Autonomia Differenziata in Sanità, intervento di Giovanna Casamassima (segretaria cittadina Matera nel cuore). Di seguito la nota integrale.
In un periodo di acceso dibattito sull’Autonomia Differenziata in Sanità, arriva l’intervento della segretaria cittadina di Matera nel cuore Giovanna Casamassima, una voce critica e attenta del tessuto sociale.
Il fervente confronto, incentrato sulla proposta di assegnare alle regioni il controllo del gettito fiscale sanitario, solleva questioni fondamentali sulla coesione del sistema sanitario italiano.
Il cuore della questione risiede nella prospettiva di una possibile divisione dell’Italia in termini di risorse sanitarie, con alcune regioni che potrebbero prosperare a discapito di altre. Questo scenario pone interrogativi cruciali sulla coesione sociale e sull’accesso equo alle cure mediche.
Casamassima, con sguardo critico, evidenzia la necessità di esaminare soluzioni per prevenire disuguaglianze e preservare il sistema sanitario come pilastro di coesione sociale. Suggerisce una redistribuzione più equa delle risorse, indipendentemente dall’origine regionale, proponendo una revisione delle modalità di ripartizione finanziaria per garantire una quota adeguata alle regioni svantaggiate.
Tra le possibili soluzioni, Casamassima suggerisce l’implementazione di misure di controllo e monitoraggio più efficaci, finalizzate a garantire un utilizzo efficiente ed equo delle risorse. Sottolinea l’importanza di un sistema trasparente e responsabile per ridurre il rischio di abusi e migliorare concretamente la qualità dei servizi sanitari.
Il ruolo cruciale del dialogo aperto tra istituzioni regionali e nazionali emerge come elemento centrale nelle proposte di Casamassima. Un confronto costruttivo potrebbe condurre a una soluzione che bilanci le esigenze specifiche delle regioni con l’obiettivo di preservare l’unità del sistema sanitario italiano.
In parallelo alle sue preoccupazioni sul dibattito nazionale, Casamassima riflette sulle possibili disuguaglianze che potrebbero emergere tra le regioni. In questo momento, in cui la cura diventa sempre più difficile, la segretaria cittadina si interroga sul contributo che Matera e Potenza potrebbero apportare, anche attraverso il turismo sanitario, sfruttando il patrimonio culturale e la ricca storia della città.
Casamassima suggerisce che Matera, già insignita del titolo di Capitale Europea della Cultura, potrebbe ambire a diventare non solo una meta per il turismo culturale, ma anche un polo per il turismo sanitario. La città, arricchita dalla sua atmosfera unica, potrebbe accogliere pazienti in cerca di trattamenti sanitari avanzati, creando una sinergia tra la sua vocazione culturale e la fornitura di servizi medici di qualità.
Nel complesso, in un contesto in cui Matera si impegna a preservare e promuovere la sua identità culturale, la possibilità di estendere il suo abbraccio ospitale anche al turismo sanitario emerge come una prospettiva intrigante. Matera potrebbe divenire non solo custode di storie antiche, ma anche promotrice di salute e benessere per i visitatori del presente e del futuro.