“Condivido la linea di Fratelli d’Italia in merito alle proteste degli agricoltori che in questi giorni stanno manifestando in varie regioni italiane e sono d’accordo con la posizione espressa dall’assessore alle Politiche Agricole della Regione Basilicata, Alessandro Galella”.
Con queste parole l’eurodeputata di Fratelli d’Italia Chiara Gemma, commenta le manifestazioni del mondo agricolo che dopo la Germania e la Francia sono arrivate in Italia e da alcuni giorni anche in Basilicata.
“La protesta che ha avuto inizio in Nord Europa è stata provocata dalla revoca delle agevolazioni sui carburanti agricoli e dall’aumento della tassazione, in Italia il governo Meloni non ha fatto queste scelte e ha dimostrato di essere al fianco del mondo agricolo. La crisi, è bene dirlo, – chiosa l’europarlamentare – è frutto delle politiche europee sbagliate, avallate dai governi italiani precedenti.
Inoltre, – aggiunge Gemma – come ha ben evidenziato l’assessore regionale lucano Galella, la politica agricola dell’Ue, negli ultimi anni è andata verso obiettivi di salvaguardia ambientale piuttosto che di protezione dei produttori agricoli.
E a pagare i costi e gli svantaggi del Green Deal non possono essere gli agricoltori. Serve invece che gli svantaggi vengano mitigati dalle misure dell’Ue e degli Stati membri e che ci sia un corretto processo di transizione ecologica, basato sull’innovazione come mezzo per far recuperare competitività all’agricoltura e, allo stesso tempo, favorire ogni forma di attenzione all’ambiente.
Sono altresì in sintonia con l’assessore Galella, – precisa l’eurodeputata di FdI – quando dice che è al fianco degli agricoltori lucani che stanno protestando, ma non bisogna seguire acriticamente quanto sta avvenendo in altre realtà europee e occorre impegnarsi sulla strada del confronto istituzionale, senza strumentalizzazioni, attraverso le organizzazioni di rappresentanza.
Le politiche dell’Unione europea e i governi italiani degli anni scorsi – argomenta Gemma – hanno fatto scelte tese a diminuire la produzione e le terre coltivate in cambio di sussidi sempre più bassi e di vincoli, obblighi e costi di produzione a carico degli agricoltori sempre più alti. Per queste ragioni l’Italia ha perso il 30% delle imprese agricole”.
Infine, l’eurodeputata ricorda che: “Il governo Meloni con il ministero della Sovranità alimentare, pur nelle ristrettezze del bilancio, ha raddoppiato i fondi del Pnrr per le filiere agricole (+2 miliardi di euro). Aumentato il fondo Agrisolare per l’energia pulita (+830 milioni). Stanziato 300 milioni per il nuovo fondo per emergenze in agricoltura, al quale si aggiunge il sostegno a settori in grave crisi a causa di eventi straordinari. Sono state inoltre attivate azioni promozionali delle filiere per aumentare il valore delle produzioni italiane e risolvere le problematiche