“Dopo dieci anni, un’altra lucana sale sul gradino più alto del podio di Sanremo. E per l’edizione 2024 del Festival della canzone italiana la nostra Angelina Mango si consacra regina indiscussa della kermesse. Il talento e l’energia della giovane cantante di Lagonegro, figlia dell’indimenticabile Pino Mango, sono stati compiutamente riconosciuti. La Basilicata tutta oggi è in festa per lei e con lei salirà sul tetto del mondo a maggio con l’Eurovision Song Contest in Svezia. Ad maiora Angelina, vola sempre più in alto!”.
È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, commentando la vittoria della giovane artista al Festival di Sanremo ‘24.
Complimenti vivissimi ad Angelina Mango che ha portato la Basilicata a vincere Sanremo, ha vinto la canzone migliore senza dubbio e lei, Angelina Mango, ragazza con grande umiltà, gran bella persona.
Ma il resto delle canzoni…lasciamo perdere. Il fatto che gli ascolti siano schizzati al 74% non vuole dire nulla, in quei 74% c’ero anchio, guardo il festival dal lontano 1978, in quegli anni non c’erano indici di ascolti e compagnia bella, ma la qualità delle canzoni era a livelli mai più raggiunti, non scherziamo, la magia delle belle canzoni italiane e’ finita a metà anni 90.
Da fine anni settanta a fine anni ottanta si sono visti i migliori festival con canzoni di livello mondiale, la canzone italiana in quegli anni ha espresso e toccato livelli qualitativi eccelsi e di grandissimo spessore.
Ricordo ancora come fosse ieri l’ultima serata del festival 1981 il migliore in assoluto, i primi tre nell’ordine: Alice con Per Elisa, Loretta Goggi con Maledetta Primavera, Dario Baldan Bembo con Tu cosa fai stasera, e non cito il resto delle canzoni di alto livello, ma queste prime 3 canzoni confrontate con i primi 3 di ieri, con tutto il grande rispetto per Angelina Mango che rimane la migliore tra tutti i cantanti in gara, non c’e’ confronto, la qualità e il livello di quelle canzoni di quel festival 1981 era e resta nettamente e di gran lunga superiore al livello dei nostri giorni, ma in tutto quel magico decennio fino a fine anni 80 meta’ anni 90, il livello delle canzoni italiane era da Grammy.
Quel 74% di ascolti non e’ purtroppo sinonimo di qualità delle canzoni, si e’ persa la magia di quel magico decennio, le canzoni erano ammantate di armonie e melodie incredibili.
Ho guardato il festival ieri fino all’ultimo secondo ma questo purtroppo non vuol dire nulla, ho contribuito all’indice di ascolti, ma la qualità delle canzoni e’ di livello zero, se dopo più di 40 anni continuo ad ascoltare le canzoni dei festival anni 80 un motivo ci sara’: sono nettamente e di gran lunga migliori delle attuali
leggendo articoli di stampa qua e la’, noto una continua elaborazione di cifre su ascolti, televoti, social vari che hanno influito sulla classifica finale dei cantanti in gara, polemiche infinite generate per l’appunto da strategie varie piu’ o meno efficaci nell’essere stati piu’ o meno incisivi nel promuovere/veicolare sui social i cantanti.
Trovo tutto questo marasma dei nostri tempi fuorviante, quando non c’erano tutti questi social, indici, share, si ascoltava la canzone e basta, oggi la canzone non è piu’ importante come lo era una volta, non è piu’ centrale, tutti guardano agli ascolti che fa il festival e a fare una sorta di tifo da stadio attraverso i vari social per i vari cantanti, la canzone ha perso totalmente la sua centralità e il livello delle canzoni purtroppo è qualitativamente molto scadente , fatta eccezione per un paio di brani.
Questo purtroppo non viene evidenziato, chi ha memoria dei meravigliosi festival anni 80 puo’ fare confronti, eccome se li puo’ fare, il confronto è impietoso e molto duro, ma questo in tv non si puo’ dire, perchè si rivolterebbe mezzo mondo.
In quegli anni avevamo grandissima qualità nelle canzoni e negli interpreti ma niente social, oggi abbiamo la grandissima qualità della tecnologia, ma la qualità delle canzoni l’abbiamo persa a metà anni 90, questa è la verità nuda e cruda.