Un diffuso confronto con tutti gli agricoltori associati e lo stato di mobilitazione sul territorio regionale per sostenere le ragioni e le esigenze del mondo agricolo lucano sempre più in difficoltà e penalizzato. Lo hanno deciso gli Esecutivi Cia-Agricoltori di Potenza e Matera che si sono riuniti con la partecipazione (in remoto) del presidente nazionale Cristiano Fini.
Obiettivo dell’iniziativa – precisa il documento degli Esecutivi Cia – è quello di informare tutti gli Associati e avviare una fase di ulteriore mobilitazione che metta al centro i problemi che investono il settore a partire dagli aumenti dei costi di produzione, gli squilibri nella filiera che vede le quotazioni delle materie prime agricole sempre più residuali ( non più di 15 centesimi viene riconosciuto all’Agricoltore ogni euro di valore del prodotto che paga il consumatore), le criticità che riguardano la nuova PAC 2023/27 con l’esigenza di avviare il prima possibile una revisione e i necessari adattamenti (chiediamo che il tavolo tecnico istituito presso il Masaf avvii subito il lavoro di rivisitazione), le questioni legate alla manodopera agricola, la legge finanziaria e i mancati esoneri contributivi e la reintroduzione della tassazioni per i beni fondiari, le questioni legate all’eccessiva burocrazia, i danni da fauna selvatica a quelli da fitopatie e da calamità naturali, la centralità delle aree interne e il sostegno all’agricoltura familiare. A questo si aggiunga il bilancio Regionale che non prevede nessun sostegno al settore primario. Il 2023 si è chiuso con la cancellazione dagli Albi Camerali di 561 aziende (358 in provincia di Potenza e 203 in quella di Matera). Un saldo “certificato” da Unioncamere-Infocamere che sarebbe stato ancora più pesante se non ci fossero state alcune decine di nuove iscrizioni agli Albi Camerali di giovani agricoltori under 40 che hanno utilizzato le misure nazionali e regionali per avviare un’impresa. Complessivamente le aziende agricole-zootecniche al 31 dicembre 2023 sono 17.587 (erano 18.148 nel 2022) di cui 10.405 in provincia di Potenza e 7.182 in quella di Matera. La caratteristica delle nostre imprese agricole è sempre quella di imprese individuali (16 mila) che segnano meno 1,3% in un anno seguite da imprese di persona (700) e meno di 500 sono società di capitale anche se in leggera crescita (più 1,6%).
Sempre nel 2023 in Basilicata si registrano perdite ingenti fino al 70% del prodotto in comparti come quello vitivinicolo, meno 30% nel settore cerealicolo, zootecnico e aumento dei costi oltre 25%
Per questa ragione gli Esecutivi di CIA Potenza e Matera alla presenza del Presidente Fini hanno deciso di avviare una campagna di mobilitazione su tutto il territorio Regionale che è partita oggi con la convocazione delle direzioni Cia Potenza e Matera. In tale incontro si definirà un programma di assemblee zonali in tutte le sedi Cia di Basilicata riunendo i Direttivi Comunali e invitando gli Amministratori locali; inoltre si è stabilito di tenere 2 assemblee Provinciali e una manifestazione/mobilitazione finale. Alla base di tale decisione vi sono i problemi che da tempo la CIA rivendica come già è avvenuto con la manifestazione del 26 ottobre scorso a Roma a piazza SS Apostoli. L’obiettivo non è solo quello di attenzionare e ribadire le criticità ma rilanciare con mirate proposte che hanno l’ obiettivo di costruire utili e proficue alleanze a partire dalle Istituzioni locali, passando alle altre Organizzazioni datoriali e Sindacali ai Consumatori e quindi la societa’ civile, facendo squadra per meglio tutelare e difendere funzioni, ruolo e centralità dell’agricoltura nei nostri territori e soprattutto in Regioni come la Basilicata. Al centro dell’iniziativa il Piano nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione presentato all’Assemblea del 30 novembre a Roma.
Il Presidente Fini sottolinea che “stiamo vivendo una fase molto complessa del mondo agricolo che soffre più di altri settori e si stanno susseguendo eventi che richiedono la nostra attenzione. Il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per gli agricoltori italiani e nonostante la nostra Confederazione abbia lavorato, con ostinato impegno, a strategie e proposte che consentissero al settore di far fronte ai problemi e sviluppare una visione forte per il futuro, la nostra l’agricoltura italiana è ancora in forte sofferenza. Non possiamo sottovalutare il malessere e il problema che gli Agricoltori evidenziano. La nostra azione continua, ma abbiamo la necessità di confrontarci ed interloquire con la nostra base associativa”.