No alla centrale di biogas a La Martella, Fratelli d’Italia: “Ben venga un confronto costruttivo”. Di seguito la nota integrale.
L’atto di indirizzo approvato in consiglio comunale il 29/01/2024, che chiarisce un no definitivo rispetto all’ipotesi di creare una centrale di biogas nella zona La Martella di Matera, rappresenta la vittoria netta, secca e determinata di una comunità, in realtà sulla questione già più volte nel tempo tradita e stuzzicata, nonostante le decisioni prese e posizioni già espresse con chiarezza in passato. Ancora una volta siamo stati sollecitati e chiamati a mostrare fermezza e determinazione per difendere il destino e il futuro della nostra comunità. Bene. D’altronde i meccanismi di partecipazione oggi invocati dal gruppo del Movimento Cinque Stelle di Matera sono ben lontani dalle sempre auspicate consultazioni preventive, visto che di fatto non è stata mai posta all’attenzione delle commissioni consiliari un progetto chiaro e definito su cui avviare un ragionamento anche di tipo politico sul destino di quello che oggi è chiamato “Polo Tecnologico – Baia dei Gabbiani” e non già più discarica.
Il risultato politico che oggi abbiamo, è una conquista sollecitata da gran parte della minoranza, in cui Fratelli d’Italia si è resa ancora una volta protagonista, anche grazie al dialogo costante con la Regione Basilicata e con i nostri dirigenti di partito, al fine di garantire un percorso adeguato e condiviso per scelte strategiche mosse per il solo bene dell’intera comunità materana.
Oggi si parte da un dato certo: la nuova piattaforma di La Martella, non è più una discarica ma un luogo bonificato e messo in sicurezza che a breve tornerà nella disponibilità dell’Amministrazione comunale, per cui il Consiglio comunale di Matera all’unanimità ha escluso la realizzazione di qualsiasi impianto di trattamento della frazione organica del rifiuto urbano “Forsu” finalizzato a produrre biogas o biometano nell’intera zona industriale di La Martella.
Da quanto è accaduto in passato e dal lavoro di bonifica svolto in questi ultimi tre anni a vantaggio dell’impianto, a nostro avviso oggi va colta una promettente opportunità di riqualificazione dell’area, utile ad innovare il sito già esistente ma anche utile ad evitare per il futuro ulteriori onerosi pesi economici per il Comune quanto per i nostri cittadini.
La tematica è delicata ed è interesse di tutti non strumentalizzarla, quanto piuttosto, crediamo sia interesse di tutti conferire valore a quanto oggi fatto.
In merito alla progettualità ora da mettere in campo, alla luce degli strumenti a disposizione, sarebbe un peccato perdere la possibilità di creare un polo all’altezza degli standard europei legati alla sicurezza, rivolta ad una transazione ecologica e al tempo stesso produttivo, ad impatto zero e rispettoso della terra che viviamo e che metta al primo posto la salute dei cittadini. Ben venga un confronto costruttivo, che partendo dalla tutela dei cittadini speriamo riesca ad andare oltre l’appartenenza politica di tutte le parti interessate.
Noi ci siamo e non mancheremo di apportare il nostro contributo, pronti come sempre nell’esclusivo interesse delle comunità. A conti fatti, una doverosa riflessione politica va però mossa. Purtroppo dobbiamo ancora una volta constatare l’inadeguatezza di questa maggioranza che amministra il Comune di Matera, che nonostante il tentativo già mosso nel 2022, con cui ha già provato a realizzare un impianto per produrre biogas o biometano nella piattaforma La Martella, tentativo già frenato con convinzione e che fortunatamente non ebbe alcun seguito, ci ha riprovato nel 2023, ancora una volta, inoltre, senza associare all’impianto annunciato, uno studio che potesse illustrare con dati alla mano le ipotesi di riutilizzo della piattaforma.
Ad oggi, a meno di un mese dalla conclusione dei lavori di bonifica, la piattaforma ritornerà sotto la gestione del comune di Matera e questa maggioranza brancola ancora nel buio, facendosi trovare impreparata priva di visione e pianificazione, offrendo come unica certezza quelli che saranno i costi di post gestione dell’impianto, non ancora qualificati e quantificati, che si spera non vadano poi a gravare a danno dei cittadini materani.