Il Consiglio regionale convocato, in seduta straordinaria, su richiesta dei consiglieri Leggieri e Perrino, Cifarelli, Braia e Polese, ha discusso della problematica. Seduta sospesa dopo il dibattito verificata la mancanza del numero legale
Le problematiche relative alla tenuta del sistema agricolo lucano e nazionale oggetto di discussione in Consiglio regionale della Basilicata. La massima Assise territoriale, convocata, in seduta straordinaria, ai sensi dell’articolo 32 dello Statuto della Regione Basilicata, su richiesta dei consiglieri Leggieri e Perrino (M5s), Cifarelli (Pd), Braia e Polese (Iv), ha esaminato le criticità vissute dal settore e tra queste l’aumento delle tasse e dei costi di produzione, la concorrenza sleale delle altre nazioni, l’emergenza della fauna selvatica, una eccessiva burocratizzazione.
Si è sviluppato un dibattito nel quale sono intervenuti i consiglieri Leggieri, Braia, Leone, Coviello, Pittella, Merra e Zullino. Ha fatto seguito la replica dell’assessore all’Agricoltura Galella.
Per il consigliere Leggieri (M5s): “Occorre velocizzare tutte le pratiche degli anni scorsi in merito alle calamità naturali. In altre regioni – ha sottolineato – è stato approvato lo stato di calamità riconoscendo che il settore agricolo è afflitto da grandi problematiche. Diminuzione di aziende agricole nel giro di un solo anno e altro fatto negativo la rimodulazione dei prezzi comunitari per l’agricoltura per non parlare delle speculazioni sulla gestione delle filiere. Il territorio sia coinvolto nelle decisioni, tutelando l’Irpef agricola e combattendo efficacemente la concorrenza sleale di altre nazioni. Obiettivo da centrare è garantire la sicurezza alimentare, mettendo l’imprenditore agricolo in condizioni di sicurezza e salute economica. La proposta potrebbe essere quella di un tavolo tecnico con vari esperti e rappresentanti dei settori agricoli in un’ottica di dialogo di rete. E’ il momento di agire per salvaguardare la filiera agricola. La politica lucana deve attuare il proprio ruolo di garante, fare proprie le istanze del settore agricolo con il confronto e il dialogo. Il caso della peronospera è sintomatico dell’inazione di questo governo regionale. Pur votando una risoluzione, non si è raggiunto nulla di concreto”.
Il consigliere Braia (Iv) ha esordito affermando che: “Il livello di sopportazione degli agricoltori lucani è giunto ad un punto di non ritorno non solo per una condizione di carattere economico ma, soprattutto, per una comprensibile arrabbiatura per le ingiustizie ricevute. La protesta degli agricoltori, alimentata dal fatto che dopo la pandemia il comparto agricolo pur essendo l’unico che ha retto, non ha ricevuto risposte, solo segnali negativi. Il Governo di centrodestra ha cambiato nome al Ministero ma non nei fatti, illudendo che con atti concreti avesse messo le regioni in condizioni di migliorare. L’inflazione è aumentata, incrementati i costi di produzione, prezzo del gasolio alle stelle, gli effetti della guerra, tutto ha contribuito a triplicare le spese in generale, mentre la produttività si è man mano ridotta. Gli impegni presi per un Fondo di garanzia per accedere al credito sono rimasti lettera morta, nonostante gli strumenti per accedere al credito stesso siano indispensabili. Abbiamo chiesto attenzione sulla fauna selvatica, ma non c’è un euro. L’agricoltura non è più solo agricola ma riguarda altri settori e, quindi, se non le diamo gli strumenti è destinata al fallimento. Il green con la transizione ecologica ha cambiato la storia dell’agricoltura e, dunque, bisogna procedere ad un’azione di complementarietà”.
“Non dobbiamo fare come detta un antico proverbio, mettendo tutto assieme. Dire che anche la crisi idrica sia colpa della Regione mi sembra non in linea con quella politica seria di cui tutti abbiamo bisogno. Occorre ricordare che ci sono livelli di responsabilità comunali, regionali e nazionali”. Così il consigliere Leone (FdI) per il quale occorre limitarsi a discutere delle cose che si possono fare: “La soluzione non è nella costituzione infinita di tavoli. Siamo tutti consapevoli che l’agricoltura è l’anima di questa regione, per cui dobbiamo impegnarci a stare vicino a questo mondo perché è il mondo dal quale proveniamo. Questo momento di riflessione che ha portato il mondo agricolo ad una protesta che non è solo lucana, ma è italiana e anche europea, deve indurci a progettare impegni realizzabili. Non possiamo abbassare i costi dei fitofarmaci, ma possiamo rivedere qualche fondo, così da dare un contributo carburante agli agricoltori. Non dobbiamo fare confusione, dobbiamo dire la verità e la verità è che quello che il Governo regionale può fare sicuramente lo farà”.
Il consigliere Coviello (Fdi) ha ricordato che “La Basilicata si accinge a partecipare alla Fruitlogistica di Berlino, la più importante fiera internazionale di settore ospitata nella capitale tedesca dal 7 al 9 febbraio 2024, con un settore, il comparto ortofrutticolo, che è il fiore all’occhiello dell’economia regionale. Basti pensare che ammonta a 443 milioni di euro il valore della produzione ortofrutticola regionale nel 2022, 100 milioni in più rispetto al 2021. Tutti noi siamo consapevoli che l’agricoltura rappresenta una realtà strategica per la nostra Basilicata per cui nessuno deve sentirsi lontano dalle tante problematiche che la riguardano e tra queste, solo per citarne due, una eccessiva burocratizzazione e costi che superano i guadagni. Ieri a Verona il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ha espresso sostegno agli agricoltori che stanno protestando in questa settimana sulle strade italiane. Il Governo Meloni – ha concluso Coviello – sta facendo il possibile ma ci sono livelli di responsabilità diversi e decisioni comunitarie che devono essere riviste”.
Il consigliere Pittella (Pl) ha sottolineato che “Le elezioni europee rischiano di alterare il dibattito e quello che serve è un ragionamento molto concreto rispetto alle esigenze palesate, per cui il senso di questo dibattito va portato ad una sintesi che riguarda le esigenze per fare un decalogo di opportunità per la Regione nell’ambito delle proprie prerogative a fine di una legislatura. Il Governo regionale deve fare la sua parte e noi opposizione offrire suggerimenti operativi per un’azione di avvicinamento rispetto alle esigenze. Occorre dare un segnale anche economico per alleviare le ansie degli agricoltori. Sulle politiche europee è evidente che non si è in grado di incidere in senso compiuto, essere allora in linea tra Governo regionale e nazionale è condizione indispensabile. Proviamo a dare in una fase difficile per la tenuta sociale credibilità, educando ad essere concreti per raccogliere alcune delle richieste stringenti che ci vengono rivolte e magari prevenirne altre. Utile – ha concluso – un Tavolo permanente per le problematiche agricole con la concertazione tra gli attori interessati: dipartimento, consorzio e agricoltori. Altrettanto importante diffondere autorevolezza e recuperare risorse, anche dalle royalties e far lievitare il senso pratico della politica”.
Per il consigliere Merra del Gruppo misto: “Le regole europee sono le stesse dappertutto, ma noi laddove possiamo mettere le mani facciamolo, occorre stringere la cinghia e intervenire. Bisogna prendere il toro per le corna. Stellantis e agricoltura rappresentano per la nostra Basilicata i due problemi principali e allora individuiamo le risorse per salvare questi due comparti in modo repentino. Occorre intervenire laddove è possibile e, quindi, sull’acqua e sul gasolio. Così come è necessario recuperare le risorse disponibili sul Psr e rendere operativo il Tavolo acqua. Prima di dare il bonus idrico capiamo bene quanta acqua abbiamo, riflettiamo sulla reale consistenza della materia prima negli invasi. Abbiamo margini di intervento limitati – ha concluso – ma, ripeto, quello che possiamo fare facciamolo e facciamolo presto”.
“Ascoltare in Aula che si è intervenuti dopo la manifestazione degli agricoltori deve farci riflettere. Vi chiedo era necessaria una protesta per capire i problemi del settore? La risposta è sicuramente no, perché è un settore che è afflitto da numerose e pesanti problematiche di cui tutti siamo a conoscenza”. Lo ha sottolineato il consigliere di Basilicata Oltre Zullino, il quale ha poi fatto riferimento alle politiche del Governo regionale, “i bonus gas e acqua concessi a pioggia. Noi evidenziammo il paradosso nel voler dare il contributo anche a famiglie con redditi alti e proponemmo, invece, di distrarre 100 milioni per dare una mano alle famiglie con Isee basso ma non siamo stati ascoltati. Anche sul problema dei cinghiali si procede in maniera non giusta, non serve prolungare la stagione venatoria, occorrono progetti mirati condivisi da tutti gli attori interessati dalla problematica. Oggi che gli agricoltori sono scesi in strada voi rispondete che la colpa non è né della Regione né del Governo nazionale, la responsabilità di tutto questo è dell’Europa. Ma mentite sapendo di mentire, basti pensare che sul bilancio regionale non c’è un centesimo a favore dell’agricoltura”.
Il consigliere Braia (Iv) si era fatto promotore di una risoluzione sulle questioni che affliggono il settore agricolo, risoluzionesottoscritta da Polese, Pittella, Cifarelli, Trerotola, Leggieri, Perrino, Zullino e Merra e illustrata in Aula. Tra gli impegni diretti al Presidente Bardi e alla Giunta regionale quello di “istituire un fondo regionale per sostenere gli agricoltori sui costi del carburante agricolo; sostenere le aziende agricole nell’accesso al credito; costituire un Tavolo di crisi regionale sull’agricoltura”. Portato ai voti (otto voti favorevoli di Braia, Leggieri, Merra, Perrino, Pittella, Polese, Vizziello e Zullino e 2 astenuti, Cicala e Giorgetti), il documento non è stato approvato per mancanza del numero legale.