Leonardo Pinto, un lucano indignato ma non rassegnato: “Assuefazione al peggio, patologia sociale che sta distruggendo la Basilicata, agonia della biblioteca provinciale di Matera”. Di seguito la nota integrale.
I mali sociali che affliggono la Basilicata sono atavici, si perdono nella notte dei tempi. I Lucani, ultimi ad essere sottomessi dai Romani, hanno subito dominazioni straniere non sempre negative. È il caso di Federico II il quale nel 1231, con le sue Costituzioni Melfitane, ha voluto affermare (primo in Italia, e non solo) l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Tuttavia, ad intermittenza, ci sono stati grandi Lucani: da Mario Pagano a Gianturco, a Fortunato, a Nitti e a Torraca che hanno dato lustro alla regione e all’Italia. Con un pizzico di sano campanilismo mi piace ricordare lo stiglianese On.le Salvatore Correale, uomo della montagna materana, lungimirante, tra i primi a comprendere nel 1879 la necessità del collegamento di Matera alla ferrovia nazionale.
Ora è l’epoca dei nani della politica: miopi, incapaci, pretenziosi, nullafacenti, vera iattura sociale al punto che non riescono a cogliere la necessità di garantire, per esigenze sociali e sociologiche, il buon funzionamento della Biblioteca Provinciale di Matera, una delle più importanti d’Italia. Problema che non dovrebbe esistere, ma che esiste e si trascina da troppo tempo grazie a bla bla, slogans propagandistici, cartelli di protesta e raccolta firme. Tutte iniziative nobili e meritorie (ho firmato anch’io la petizione organizzato). Gli organizzatori vanno ringraziati.
La questione vera, che investe anche la Biblioteca Provinciale di Matera, è l’assuefazione al peggio che sta distruggendo la Basilicata. Patologia sociale gravissima da rimuovere, alimentata dalla mancanza di sensibilità dei Consiglieri Regionali, della Giunta Regionale e del Presidente Regionale, a prescindere dalla loro appartenenza politica. Infatti, non è possibile giustificare l’assenza di fondi che la Regione (Ente competente) deve garantire per il buon funzionamento della Biblioteca Provinciale la quale, con i suoi circa 400.000 volumi, non è bene della Città di Matera, sia chiaro, ma patrimonio nazionale.
La cosa indigna.
Le biblioteche, lo ricordo ai politici che rivestono cariche pubbliche (dai consiglieri comunali ai parlamentari), sono luoghi finalizzati alla raccolta e alla conservazione di libri, riviste, CD, DVD, o digitali, riviste elettroniche ecc., al servizio dell’umanità per elevarne il sapere, le virtù, le capacità professionali, i mestieri, l’educazione civica; qualità indispensabili per garantire la pace sociale di un popolo.
Presidente Bardi, Giunta Regionale, Consiglieri Regionali, se non siete in grado di intervenire immediatamente per porre fine allo squallido spettacolo dell’agonia della Biblioteca Provinciale di Matera sarete responsabili di grave delitto sociale che non vi sarà mai perdonato non solo la comunità lucana, ma anche quella nazionale. Ciascuno dia prova di solerzia che sarà riconosciuta ad iniziare da chi scrive. Si tratta di questione di ordinaria amministrazione. Se non siete in grado di farlo, secondo il comune sentire, vi dovete dare all’ippica. “Non ne possiamo più delle vostre inettitudini politiche e istituzionali”.