Si è spento il 20 gennaio a Lecce Piero Enrico, per anni dirigente al Comune di Tricarico. Il prof. Antonio Melfi, già sindaco di Tricarico, lo ricorda con commozione e riconoscenza.
Ciao, Piero. Sit tibi terra levis
Ha lasciato il suo cammino terreno Piero Enrico, una persona seria, un professionista preparato, un lavoratore instancabile. Il comune di Tricarico gli deve tanto: egli ha rappresentato, nei lunghi anni della sua carriera tricaricese, un punto di riferimento per cittadini, dipendenti ed amministratori. Per me è stato, oltre a tutto ciò, un grande, sincero e leale amico, un collaboratore fecondo di idee, un sostegno ed un supporto significativo negli anni dal 1995 al 2000, prima e seconda mia legislatura come Sindaco di Tricarico. Gli anni in cui il comune visse, senza falsa modestia e senza tema di smentita, una “età aurea” i cui effetti sono tutt’oggi visibili. Per citarne solo alcuni: il rifacimento dei marciapiedi da via Appia in piazza Garibaldi, la pavimentazione di Piazza Garibaldi, restituita alla sua veste storica, e di via Vittorio Veneto, la piazza dell’Emigrante, il palazzetto dello sport, la villetta comunale con annesso campetto da bocce. Per non dire del fervore culturale che in quegli anni si è registrato: la scuola di filosofia; il concorso nazionale intitolato a mons. Raffaello delle Nocche; il convegno nazionale su Rocco Scotellaro; la pubblicazione de “L’uva puttanella” e “Contadini del sud”, introduzione del prof. Nicola Tranfaglia, edizioni Laterza; il periodico “Informa Tricarico” con una tiratura di 6000 copie; la pubblicazione del volume “Osserva Tricarico” di raccolta storico-documentale relativamente ai piani regolatori del Comune. Tutte queste iniziative non sarebbero state possibili senza Piero, con il quale trascorrevo intere giornate in Comune, senza guardare l’orologio, senza distogliere l’attenzione e la cura verso i cittadini che affollavano gli uffici, compreso quello del Sindaco, e che sempre ricevevano una risposta, innanzitutto gentile e di condivisione delle problematiche esposte, e poi anche di soluzione delle stesse. Piero aveva la rara qualità di dirigere senza comandare, di controllare senza pretendere, di collaborare senza ordinare: per questo riusciva a trovare sempre le soluzioni più appropriate o più indolori; per questo nessuno rimaneva ai margini o si sentiva escluso, cittadini e dipendenti comunali. Per questo, a seguito della mia elezione a consigliere regionale di Basilicata, nonostante la mia sollecitazione a chiedere il distacco, ha preferito rimanere in quella che era la sua casa, il suo paese di adozione, fino a quando la vita lo ha portato a scegliere la città di Lecce per continuare il suo percorso.
Fuori da ogni retorica, oggi io perdo un pezzo di me, del me sindaco di Tricarico e del me tricaricese, perdo un pezzo della storia che mi lega indissolubilmente a Tricarico, perdo un pezzo, importantissimo, della mia vita.
Grazie, Piero. Il Signore ti accolga fra le Sue braccia.
Antonio Melfi