Per superare la grande incertezza di futuro che riguarda gli 11 lavoratori della società APEA, Cgil e Uil e le organizzazioni di categoria Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil hanno presentato oggi un “pacchetto di proposte”. All’incontro – che si è svolto nella sala consiliare della Provincia di Potenza – hanno partecipato per la Cgil Vincenzo Esposito e per la Uil Vincenzo Tortorelli, oltre al Presidente della Provincia Christian Giordano.
APEA Srl è una società partecipata della Provincia di Potenza che, rispettando i requisiti previsti dalla normativa in vigore, svolge un servizio di interesse generale per conto dell’Ente (monitoraggio e controllo degli impianti termici – “Operazione Caldaia Sicura”; attività di supporto tecnico agli Uffici provinciali “Ambiente” – Istruttorie AUA – e “Pianificazione Territoriale” (progetti Internazionali, espropri, atti amministrativi). La società viene utilizzata da 21 anni per la produzione di servizi rilevanti ed i dipendenti (età media superiore a 50 anni) hanno tutti acquisito un’esperienza consolidata nel settore.
I sindacati hanno preso atto che il Piano Operativo di razionalizzazione della società Apea Srl approvato dal Consiglio Provinciale a fine dicembre 2023 non prevede espressamente la liquidazione della Agenzia ed hanno ringraziato per questo il Presidente Giordano. Cgil e Uil di intesa con Filcams e Uiltucs hanno quindi formulato alcune osservazioni contenute in un documento trasmesso a Provincia, Regione e Apea con l’obiettivo di poter dare un significativo contributo sia nella scelta politica strategica da adottare nei confronti di Apea, sia nella revisione-aggiornamento del nuovo Piano Industriale (e della conseguente rimodulazione del Piano di razionalizzazione). L’obiettivo prioritario è quello di salvaguardare gli attuali 11 posti di lavoro.
Tra le indicazioni contenute nel documento: valutare l’ipotesi di trasformare Apea Srl in una Agenzia Speciale (ai sensi dell’art 114 del D Lgs n 267/2000), come Apea Matera. In alternativa si potrebbe favorire un accorpamento di Apea Srl con altre società analoghe presenti in Basilicata, Apea Matera – Apibas – Sel – AQL (per citarne alcune). Ad esempio la Provincia potrebbe ridurre la sua partecipazione in Apea ad una percentuale simbolica e trasferire la restante quota ad un’altra società regionale, in questo modo si potrebbe riaffidare Caldaia Sicura ad Apea (in house) e avere commesse (in house) dalla Regione Basilicata in modo da raggiungere il limite minimo di fatturato (1 milione di euro).
I sindacati sottolineano che per rispettare i vincoli normativi e statutari, corre l’obbligo da parte della Provincia di Potenza di affidare ad Apea contratti di servizio almeno fino alla concorrenza dell’80% del fatturato, mentre il restante 20% dovrà scaturire da attività collaterali e integrative, anche con altri soggetti come ad esempio la Regione Basilicata. Pertanto, se per la sopravvivenza di Apea Srl Socio Unico è indispensabile raggiungere 1 ML di fatturato, allora €800.000 dovranno pervenire da commesse affidate dal Socio e €200.000 da attività proposte o reperite sul mercato da Apea. Di qui la richiesta di conoscere quali siano queste attività che la Provincia di Potenza intende affidare ad Apea Srl e con quali modalità contrattuali.
La nostra convinzione – si legge nel documento – è che risulta indispensabile ripartire dall’affidamento di Caldaia Sicura, che a regime potrebbe garantire un introito di 600-700.000 euro, a cui si possono aggiungere altre commesse. E veniamo alle nostre proposte. È nostra convinzione che Apea possa supportare la Provincia di Potenza nel selezionare una serie di attività volte al potenziamento del ruolo istituzionale di coordinamento territoriale, a favore di quella autorevolezza che le Province per natura rappresentano nel panorama istituzionale nazionale degli Enti locali (cui purtroppo la riforma Delrio le avevano relegate sottraendo loro competenze e risorse).
Si tratta di linee di intervento grazie alle quali la Provincia di Potenza si può impegnare a sottoscrivere con i Comuni della provincia, attraverso l’ANCI Basilicata, una convenzione, attività che necessitano di una preliminare e forte riconversione/riqualificazione professionale dei dipendenti attraverso una partnership. Cgil e Uil e le organizzazioni di categoria Filcams e Uiltucs inoltre non condividono che la formazione, valutata nel Piano come possibile nuovo core business aziendale, sia l’idea risolutiva ai fini del raggiungimento del limite minimo di fatturato di 1 milione di euro; tra l’altro, eventualmente, non rientrerebbe neanche nella quota dell’80% dei servizi fatturati al Socio ma di attività ricollocabili nella soglia residua del 20%. Altra proposta sindacale: Apea potrebbe offrire un servizio di assistenza ai Comuni sulle possibilità offerte dal Conto Termico del GSE. In una prima fase Apea diventerebbe partner del GSE e potrebbe fare esperienza, con la supervisione degli uffici competenti, sul patrimonio gestito dalla Provincia proponendo interventi migliorativi e occupandosi della compilazione e dell’invio della pratica al GSE. In una fase successiva, Apea offrirebbe questo servizio ai Comuni tramite la convenzione Provincia di Potenza-ANCI Basilicata.
Apea sarebbe pagata per ogni pratica inviata.
Per i sindacati, Apea ha necessità di attività strutturate in un arco temporale pluriennale, non di attività estemporanee, così come Piano Industriale e Piano di razionalizzazione devono avere un orizzonte temporale almeno triennale. Di qui infine l’esigenza di estendere la discussione sulle proposte sindacali all’assessorato all’ambiente della Regione Basilicata.