Elezioni regionali 2024, Rizzi (PD Basilicata): basta rimanere immobili con i piedi nel baratro. Di seguito la nota inviata da Domenico Rizzi, componente Assemblea regionale PD.
In quest’epoca di Talent Show, se dovesse essere giudicato da giurati di gara stile X Factor, l’attuale dibattito “non politico” di questi mesi, sono sicuro che non porterebbe nessuno a girarsi per dire “sì” o esprimere apprezzamento.
Un dibattito tedioso, infatti, quello che emerge in questi giorni, da entrambi i lati, dal centrosinistra e dal centrodestra.
Il centrosinistra fermo ad una ricerca kafkiana di un “metodo” per l’individuazione di un candidato governatore, con alcune forze incapaci di proporre, bensì capaci solo ed esclusivamente di dire no all’unico nome credibile e fin qui presente, quello di Angelo Chiorazzo, e di dire no ad ogni ricerca di partecipazione vera tesa ad uscire dall’impasse, vedi le primarie, con qualche forza politica che soffre di strabismo, che partecipa al tavolo del centrosinistra per dire “no”, ma che nello stesso tempo guarda alle dinamiche del centrodestra, sperando di potersi intrufolare. Una sorta di cavallo di Troia senza identità, né dignità politica.
Il centrodestra viaggia su due binari, da un lato le continue televendite di Bardi che promuove bonus di ogni tipo, dall’altro una corsa tra le varie forze ad auto-delegittimarsi, dirigenti di FdI che accusano Bardi di peccare di poca umiltà e sicuri che ci sarebbero candidati migliori, la Lega che prova a buttar nel dibattito un po’ di “Pepe”, senza capire se il nome lo si vuol buttare nel calderone delle candidature o se lo si vuol buttare, nel senso pratico, ed escluderlo dalla corsa a Via Verrastro, visto altri nomi, sempre tra le fila del partito del carroccio, che si fanno in questi giorni.
Beh, per dirla in breve, un minestrone non riuscito almeno fino a questo momento, più simile ad una brodaglia insipida.
Eppure, una novità politica vera c’è, ed è proprio la scelta coraggiosa del movimento Basilicata Casa Comune, e cioè quella di offrire la candidatura di Angelo Chiorazzo, scelta accolta dal PD, candidatura che va avanti, e lo dimostra il generoso impegno di questi giorni di Chiorazzo, teso a promuovere sul territorio, confronti politici e programmatici veri, vedasi gli incontri sin qui tenutisi a Potenza, Matera e Senise. In quest’ultimo comune lucano si è messo al centro il tema dell’acqua pubblica, risorsa da tutelare, nonché il vero oro lucano.
Risorsa che va governata e difesa e non specularci su, inventandosi uno spot irrispettoso verso i lucani, come fatto dall’attuale governatore Bardi, promuovendo un nuovo bonus con risorse sottratte ad altro, ovvero ad una pianificazione autentica per il territorio, quello della nostra Basilicata, che non ha bisogno di interventi a pioggia, bensì di un’idea di regione, un’idea di sviluppo, tesa a contrastare lo spopolamento per una Basilicata che non intende sparire, ma che vuole rinascere, e che può e deve avere un ruolo determinante per il nostra Paese e per la nostra Europa.
Come componente dell’assemblea regionale del Partito Democratico, ritengo che sia un dovere morale accogliere e tradurre, ben dentro le geometrie pesanti della politica, il senso di quella coinvolgente domanda di partecipazione alla vita pubblica.
Una domanda robusta, che preme ai fianchi dei pubblici poteri, e che chiede canali organizzati e permanenti di rappresentanza: chiede di non essere ridotta a pressione clientelare o a mera espressione elettorale, bensì di essere il motore di un nuovo “senso civico”, che può fare della politica non l’esercizio di un mestiere freddo e separato, ma l’arte di intrecciare la propria vita a quella degli altri, sforzandosi di cooperare per condividere le scelte fondamentali che riguardano il governo del territorio e la qualità della vita.
Per dare agibilità e riscatto a quella volontà di rivincita che si percepisce tra la gente, nei luoghi di lavoro, tra i giovani e i meno giovani, urge un rinnovato impegno e una classe dirigente nuova e appassionata per voltare pagina. Una nuova stagione si affronta con umiltà e con la consapevolezza che gli errori anche nel campo progressista e riformista, che è il nostro campo di appartenenza, non vanno ripetuti e, anzi, che bisogna avere la capacità di capire le ragioni degli errori passati, per valorizzare ancor di più gli esempi virtuosi di buon governo che pure non sono mancati.
Lo sfascio della sanità lucana, prima competenza della Regione, per importanza e peso, sarebbe di per sé sufficiente a giustificare la necessità di un impegno. Ci sono, poi le emergenze legate allo spopolamento e alla mancanza di lavoro, con le vicende del polo Stellantis e di tutto il suo indotto, da gestire; il forte ritardo infrastrutturale, che ha ricadute nefaste sullo sviluppo delle piccole-medie aziende del territorio e che fanno fatica a risultare competitive rispetto ai loro concorrenti.
Sui temi dello spopolamento, della sanità lucana, della salvaguardia dell’università, come traino di sviluppo e di riscatto, di come si governa questa fase delicata della transizione energetica e delle ricadute che si avranno sull’indotto dell’auto, dobbiamo ripartire, da questi temi, dalla loro salvaguardia, dalla loro risoluzione e serve il supporto di tutte le anime nobili della politica lucana: chi si sottrarrà al confronto, dimostrerà di non avere a cuore il popolo lucano, o che preferisce rimanere nella comfort zone del fare opposizione. Ma se si vuol salvare il futuro di questa terra, è arrivato il momento di “governare” e mandare a casa il peggior governo regionale della storia lucana. Paradossale il fatto che l’amministrazione regionale dello stesso colore politico del governo Meloni, fautore della battaglia per l’autonomia differenziata delle regioni, in questo caso penalizzi fortemente la Basilicata, dimostrando che “Il Prima i Lucani” appare, per questa coalizione guidata dal generale Bardi, solo ed esclusivamente uno slogan, ormai di pessimo gusto e irrispettoso verso i lucani.
Da iscritto al PD, mi auguro che non si demorda nel fare appello alle altre forze al buon senso, e alla buona politica, consapevoli che non è di metodo che i lucani vogliono sentir parlare, bensì di futuro, mi auguro che Chiorazzo continui ad andare avanti nel suo agire generoso, consapevole che oggi la prima alleanza da costruire non è con parte di un ceto politico irresponsabile, bensì con i lucani e le lucane.
Ma in Basilicata non si voterà solo per il rinnovo del Consiglio Regionale e del suo presidente, bensì si voterà anche in molti comuni tra cui anche nel capoluogo di regione. Beh trovo imbarazzante che ad oggi il Partito Democratico, alla vigilia di una tornata elettorale così importante, non abbia provveduto a nominare un segretario cittadino dopo un anno circa dalle dimissioni di Carmine Lombardi. Ho aderito a questo partito dando seguito alla scelta di Articolo Uno di portare le nostre istanze nel principale azionista del centro sinistra e per la costruzione di una vera forza progressista e ambientalista, ma è ora che il Pd ritorni ad essere una comunità. Per questo, l’invito che faccio al segretario regionale è quello di nominare in tempi celeri un coordinamento sulla città che individui un percorso teso non solo ad eleggere, con tutti gli iscritti e le iscritte, un coordinatore cittadino, ma, soprattutto, che inizi ad affrontare i temi caldi sui cui ci si confronterà in campagna elettorale e su che idea di città abbiamo in mente.