La sala conferenze dell’Open Space Basilicata a Matera ha ospitato nel pomeriggio il seminario di studi “Scotellaro e il punto di vista degli scrittori”, organizzato nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Rocco Scotellaro, volute dalla Regione Basilicata per il tramite dell’APT, e in collaborazione con la Fondazione Matera Basilicata 2019 e con il Comune di Tricarico.
Il seminario ha completato l’analisi di Scotellaro che il comitato scientifico per le celebrazioni del Centenario ha voluto estesa alla molteplicità dei punti di vista cui un’opera letteraria si presta. Questa volta il focus ha coinvolto gli scrittori, con particolare riferimento agli effetti che l’esperienza letteraria di Scotellaro ha avuto sulla pratica di poeti e scrittori che sono venuti dopo di lui. La scelta è caduta, per campione, su nomi che da sempre hanno avuto dimestichezza con il poeta di Tricarico, vuoi per valorizzarne il lascito ai fini della propria poetica che per mostrare una certa distanza o superamento. Hanno partecipato all’incontro critici letterari e giornalisti che hanno offerto un’interpretazione più generale di Scotellaro alla luce di una doppia sensibilità. L’incontro è stata l’occasione per fare il punto sull’effettiva esistenza di una linea meridionale nella letteratura italiana del Novecento.
Sul piano della reinterpretazione figurativa, per l’occasione è stata anche inaugurata una mostra fotografica di Antonio Biasiucci, dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, il quale, partendo da Scotellaro, ha voluto fare emergere attraverso le immagini alcuni elementi forti della ritualità contadina, densi di un perdurante valore antropologico.
L’incontro è stato moderato da Franco Vitelli, coordinatore del comitato scientifico delle celebrazioni per Rocco Scotellaro.
Al seminario sono intervenuti i seguenti relatori:
Piera Carlomagno. Giornalista professionista, ha scritto Il taglio freddo della luna (Solferino), Nero lucano (Solferino), Una favolosa estate di morte (Rizzoli), altri romanzi, vari racconti e un testo teatrale; ha vinto numerosi premi di letteratura e giornalismo ed è stata finalista al prestigioso Tedeschi del Giallo Mondadori. Si è laureata in Cinese con la traduzione di un’opera teatrale del Premio Nobel Gao Xingjian. È direttrice artistica del SalerNoir Festival, che a luglio 2023 giunge alla IX edizione.
Vittorino Curci, poeta e musicista. È presente in numerose antologie di poesia contemporanea. Suoi testi sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, greco, rumeno e arabo. Nel 1999 ha vinto il Premio Montale per la sezione “Inediti”. Sue poesie sono apparse su Nuovi Argomenti. Dal 2019 cura la Bottega della poesia per il quotidiano la Repubblica-Bari.
Alfonso Guida, poeta. vive a San Mauro Forte. Legato alle figure di Beppe Salvia, Dario Bellezza, Amelia Rosselli e Paul Celan, suoi testi sono apparsi, tra le altre, sulle riviste Poesia e Forum Italicum. Premi: Dario Bellezza per l’opera prima con la raccolta Il sogno, la follia, l’altra morte (1998); Montale con la plaquette Le spoglie divise [15 stanze per Rocco Scotellaro] (2002).
Silvio Perrella, scrittore e critico letterario. Silvio Perrella è nato a Palermo e vive tra Napoli e Roma. Ha all’attivo una decina di libri di difficile classificazione. Da Calvino a Io ho paura, passando tra gli altri per Giùnapoli, Doppio scatto e Insperati incontri, la sua opera scritta ha mescolato critica letteraria, reportage, autobiografia, racconti di sentimenti, favole, indagini sulla forma delle città. La sua opera orale, invece, prende forma alla radio – attraverso le frequenze di RaiRadioTre e della Rete Due della Radio Svizzera Italiana. È stato finalista al Premio Viareggio e ha vinto i premi Bilenchi, De Sanctis e Concetta Barra. Nel settembre del 2016 gli è stato conferito, insieme a Raffaele La Capria, il premio Rugarli, dedicato a due generazioni diverse, ma in dialogo tra loro.
Piero Sorrentino, autore e conduttore radiofonico. Suoi racconti sono stati pubblicati nelle antologie Voi siete qui e Il corpo e il sangue d’Italia (minimum fax), Niente resterà pulito (Rizzoli), A occhi aperti (Mondadori). Ha curato l’antologia Scrittori fantasma (Elliot editore). È dottore di ricerca in Studi letterari ed editorialista del quotidiano “Il Mattino”. È autore e conduttore del programma radiofonico Zazà, in onda su Rai Radio3. Nel 2019 è uscito presso Mondadori il suo primo romanzo, Un cuore tuo malgrado.
Antonio Biasucci, fotografo. Nasce a Dragoni (Caserta) nel 1961. Nel 1980 si trasferisce a Napoli, dove comincia un lavoro sugli spazi delle periferie urbane e contemporaneamente una ricerca sulla memoria personale, fotografando riti, ambienti e persone del paese nativo. Nel 1984 inizia una collaborazione con l’Osservatorio vesuviano, svolgendo un ampio lavoro sui vulcani attivi in Italia. Nel 1987 conosce Antonio Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui nasce un rapporto di collaborazione che durerà fino al 1993, anno della sua scomparsa. Fin dagli inizi la sua ricerca si radica nei temi della cultura del Sud e si trasforma, in anni recenti, in un viaggio dentro gli elementi primari dell’esistenza. Ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui, nel 1992, ad Arles, il premio “European Kodak Panorama”; nel 2005 il “Kraszna/Krausz Photography Book Awards”, per la pubblicazione del volume Res. Lo stato delle cose (2004) e, nello stesso anno, il “Premio Bastianelli”; nel 2016 Premio Cultura Sorrento. Biasiucci è stato invitato fra gli artisti del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2015. E’ docente di “Fotografia come linguaggio artistico” presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
La fotogallery del convegno (foto www.SassiLive.it)