“Ciascuna Istituzione fa la propria parte per tutelare i diritti di tutti. Un principio contemplato dalla Costituzione italiana e riproposto alla nostra attenzione dagli studenti Flavio e Antonio dell’Unibas”. Così il magnifico Rettore nel ringraziare il presidente Giorgetti per l’opportunità di confronto su una questione tanto delicata.
“Anche l’Università prova a fare la sua parte, ma in questa sede vorrei esprimere il mio rammarico perché talvolta emergono solo gli aspetti negativi di una questione e non c’è la stessa enfasi per tutte le altre cose positive che vengono offerte. Vi posso assicurare che c’è il nostro massimo impegno,ma è innegabile che ci siano dei limiti strutturali, a Matera molti meno rispetto che a Potenza (nel capoluogo si risente anche dell’età delle strutture universitarie). Il tema non è l’accessibilità in senso lato che è garantita da un accompagnatore, ma quello che auspichiamo è che possa essere consentita a tutti la piena fruibilità della nostra Università in totale autonomia. Siamo pronti a fare ciò che è possibile, nei limiti delle risorse disponibili, e siamo estremamente comprensivi per le situazioni sottoposte alla nostra attenzione”. “Vorrei sottolineare – ha aggiunto il Rettore – che ciò che fa la regione Basilicata, come comunità di cittadini, è un unicum perché è l’unico territorio che sostiene con una misura strutturale la propria Università. Senza questo sostegno non ci sarebbe il nostro Ateneo. Quest’anno scade il piano dodecennale,che deriva da una specifica legge regionale, e l’auspicio è che possa essere rinnovato”.
La prorettrice Paola D’Antonio ha evidenziato l’importanza di questi momenti di confronto: “In questo modo è possibile riflettere su ciò che è stato fatto e su ciò che si deve ancora fare. Al 31 dicembre risultano iscritti 152 studenti, di cui 102 hanno presentato istanza di disabilità, e 50 di DSA; l’Università non sottovaluta le esigenze di questi universitari. Il nostro servizio di inclusione accoglie le matricole: da circa 15 anni abbiamo un servizio di tutoraggio alla pari che garantisce supporto agli studenti che ne hanno bisogno, grazie alla disponibilità offerta su base volontaria da altri studenti dell’Ateneo, che non sono insegnanti di sostegno. Nel mettere in atto tali servizi, siamo guidati dalla Convenzione Onu, dalla nostra Costituzione e dalle linee guida della cosiddetta CNUDD (Conferenza nazionale universitaria delegati per la disabilità)”. Rispetto alla DAD, la D’Antonio ha specificato che “per dare validità giuridica all’offerta formativa attraverso la didattica a distanza, vi è bisogno di specifiche indicazioni ministeriali. Nel caso di una didattica convenzionale come quella dell’Unibas, le disposizioni ministeriali sottolineano che è possibile erogare il 10 per cento in DAD”.
L’ingegnere Pierluigi Labella ha illustrato una serie di progetti realizzati nel corso degli anni: “L’Università svolge l’attività su tre siti, il Polo di Macchia Romana si estende su una superficie calpestabile di 92.800 metri quadrati, ci sono 170 laboratori, 81 aule, ed è stato progettato anche per consentire l’accessibilità ai portatori di disabilità. È evidente che, per garantire che tutto lo spazio sia pienamente fruibile, gli ambienti siano anche adeguati alle normative antincendio”.
Era presente anche il Direttore generale dell’Università, Marco Porzionato.
Il papa di Flavio Olita, Raffaele ha affermato: “Nessuno dice che non fate nulla, ma noi vogliamo delle risposte a questa problematica, per la quale finora vi è stata una totale inerzia. Voglio ribadire che Flavio non riesce ad accedere all’Università. L’aspetto più importante è quello dell’inclusione. Se l’Università non è accessibile chi può garantire il diritto allo studio”?
Successivamente è intervenuto il consigliere Cifarelli (Pd) il quale ha sottolineato che “la battaglia per garantire pari diritti vale per ciascun alunno e il tema dell’accessibilità riguarda tutte le Istituzioni. Siamo qui oggi ad affrontare questa tematica per dimostrare che c’è una sensibilità rispetto all’argomento e rispetto all’esistenza dell’Unibas, che è fondamentale per lo sviluppo del nostro territorio. L’obiettivo è quello di invertire il paradigma e cioè ciò che oggi viene rappresentato come un problema potrebbe diventare un’opportunità, tanto da rendere il nostro Ateneo attrattivo in tutta Italia. Propongo, ancora una volta, di portare la questione all’attenzione del Consiglio regionale affinché si possano fare i passi adeguati per un concreto sostegno”.
Il presidente Giorgetti, nel concludere i lavori e ringraziare i presenti, ha evidenziato che “il problema per questi ragazzi non è solo arrivare in classe, ma trovare un’adeguata postazione all’interno dell’aula, così da seguire in maniera agevole la lezione. Inoltre, è fondamentale che i ragazzi con difficoltà non siano affiancati solo da studenti ma anche da altri tutor. Infine, è necessario affrontare le questioni sempre insieme alle famiglie per avere la percezione dei bisogni reali e del tipo di assistenza più adeguato. Tutti noi dovremmo essere animati dall’intento di garantire una piena inclusione”. Giorgetti rivolgendosi al Rettore ha chiesto l’opportunità di organizzare un sopralluogo all’Università con gli uffici tecnici e la possibilità di potervi partecipare come quarta Commissione. “Da parte nostra – ha concluso il presidente della quarta Commissione consiliare – c’è tutto l’impegno di supportare l’istanza di finanziamento di progetti volti all’abbattimento delle barriere architettoniche”.
Hanno preso parte ai lavori, oltre al presidente Giorgetti,i consiglieri Baldassarre (Idea), Bellettieri (Fi), Braia (Italia Viva), Cifarelli (Pd), Leone (FdI), Perrino (M5s), Vizziello (Basilicata Oltre).