Cgil e Uil: “In assenza di risposte di Total sull’occupazione pronti alla mobilitazione”.
Oggi, presso Confindustria Basilicata, si è concluso l’incontro riguardante l’appalto che coinvolge i lavoratori di Lucania Servizi. Purtroppo, il tavolo non ha risposto alle nostre aspettative, evidenziando forti distanze rispetto alla posizione di Total. La nostra richiesta sindacale è chiara: la vera compensazione per l’estrazione petrolifera deve essere il lavoro e la tutela occupazionale.
Rileviamo che Total, presente al tavolo, sembra concentrarsi esclusivamente sul punto di vista industriale, trascurando il legame diretto tra attività e occupazione e ciò anche attraverso l’utilizzo di contratti non permanenti , che in realtà sono alibi, che compromettono il futuro dei lavoratori, costringendoli a cercare opportunità altrove, magari al nord cosi come dichiarato da Total nel tavolo odierno.
Il petrolio si estrae in Basilicata e i lavoratori hanno il diritto sacrosanto, per quanto ci riguarda, di rimanere e lavorare in Basilicata .
Informeremo la Regione Basilicata dell’esito negativo del tavolo in quanto anche la politica lucana deve fare la propria parte, assumendosi le proprie responsabilità.
Nelle prossime ore verrà riconvocato nuovamente il tavolo al fine di ottenere risposte da noi auspicate , che salvaguardino il nostro territorio e le nostre comunità.
Per quanto riguarda i lavoratori ex Rendellin, che sono rimasti senza lavoro da Ottobre , sembra che ci sia la volontà di giungere ad una conclusione positiva ricollocando tutti i 5 lavoratori coinvolti nella nuova Ati .
Se non saranno garantite la tutela dei livelli occupazionali e gli accordi regionali ci mobiliteremo per far valere i diritti dei lavoratori e la salvaguardia delle comunità coinvolte nelle estrazioni petrolifere.
Ricordiamo a Total che il rispetto per il lavoro, gli accordi regionali e la salvaguardia occupazionale sono fondamentali per l’accrescimento del valore sociale nelle comunità coinvolte.
E’ paradossale che da un lato Total annunci nuove assunzioni nel progetto Droni, e dall’altro lato immagina di licenziare o far migrare al nord circa 30 lavoratori.
Siamo pronti a difendere il lavoro con determinazione e con tutti in mezzi necessari.