Consigliere regionale Braia: “Necessario prorogare scadenza bando primo insediamento giovani agricoltori per ampliare più possibile la partecipazione”. Di seguito la nota integrale.
“I giovani in agricoltura non siano oggetto di interesse della politica solo per convenienze elettorali. Si ascoltino le istanze di proroga che Confagricoltura e Cia stanno perfezionando contenenti motivazioni tecniche ineccepibili. A cui si aggiungono quelle dei giovani e professionisti che stanno arrivando dal territorio, ancora impegnati ad affrontare necessari passaggi burocratici per iscrizioni alla camera di commercio, adesione a pratiche agronomiche quali il biologico, l’ottenimento dei patentini fitosanitari premianti nei punteggi. Operazioni che coinvolgono uffici pubblici in difficoltà nel soddisfare richieste ed effettuare adempimenti.”
Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva – Renew Europe.
“Un avviso del 14 dicembre scorso che concede solo 60 giorni per organizzarsi, a cavallo delle festività natalizie – prosegue il consigliere Luca Braia – con termine per la presentazione delle istanze al 14 febbraio, riduce a nostro avviso, i tempi di operatività. Tante sono le decisioni che le famiglie devono intraprendere quando si affronta il passaggio intergenerazionale in agricoltura, per i progetti da realizzare, eventuali terreni da acquistare o per gli investimenti da fare. Oltre che per le modifiche dei fascicoli e tutti gli adempimenti burocratici che coinvolgono vari soggetti, Caf compresi. Proprio mentre gli agricoltori di Basilicata e Italiani chiedono al governo regionale e nazionale di risolvere tante criticità.
Con l’ultimo PSR 2014/2020 abbiamo contribuito a far insediare circa 1000 aziende di giovani. Non si consumi, in questa fase pre elettorale, tutto nello spazio di poco più di un mese. Può apparire, agli occhi di tutti, come una strategia per arrivare a questa fascia del comparto agricolo, prima delle elezioni.
Una proroga potrebbe realmente essere un supporto di sviluppo per la costituzione di nuove imprese agricole condotte dai nostri giovani, proprio quelli che decidono di rimanere nella nostra terra, per lavorarla e dar lavoro a se stessi e alle proprie famiglie, attuali e future.
Ogni nuova impresa, ogni nuovo giovane imprenditore agricolo – conclude Braia – equivale a un pezzo di futuro della nostra regione, che conta molto di più, a lungo termine, di qualunque maratona elettorale affrettata.”