Nicola Pavese, presidente dell’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” non condivide le scelte della Regione Basilicata per il trasporto pubblico locale, su gomma e su ferro. Di seguito la nota integrale.
Matera, meta turistica internazionale, potrebbe trainare l’intera Basilicata? In questi giorni è stato firmato il nuovo contratto di servizio 2023-2031 tra la Regione Basilicata e Trenitalia che non comprende la realizzazione della ferrovia Matera-Jesce-Gioia del Colle, utile anche per l’occupazione e ulteriore sviluppo turistico nella Città dei Sassi. Oltretutto si parla di rinnovo delle infrastrutture ma permane un atteggiamento autolesionistico delle istituzioni, prevedendo solo alcuni potenziamenti che, a nostro parere, non cambieranno le sorti dei territori. Infatti, sono escluse dagli investimenti e dagli interventi di RFI i collegamenti fra le aree interne della Basilicata e ancora una volta siamo difronte agli annunci propagandistici in vista delle elezioni regionali senza tener conto della reale esigenza di mobilità dei Lucani verso le regioni confinanti e il resto del Paese.
Ormai non sono più accettabili le negligenze della politica che hanno un peso notevole sull’accessibilità attuale, sull’attrattività futura e l’esportazione delle merci. La Regione Basilicata e i Comuni di Matera e Ferrandina si distinguono per l’inconcepibile immobilismo e per la scarsa attenzione rivolta a questi temi che riguardano l’intero territorio regionale e, non da meno, il Mezzogiorno d’Italia. A Matera il tema del giorno sembra essere solo la Metrotranvia dei Sassi da espletare su un circuito urbano e sulla tratta Matera- Altamura. Non si tiene conto invece della spedizione delle produzioni locali e ancor più degli improponibili tempi di percorrenza per Bari e dell’impossibilità (al momento) di un collegamento efficiente e diretto con l’aeroporto di Bari Palese. Pertanto, la collettività materana e i visitatori dovrebbero accontentarsi ancora per lungo tempo di una ferrovia lenta, di un servizio non utilizzabile la domenica e i festivi, che non consente la circolazione dei container e che percorre i 60 km. dal capoluogo lucano a quello pugliese in circa 2 ore.
La proposta di “Matera Ferrovia Nazionale” è ben nota: arrivare a Bari via Jesce-Gioia del Colle in circa 60 minuti. Secondo noi,nell’area industriale di Jesce (dove sono presenti importanti siti come MerMec, Natuzzi, Di Leo Biscotti, Takler, Bawer e altre aziende) si potrebbe ubicare un moderno scalo merci e viaggiatori, al servizio anche dalle vicine cittadine pugliesi, da/per Taranto- Brindisi-Lecce (via Gioia del Colle) e Napoli-Salerno-Gioia Tauro (via Ferrandina). In pratica la Regione Basilicata non prende in considerazione l’idea di arrivare in poco più di un’ora dalla Valbasento allo scalo logistico di Bari Lamasinata e all’aeroporto di Palese. Scelta strategica anche per lo sviluppo industriale e del trasporto intermodale gomma-ferro-naveche agevolerebbe le nostre imprese collegandole ai terminali ferroviari e portuali delle regioni confinanti. Una maniera per favorire un risparmio alle aziende della logistica, alla Zes e quindi al segmento Valbasento-La Martella-Jesce. Non si potrà parlare di crescita se si continuerà a sprecare soldi pubblici per la Metrotranvia, che già molti osservatori mettono in discussione circa la sua funzionalità e i costi di gestione. Il Comune di Matera rimane in silenzio difronte alle solite promesse e al cinico e irrispettoso comportamento nei confronti della città, considerata dalla ferrovia a scartamento ridotto subordinata e secondaria. Lalinea trasversale Valbasento-Matera-Jesce-Gioia del Colle (Bari-Taranto), insieme alla direttrice Napoli-Salerno-Potenza-Taranto–Lecce (e loro diramazioni) potrebbe svolgere un ruolo importante in funzione dei siti più attrattivi della Basilicata, collegando Matera e il Metapontino ad aree e località di grande pregio storico, archeologico, paesaggistico e tuiristico come Grumento Nova, Viggiano, il Parco di Gallipoli Cognato, Calvello-Sellata, Lagonegro, Maratea, Rotonda, il Melandro e il Melfese che rappresentano le aree più fascinose della regione. Si esalterebbesia la bellezza della natura sia le aree interne, che con il treno aumenterebbero il richiamo di visitatori in luoghi in cui regna lo spopolamento e la disoccupazione.