Interesse, attenzione e riflessioni non banali da parte degli studenti ha riscosso la presentazione del libro “Il sorriso del mostro” di Rocco Pezzano (Excogita editore, 2023), organizzata da Associazione “Francesco Saverio Nitti” in collaborazione con l’I.I.S. “G. Gasparrini” e patrocinata dal comune di Melfi.
L’evento, tenutosi presso l’aula magna dell’istituto e rientrante nel progetto “Incontri d’autore”, si è aperto con gli indirizzi di saluto del dirigente scolastico Carlo Massaro e dell’assessora alle Pari Opportunità del comune di Melfi Pamela Montanarella.
E’ toccato, invece, al direttore di Associazione Nitti Gianluca Tartaglia moderare l’incontro e sottolineare la valenza culturale e formativa del progetto oltre che motivare la scelta del libro oggetto di approfondimento da parte dei ragazzi. “Il progetto didattico oltre ad essere un contributo alla crescita culturale e umana degli studenti– ha affermato- ha l’obiettivo di invogliare i ragazzi alla lettura, di interessarli e di incuriosirli su tematiche che possano provocare in loro riflessioni profonde. Il libro di Rocco Pezzano, che affronta il tema del dolore e dei pregiudizi della società scavando nell’animo umano, ha colpito molto i ragazzi. Il ‘fuoco’ di domande, pertinenti, originali e profonde, che hanno animato la presentazione del romanzo ne sono una testimonianza”.
Oltre all’autore ha partecipato all’incontro anche lo psicologo Giovanni De Lorenzo, figura quanto mai opportuna per la delicatezza dei temi affrontati e per i messaggi lanciati agli studenti che sono stati protagonisti attivi dell’incontro rivolgendo domande, al termine di un lavoro di approfondimento in classe svolto sotto la guida delle docenti Marielsa Savoia, Nicoletta Zaccagnino e Margherita Bochicchio, agli ospiti dell’incontro.
“I giovani non leggono nulla. I giovani passano il tempo solo sullo smartphone. I giovani non hanno più pensieri autonomi. Tutti luoghi comuni dissipati come nebbia al sole durante l’incontro al Gasparrini – ha dichiarato l’autore Rocco Pezzano-. Le domande che mi sono state poste da Chiara, Francesca, Gerardo, Giulia, Goffredo, Lucia, Paolo, Rebecca, Samuele, Simone, Veronica e Vito (spero di non aver dimenticato nessuno) erano così originali da costringermi a riflettere ad alta voce su me stesso prima di poter rispondere. Originali e anche profonde, capaci di arrivare al nocciolo delle questioni poste dal mio romanzo e ad affondare la lama del pensiero nel cuore dell’esistenza. E sì che di questioni difficili – la perdita di un figlio, le convenzioni sociali, il “teatro della vita” – ce ne sono tante. Le insegnanti hanno fatto un grande lavoro. Grazie alla scuola, grazie a Gianluca Tartaglia, grazie a Giovanni De Lorenzo. Seduto a quel ‘banco’ sono tornato studente per una mattina. E ho imparato molto”.
“L’incontro con i ragazzi è stato ispiratore – ha affermato lo psicologo Giovanni De Lorenzo-. Le loro domande dirette hanno toccato profondità inesplorate, spaziando da temi di lutto a disagio psicologico. È essenziale guidarli verso la consapevolezza del proprio valore e dell’importanza di chiedere aiuto. Affrontare apertamente queste sfide è cruciale per la crescita emotiva. Condividiamo il messaggio di comprensione e supporto, contribuendo a formare giovani resilienti”.