Michele Sisto, già Segretario Generale del Comune di Pisticci ha inviato una nota in merito all’attuale crisi della politica, in particolare dell’Amministrazione Comunale di Pisticci. Di seguito la nota integrale.
Considerazioni per il rilancio politico-amministrativo
Le ragioni che ci spingono ad intervenire in modo formale per il rilancio dell’azione politico-amministrativa del nostro Comune sono legate ad una serie di riflessioni.
Si ha la spiacevole sensazione che le forze politiche che compongono questa maggioranza abbiano una vaga consapevolezza della scarsa considerazione in cui la stessa, seppure in carica da pochi mesi, è tenuta dall’opinione pubblica.
L’impressione diffusa è quella di una attività amministrativa che appare spesso arrancare faticosamente, se non addirittura rimanere a tratti assente, invisibile.
Per usare una massima latina: Quieta non movere.
L’azione amministrativa non può prescindere dal considerare il livello di soddisfazione della cittadinanza la quale, con metodo democratico, partecipa attivamente allo svolgimento della vita sociale.
La politica a Pisticci ormai da tempo è merce rara. Non c’è un segnale che dimostri come la politica sia viva in questo comune.
La politica, quella di una volta con la P maiuscola, che infervorava gli animi, fatta di dibattiti, di scontri e di confronti, di idee e di ideali, senza distinzione di colore politico, è morta e sepolta. Il nostro territorio è privo di una visione di sviluppo che rappresenti quello che vorremmo essere.
In particolare non si capisce o non si vuole capire che la scelta di un progetto non può prescindere da un momento di consultazione e di partecipazione della comunità e di tutti i soggetti che vi operano. Il confronto e la riflessione comune sono la base per verificare istanze ed aspettative, per raccogliere tanto le progettualità quanto le osservazioni critiche per arrivare a definire obiettivi condivisi.
Pertanto è preciso dovere di una classe politica responsabile e matura quello di cogliere ed interpretare, con realismo e serenità, il disagio dei cittadini rispetto ai problemi che attengono al funzionamento del governo comunale.
In ogni caso, al di là di quelli che possono essere giudizi od opinioni, rimane il dato di fatto di una immagine di questa amministrazione alquanto negativa.
Sotto tale profilo probabilmente la soluzione al problema passa non solo da un deciso cambio di rotta nell’affrontare e risolvere, senza ulteriori indugi, i problemi reali della nostra comunità, ma anche dalla messa appunto di un congegno che consenta alla macchina amministrativa di diffondere e far conoscere sul territorio le iniziative poste in essere e le attività effettivamente realizzate.
Intendiamo dire, in altri termini, che questa giunta probabilmente non ha fatto molto, ma non è stata in grado di far conoscere ai cittadini neanche quel poco che eventualmente ha fatto.
Rimane ferma la convinzione che qualsiasi misura organizzativa possa essere attivata rischia di rimanere lettera morta qualora la stessa non si accompagni ad un mutamento di mentalità da parte dei protagonisti dello scenario politico:
Sindaco, assessori e consiglieri comunali in termini di umiltà, maggiore impegno personale, senso delle istituzioni, capacità di collaborare in vista del comune obiettivo, che è quello di non far morire un paese, un tempo non lontano tenuto in grande considerazione.
Manca una seria e concreta programmazione, soprattutto in considerazione della particolare conformazione del territorio, per farlo crescere, esaltando le caratteristiche che ciascun agglomerato urbano possiede.
C’è il serio pericolo che il centro storico scompaia del tutto. Dopo oltre 20 anni di pochezza, zero progettualità, politica ridotta a sterili polemiche, Pisticci ha perso molte posizioni nel campo politico, sociale e commerciale,il pericolo concreto è che la comunità in un futuro non lontano,scompaia del tutto. E non solo Pisticci centro,ormai spogliato di tutto,abbandonato a se stesso ed in coma profondo, ma anche la frazione Marconia, dove ci sono tanti giovani che, finita la scuola dell’obbligo, partiranno per altri lidi.
Non c’è più il paese o meglio ce ne sono 2: Pisticci e Marconia.
Insieme sarebbero una ricchezza, ma sia nei cittadini che nei politici l’unità del territorio nei fatti è solo roba da palco: piccolo comune piccola comunità.
L’efficacia di una qualsiasi azione di governo è principalmente correlata ad una selezione chiara e condivisa da parte dell’esecutivo e delle forze politiche che lo sostengono,delle priorità da affrontare e delle soluzioni da fornire alle stesse.
Occorre, pertanto, una attività di pianificazione con cui individuare con chiarezza un ordine di priorità dei problemi da affrontare e, quindi, stabilire senza ambiguità le relative soluzioni da adottare.
Ovviamente l’attività di selezione delle priorità deve rispondere ad un unico scopo: l’urgenza dei problemi della comunità.
Tra i primi, nel centro storico, la messa in sicurezza di P.zza S.Antuono con il rifacimento immediato della pavimentazione in modo adeguato al luogo, della rete idrica e fognaria, che attualmente rappresenta un serio e concreto pericolo per la stessa stabilità del centro abitato.
La situazione è gravissima per cui bisogna intervenire subito onde evitare una catastrofe imperdonabile.
E’ appena il caso di ricordare che il centro storico è stato colpito in passato da frane disastrose, causate da infiltrazioni di acque meteoriche, potabile e sorgive.
In particolare:
-Rione Croci 1963
-San Donato-Cammarelle 1972
-Rioni Terravecchia-Dirupo 1973
-Rione Croci 1976
Si deve avere il coraggio di prendere atto che l’azione di governo in questi pochi mesi trascorsi non ha brillato per efficienza ed efficacia: occorrerebbe, pertanto, operare una verifica serena, ma rigorosa dell’operato dei singoli assessori, delle loro effettive disponibilità di tempo, nonché della loro motivazione nello svolgimento dei compiti che il ruolo impone.
Si ha la netta impressione che chi varca palazzo Giannantonio acquisisce subito una certa prosopopea. Potrebbe anche non averla avuta in precedenza, ma, varcata quella soglia la prosopopea diventa l’elemento che contraddistingue un amministratore.
La carica assessorile, specie in una comunità complessa e vasta come il comune di Pisticci, richiede competenza, efficienza, determinazione, impegno, piena disponibilità e grande convinzione nel progetto politico reso noto, con dovizie di particolari, in campagna elettorale.
Tuttavia l’obiettivo di una maggiore efficacia dell’azione amministrativa passa anche attraverso l’individuazione di un metodo di lavoro più efficiente, nonché di una ottimale organizzazione dell’apparato burocratico-amministrativo.
Si faccia capire ai funzionari che anche ad essi viene richiesto quel mutamento di mentalità di cui si parlava e che umiltà, maggiore impegno personale, senso delle istituzioni devono diventare il ”modus operandi”.
Si individuino da subito gli strumenti idonei per attivare la struttura burocratica in vista della realizzazione del comune obiettivo da conseguire: P.N.R.R.: Un evento epocale, dove sono previste erogazioni di ingenti flussi di denaro: non possiamo farci trovare impreparati ed incapaci di intercettare tali finanziamenti per i quali sono stabiliti quei meccanismi di verifica periodica relativi al conseguimento dei traguardi necessari e per il riconoscimento delle rate di trasferimento delle risorse ammesse: non possiamo perdere tali finanziamenti per incuria o per incapacità per cui eventuale inadempienza chiamerà sicuramente ognuno alle proprie responsabilità sia politiche che amministrative.
Infine massima apertura nei confronti della società civile: attivare rapporti di stabile collaborazione con le varie realtà associative presenti sul territorio (circoli, associazioni culturali, associazioni ambientaliste, associazioni di volontariato, comitati civici, enti parrocchiali), stabilendo rapporti diretti con la cittadinanza.
Contribuire a risolvere i tanti problemi che vivono i cittadini a partire da quelli della disoccupazione giovanile e a finire a quelli del disagio sociale, salvaguardare e difendere il territorio dalla micro-criminalità.
Riaffermando lo spirito costruttivo del nostro contributo e l’intenzione di stimolare il dibattito, ci piace citare una massima: ”questo lavoro che, se fatto può molto salvare; se omesso può tutto pregiudicare perché , alla fine, in politica assai più decisive sono le omissioni che le azioni”.
Pertanto, signori amministratori questa volta non siamo disposti ad assistere passivamente e colpevolmente indifferenti al degrado, allo sfacelo, alla disgregazione per incuria, per incapacità, per negligenza, di un paese che da qualche anno è incluso nell’elenco dei 100 comuni più virtuosi della piccola grande Italia, che si fregia del titolo di città, un comune promosso per meriti amministrativi da comune di seconda classe a comune di segreteria generale di prima B.
Non è nel nostro stile, non è nella nostra cultura accettare supinamente un tale stato di cose e rassegnarci all’immobilismo o aggrappandoci alla sopravvivenza.
Perciò non possiamo essere indifferenti a tutto questo: dobbiamo reagire, impegnamoci tutti per avere un futuro migliore, per consentire che il centro storico, di antica memoria, possa decollare turisticamente ed evitare che sia ridotto ad un ammasso di ruderi; che torni ad essere il centro direzionale politico ed amministrativo di questo comune;
che Marconia di Pisticci possa essere sempre più centro di modernità; e che Marina di Pisticci possa diventare polo attrattivo integrato per offrire ciò che al momento non sa dare: competenza, progettualità, servizi. Ci vorrebbe un impegno serio da parte di tutti: Cittadini, amministratori e semplici osservatori esterni, perseverando nella speranza di un futuro migliore che passa però solo da progettualità, proposta e, quindi, politica, quella buona, quella seria che non c’è più.
Concludendo, invitiamo l’amministrazione ad operare concretamente e senza tentennamenti per la sopravvivenza di un meraviglioso ed ammirato paese, in particolare di questo spettacolare centro storico.
Certo, sono sfide enormi quelle che abbiamo davanti: tocca a noi raccoglierle e tradurle in coerenti azioni amministrative.
Su queste intuizioni si deve muovere l’attuale amministrazione perché intendiamo concorrere, in un costruttivo rapporto di dialogo e di confronto, a delineare una amministrazione all’altezza dei tempi, di forti caratterizzazioni popolari, punto di riferimento politico ed amministrativo.
Il nostro territorio: come obiettivo e come orizzonte
La nuova amministrazione si deve impegnare, senza indugi, ad operare concretamente nel centro storico e nei suoi 5 agglomerati urbani (Marconia, Tinchi, Centro Agricolo, Casinello, Pisticci Scalo), trasformando l’impegno quotidiano in occasione di crescita, mettendo al primo posto il bene di tutto il paese, con il proposito di operare in modo costante per uno sviluppo razionale su tutto il territorio.
Infatti tali attività va interpretata come sostegno reale e partecipazione appassionata e sincera al benessere della nostra gente ed alla tutela dei patrimoni di questa terra: ciò è possibile mantenendo viva la propria identità, costruita tramite la conoscenza dei luoghi e della loro storia, il rispetto della cultura, la condivisione delle tradizioni.
Questa amministrazione, inoltre, deve praticare la trasparenza come costume.
La trasparenza non deve essere intesa solo come chiarezza, regolarità e visibilità, ma come possibilità di controllo da parte di ogni cittadino.
Tutta l’attività della pubblica amministrazione, in un epoca in cui mancano i controlli, deve essere facilmente controllabile dal cittadino e ciò deve avvenire senza ostacoli burocratici e senza pregiudizi.
Per raggiungere gli obiettivi di una amministrazione democratica, stabile e trasparente c’è bisogno di una classe politica che sia all’altezza del compito, anche se piuttosto arduo e complesso.
Occorrono, pertanto, nel caso di specie, persone esperte, impegnate, culturalmente attrezzate nel campo amministrativo, che abbiano anche il tempo disponibile da dedicare ai problemi della comunità, garantendo una presenza omogenea e capillare in tutte le parti del comune,rimanendo sempre al fianco della sua gente. Inoltre, vanno interpretati la sua vicinanza ed il suo radicamento territoriale, anche dialogando e ascoltando, con l’obiettivo di creare una realtà in cui ogni agglomerato possa sfruttare le proprie energie, mantenendo autonomia operativa istituzionale.
Una amministrazione stabile,democratica e trasparente sarà anche una amministrazione serena, capace di creare un clima di pace tra i singoli, tra i gruppi e tra le varie comunità di cui si compone il territorio comunale che va considerato nella sua unità ed in tutte le potenzialità di cui dispone, una amministrazione che superi i conflitti territoriali e che assegna alle comunità un proprio specifico ruolo, rinsaldando, cosi, anche i rapporti tra gli stessi: un territorio più unito e compatto sarà anche un territorio più forte e più autorevole.
Per quanto mi riguarda, questa amministrazione si deve prefiggere di raggiungere due grandi obiettivi:
1) creare un clima di ragionevolezza e di pacata e costruttiva disamine dei vari problemi politici economici e sociali, stimolando nel contempo la crescita di una classe politica culturalmente attrezzata, seria e responsabile, un epoca in cui governi una classe politica preparata, impegnata e consapevole dei problemi del suo tempo, mettendo in atto i valori essenziali della cooperazione e di utilizzare appieno le sinergie della intera comunità: un amministratore ignorante, incapace, incompetente ed impreparato è alla mercè di tutti, a cominciare dai suoi burocrati, dai dirigenti.
2) Porsi come amministrazione di transizione da un’epoca di mal-governo ad un’epoca di stabile e proficua gestione della cosa pubblica; tra un epoca che vede una classe politica impreparata ed incompetente ed un’epoca in cui governi una classe politica preparata e competente, impegnata e consapevole dei numerosi problemi che investono l’intera comunità, offrendo servizi mirati ed assistenza, privilegiando il valore della solidarietà.