Barriere architettoniche all’Unibas di Potenza, eurodeputata Gemma: “Istituzioni devono fare di più”. Di seguito la nota integrale.
“A volte, singoli episodi possono produrre grandi risultati.
La vicenda di Flavio Olita, lo studente universitario di Potenza che, dopo aver diffuso una lettera di accusa sui social e sulla stampa, ha richiamato l’attenzione sul problema delle numerose barriere architettoniche presenti nelle sedi dell’Università della Basilicata, dimostra che nelle strutture pubbliche ci sono ancora tanti ritardi e inadempienze da colmare. Quello che ha denunciato Flavio, è solo la punta dell’iceberg di situazioni simili diffuse che devono essere affrontate”.
Così l’eurodeputata, componente del Forum europeo sulla disabilità, Chiara Gemma, in merito all’appello dello studente d’informatica, disabile motorio dalla nascita.
“In questo caso, – rileva Gemma – bisogna prendere atto che la denuncia è stata prontamente raccolta dalla quarta Commissione consiliare della Regione Basilicata e dal vicesindaco di Potenza Michele Napoli.
La Commissione – spiega – ha convocato una seduta di audizione apposita dedicata alla questione, ascoltando Flavio e altri due studenti che vivono gli stessi problemi, ed entrando nel merito del tema inclusione delle persone con disabilità presso la struttura universitaria lucana. I ragazzi hanno descritto le innumerevoli problematiche presenti: barriere nelle aule e nei bagni; una scalinata senza piattaforma per disabili; porte tagliafuoco e accesso al vano ascensore che non possono aprire le persone in carrozzella; assenza di figure di sostegno; mancanza di banchi adeguati e di strumentazioni per un’agevole didattica a distanza.
‘Sono qui per parlare – ha detto Flavio Olita – di come la disabilità viene vista in questo mondo che, di certo, non è ancora maturo per affrontare scientemente l’argomento. Evidenzio – ha aggiunto – la disponibilità e l’impegno di alcuni docenti che si sono fatti carico di capire quali correttivi apportare, ma occorre che la politica e l’Università mettano in atto una sinergia per garantire il diritto allo studio a tutti, così come prevede la legge 104’.
Antonio Laurenzana, affetto da distrofia muscolare di Becker, ha posto l’accento su alcuni episodi da lui vissuti. ‘A causa delle barriere architettoniche, – ha raccontato – ho dovuto sostenere un esame in uno sgabuzzino, una vera umiliazione’.
‘La speranza – ha sottolineato uno dei genitori presente all’audizione – è che da questo momento le scelte vengano fatte coinvolgendo le famiglie, ma puntualmente non veniamo presi in considerazione’.
L’altro risultato ottenuto grazie all’appello di Flavio, – sottolinea l’eurodeputata – è stato l’immediato interessamento del vicesindaco di Potenza Michele Napoli. In qualità di assessore ai Lavori pubblici ha avviato un’interlocuzione con l’Università per capire gli interventi che potrebbe garantire il Comune. Ha inoltre annunciato un progetto da tre milioni di euro finanziato dal Pnrr per il rifacimento di marciapiedi e l’abbattimento di alcune barriere architettoniche in città.
Infine, va registrata la precisazione della pro rettrice dell’Unibas con delega all’inclusione e disabilità, Paola D’Antonio. Conosciamo i problemi, ma non esiste una legge di tutela per garantire il diritto allo studio delle persone con disabilità, noi abbiamo solo delle linee guida da rispettare e siamo impegnati a farlo in ogni modo.
Questa vicenda – conclude l’on. Gemma – deve spingerci a tenere i riflettori accesi su queste questioni e continuare ad impegnarci per migliorare le leggi vigenti, stanziare maggiori risorse economiche e continuare a sensibilizzare le istituzioni e tutta l’opinione pubblica per dare risposte concrete e superare i ritardi.
Un impegno che mi vede in prima linea da sempre e ancora di più ora che sono parlamentare europea”.