Suor Adalberta Nargi, madre superiora dell’istituto scolastico Sacro Cuore di Matera, presenta il libro “Le preghiere della mia anima” di Vito Coviello, scrittore e poeta, non vedente di Matera. Di seguito la recensione.
“Le preghiere della mia anima” sono un testo meraviglioso, del poeta e scrittore Vito Coviello. Egli ha aperto il suo scrigno e ha espresso la sua gioia di vivere, il suo stupore per gli eventi che inesorabilmente si susseguono in ogni angolo del mondo.
A me piace rivolgermi a lui direttamente, quasi come un dialogo a tu per tu e dirgli con affetto sincero e fraterno quanto il cuore mi detta.
Vito carissimo, esprimersi, dire la verità, parlare del pensiero, dei sentimenti, del vissuto quotidiano di una persona, chiunque essa sia, è molto difficile. Occorre entrare nel suo intimo, giudicarla e, starei per dire, scavare nel suo profondo per scoprire, comprendere e poi svelare le ragioni che l’hanno indotta a pensare, a vivere e quindi a scrivere e a descrivere lo stato più segreto, più semplice, più ricco di amore del suo animo e dei suoi sentimenti.
Tra le tue righe gioca, e quindi occupa un ruolo importante, la tua salda fede cattolica. La tua è una fede granitica in Dio Padre. Il tuo amore fraterno per Gesù e la tua figliolanza verso la Vergine Maria si incrociano e si rinsaldano sempre più.
Sai, Vito, leggerti è un piacere, un arricchimento della personalità e di ogni sentimento, anche se alcune volte mi sembra poco delicato scoprire il tuo pensiero ed esprimere un giudizio.
Come si può fare irruzione nel cuore, nell’animo, nella mente di una persona, conoscere e scoprirne gli angoli più nascosti? Alcune volte a me accade l’inverosimile: provo una gioia immensa, un’emozione unica, quando scorgo l’amore vero, forte, duraturo, che nutri per Dio, per la vita, per la famiglia, per gli amici, per questa bella città di Matera, per la natura.
Per te tutto è stupendo, tutto è un dono di Dio, tutto ti entusiasma. Non ti lamenti, né ti scoraggi per tante privazioni, per i limiti che hai tu, e che riesci a superare; vivi il dolore immancabile che accetti, unisci e offri all’amore del “Cuore di Gesù”, nostro fratello e nostra unica via da seguire quotidianamente, con amore puro.
Sì, Vito, tu sprigioni la felicità, pensando al cielo, alle stelle, all’azzurro del mare, alle grida gioiose e ai sorrisi innocenti dei bambini, al volo e al cinguettio degli uccelli, ai prati fioriti, allo scorrere dei fiumi e ai candidi di fiocchi di neve che ammantano le cime dei nostri monti.
Per te è tutto un canto di lode, un armonioso concerto che ti eleva, ti riempie di gioia, ti conduce a Dio e a Gesù, per mano di Maria Santissima della Bruna, protettrice di Matera.
Ma cosa c’è di più saldo del vero amore e della fedeltà della bellissima donna che il Signore ti ha posto accanto?
Il vostro, lo si legge dappertutto, è un amore vero, un amore che, pur nelle difficoltà più inaudite, non si è minimamente scalfito nel tempo.
Non avete, entrambi, rifiutato il soffrire quotidiano, anzi lo avete valorizzato.
Quante sofferenze ho scoperto tra le tue righe, ma anche gioia e tenerezza!
Il vostro coraggio, la vostra fede, la vostra speranza, l’avete attinta da Gesù nell’Eucarestia, dalla croce e tutto avete unito al lui nell’offerta quotidiana.
I tuoi sentimenti, sempre così profondi, manifestati con pienezza, maturità e convinzione gridano al mondo l’amore vero, l’amore che non conosce limiti e stanchezza. Per ringraziare e ripagare di tutti i doni ricevuti, per cantare alla vita che va vissuta in pienezza, senza mai arrenderti, hai centuplicato i tuoi talenti con grande generosità.
Potresti chiedermi: “Ma dove ho attinto tanta energia”? Io ti rispondo con coraggio “Dalla preghiera” come ti ha insegnato la tua impareggiabile maestra “Madre Luciana Scrivo” e come tu, nel testo: “Le preghiere della mia Anima” sveli e condividi con il mondo che ti circonda, che ti ama profondamente e del quale tu sei innamorato sempre di più.
Suor Adalberta Nargi