“Dai banchi del mercato ai banchi di scuola” per educare le nuove generazioni a una “spesa consapevole”. Questo il progetto messo in campo dalla Spesa in Campagna, l’associazione per la promozione della vendita diretta di Cia-Agricoltori Italiani, al centro dell’Assemblea nazionale a Roma all’Auditorium Giuseppe Avolio.
Un progetto che allarga il raggio d’azione dell’associazione dalle botteghe e dai mercati contadini agli istituti scolastici, partendo dalle primarie per arrivare fino ai licei, con l’obiettivo di portare la filiera corta in classe e insegnare ad alunni e studenti a mangiare in modo responsabile. Che significa scegliere un’alimentazione varia, seguire la stagionalità di frutta e verdura, rispettare l’ambiente e la biodiversità, fare attenzione alla provenienza, sostenere gli agricoltori locali. Si prevede in tre anni di coinvolgere cittadini, piccoli e grandi, ampliando la platea e i luoghi d’incontro, per costruire una vera e propria “cittadinanza alimentare”.
“L’Italia conta 855 Dop e Igp e ben 5.450 prodotti agroalimentari tradizionali censiti nel Registro Nazionale -ha detto in Assemblea la presidente della Spesa in Campagna, Beatrice Tortora-. Conoscere per poi scegliere i prodotti di stagione, coltivati e trasformati in modo sostenibile dai nostri agricoltori e raccontati con esperienze dirette nelle aziende, nei mercatini e ora nelle scuole, pone le basi per poter scegliere consapevolmente cosa portare a tavola. L’intento è quello di trasformare i consumatori, a partire dai giovani, in cittadini attivi che, attraverso le proprie scelte di acquisto e una maggiore collaborazione reciproca con gli agricoltori, diventino i veri protagonisti della filiera alimentare”.
“Le aziende che fanno vendita diretta sono in prima linea per sostenere e valorizzare l’agricoltura Made in Italy, fatta di qualità, autenticità, stagionalità, tradizione -ha spiegato il presidente di Cia, Cristiano Fini, concludendo l’Assemblea-. Con la rete della Spesa in Campagna, vogliamo favorire e incentivare sempre di più le relazioni dirette tra produttori e consumatori, in campagna e nelle città, nei mercati e adesso anche nelle scuole, convinti come siamo che le aziende agricole fanno da collante nelle comunità, con un ruolo cardine, economico ambientale e sociale, che va finalmente riconosciuto”.
La vendita diretta – sottolinea Cia Potenza-Matera, impegnata a rilanciare sui territori l’Associazione La Spesa in campagna e la rete di mercatini degli agricoltori – riesce a dare valore aggiunto agli agricoltori e avvicina i consumatori alle aziede produttrici. Inoltre nelle aree più svantaggiate la vendita diretta riesce ad essere quel punto di riferimento per le comunità locali.
Sette consumatori lucani su 10 sono spinti a cercare “di instaurare un rapporto stabile con un agricoltore per garantirsi cibo sicuro, sano e di qualità”. I consumatori – spiega Cia – hanno sviluppato “la tendenza a combinare gli acquisti on line, con la spesa recapitata a casa, a quelli fisici, recandosi nei mercati contadini, con il risultato che la vendita diretta dagli agricoltori in aumento in oltre un’azienda agricola su cinque.
L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Basilicata grazie al lavoro di oltre 17.500 aziende agricole e stalle, più un migliaio di imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini. I cittadini scelgono la vendita diretta perché questo modello risponde in pieno alle loro esigenze di sicurezza alimentare, di gusto e di contatto con la realtà e di risparmio.