicoletti.
Il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, impossibilitato a partecipare per concomitanti impegni istituzionali, ha inviato un video messaggio con il quale ha salutato i partecipanti e ha augurato loro buon lavoro. Bardi ha parlato dell’importanza dell’intervento interistituzionale per la tutela dei minori. “Il tavolo – ha sottolineato nel suo breve messaggio – permetterà alle due Autorità di sperimentare un nuovo approccio con un documento operativo fondamentale e improcrastinabile per un’azione sinergica tesa alla tutela dei minori nel complesso mondo del web”.
A portare i saluti e il benvenuto del presidente della massima Assise regionale, Carmine Cicala, e dell’intero ufficio di Presidenza, ai rappresentanti dei Corecom regionali, il dirigente generale del Consiglio regionale della Basilicata, Domenico Tripaldi.
Con la firma del protocollo,Corecom e Agcom si sono impegnati“a elaborare forme di cooperazione comune che possano valorizzare le competenze e i poteri del Garante e le esperienze e la presenza sul territorio del Corecom e a organizzare iniziative pubbliche che coinvolgano esperti, cittadini ed istituzioni attraverso corsi, convegni, incontri e momenti di confronto sui temi della protezione dei dati personali anche sui fenomeni del cyberbullismo e del revengeporn e sulle più efficienti metodologie di prevenzione e di contrasto”. L’impegno è anche teso a predisporre e diffondere materiale divulgativoche diano un contributo sull’uso corretto e responsabile delle tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione digitale con riguardo al trattamento dei dati personali e a redigere e/o divulgare linee guida, vademecum, articoli, pubblicazioni scientifiche e promuovere best practices con l’intento di diffondere la cultura della legalità, dell’uso consapevole delle nuove tecnologie, della navigazione sicura, della protezione dei dati personali e del contrasto ai fenomeni del cyberbullismo e del revengeporn. Le attività da mettere in campo riguardano anche iniziative di ricerca, finalizzate ad individuare le problematiche attinenti alla protezione dei minori riguardo al trattamento dei propri dati personali ed anche ai fenomeni del cyberbullismo e del revengeporn e a predisporre adeguati strumenti di intervento tempestivo. Non meno importanza viene rivolta alla formazione del personale Corecom in materia di Privacy attraverso la pianificazione di incontri periodici”.