Da qualche anno si sente spesso parlare del concetto di azienda “family-friendly”, ossia di quelle organizzazioni che sfruttano gli strumenti messi a disposizione da Stato e non solo per agevolare l’equilibrio tra lavoro e famiglia.
Sebbene il concetto di “family-friendly” stia prendendo piede negli ultimi anni, sono molte le aziende e le società che ancora non ne hanno abbracciato questa filosofia ed è in un’ottica di miglioramento continuo e riconoscimento delle organizzazioni pro famiglia che nasce Promama.
Si tratta di una giovane startup che si pone come obiettivo quello di intercettare la domanda di lavoratrici e lavoratori con responsabilità genitoriali e l’offerta di aziende già family-friendly o disposte a diventarlo. La founder è Claudine Rollandin, ex product manager di una scaleup e con una solida esperienza nell’ambito delle startup, che, divenuta mamma, comincia ad avere le prime difficoltà nel mondo del lavoro. Promama nasce dalla sua personale difficoltà e dalla volontà di cambiare non solo la propria storia ma anche quella di tanti genitori come lei che desiderano lavorare e continuare ad essere mamme e papà.
Promama ha da poco lanciato anche il programma Ambassador, raccogliendo le adesioni di chiunque creda nel family-friendly e voglia impegnarsi nel diffondere questa filosofia.
I Promama Ambassador materani Alessandro Catena e Anna Desantis parlano della loro esperienza: «Abbiamo deciso di appoggiare la causa del progetto Promama nell’esatto momento in cui l’abbiamo scoperto. Un giorno, per caso, leggiamo il progetto e il leitmotiv di promama. Ci rendiamo conto che si tratta di un qualcosa di straordinario e di un’ottima occasione per dire la nostra su un mondo del lavoro che non lascia spazio alla famiglia. Appena scopriamo che è possibile divenire Promama Ambassador, ci candidiamo. Dopo una breve call con Carla Sapuppo e Claudine Rollandin, rispettivamente head of business devolopment and partnerships di Promama e Founder Promama, decidiamo di intraprendere questo percorso insieme, di diventare parte attiva e di farci promotori del cambiamento.»
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