Le direttive degli incarichi di funzione relativi al personale del comparto delle Aziende sanitariedella Basilicata e la stabilizzazione di infermieri, operatori socio sanitari e ostetriche al centro dei lavori della quarta Commissione consiliare permanente (Politica Sociale), presieduta da Gino Giorgetti (Gm). Ad affrontare la tematica il Segretario regionale aggiunto Uil Fpl, GiuseppeVerrastroe Sandra Guglielmi di Fp Cgil.
“Chiediamo uniformità di trattamento per gli incarichi di funzione organizzativa delle Aziende sanitarie”. Così hanno esordito i rappresentanti sindacali Verrastro e Guglielmi precisando che: “In alcune Aziende sanitarie è stata applicata una norma contrattuale, l’art. 36 del CCNL comparto sanità 2019-2021, che prevede la trasposizione degli incarichi di funzione organizzativa tout court senza la necessità di attivare una nuova procedura selettiva. Applicazione della normativa non adottata dall’Azienda ospedaliera San Carlo. Per questo motivo chiediamo che la quarta Commissione consiliare si faccia portavoce presso il dipartimento Sanità affinché intervenga per una uniformità di trattamento in tutte le aziende sanitarie della regione. La Regione – hanno evidenziato i rappresentanti sindacali – dovrebbe vigilare sul rispetto delle norme contrattuali. Abbiamo chiesto in merito anche diversi pareri all’Aran che ha chiarito che tutti gli incarichi in essere devono essere trasposti in questo nuovo sistema di classificazione professionale con solo tre eccezioni: valutazioni negative, provvedimento disciplinare o riorganizzazione per atto aziendale (non è il caso della Basilicata). Ad oggi nessun lavoratore si trova in queste tre casistiche”.
Altro tema affrontato, quello delle stabilizzazioni del personale sanitario. “Ad oggi, nonostante i tanti annunci – hanno sottolineato Verrastro e Guglielmi -, non si è conclusa la procedura di stabilizzazione per quanto riguarda gli infermieri, gli operatori socio sanitari e le ostetriche.Molti di questi lavoratori sono stati addirittura licenziati e attendono una nuova stabilizzazione. Se non si provvede a completare tutte le graduatorie non si può procedere alla indizione di nuovi bandi di stabilizzazione. Le aziende sanitarie hanno firmato un protocollo d’intesa per l’utilizzo delle graduatorie, lineadi indirizzo non sempre seguita da tutte le Aziende. La Regione non vigila su ciò che sta accadendo,sono mesi che non riusciamo ad interloquire e ad avere un confronto sui problemi dei lavoratori del sistema sanitario. Da qui la nostra richiesta di intervento da parte della quarta Commissione affinché il dipartimento al ramo incontri le organizzazioni sindacaliper trovare le giuste soluzioni”.
Successivamente ha preso la parola il presidente dell’organismo consiliare Giorgetti che ha comunicato ai commissariil contenuto di una nota ricevuta dal direttore generale del Dipartimento per la Salute e le politiche della persona, MassimoMancini in merito alla richiesta di audizione dell’assessore Fanelli sul tema: “I direttori generali delle Aziende sanitarie del Servizio sanitario regionale – ha riferito Giorgetti – hanno piena autonomia gestionale e si ritiene che l’audizione dell’assessore Fanelli non sia conferente”. Subito dopo è intervenuto il consigliere Perrino che ha contestato questa motivazione facendo presente che “l’indirizzo politico è in capo all’assessore al ramo”. Il consigliere Braia, da parte sua, si è detto “stupito” per la dichiarazione del dg Mancini ricordando che: “La scorsa settimana, in audizione presso la quarta Commissione, Mancini ha parlato della necessità diuniformità di comportamento di tutte le Aziende sanitarie, Crob e Azienda ospedaliera San Carlo nelle diverse attività (stabilizzazioni, contratti, buoni pasti, modalità di assunzione dei medici) assumendo l’impegno di inviare,a tal proposito, circolari e direttive”.
Presenti ai lavori oltre al presidente Giorgetti (Gm), i consiglieri Braia e Polese (Iv-RE), Cifarelli (Pd), Trerotola (Pl), Baldassarre (Idea), Perrino (M5s) e Bellettieri (FI).
Personale Servizio sanitario regionale, audizione in 4^ Commissione Regione Basilicata, intervento Fp Cgil
Stamani, come da richiesta di audizione della Fp Cgil di Potenza, siamo stati ascoltati in IV Commissione consiliare sul tema degli incarichi di funzione e delle mancate direttive emanate dalla Regione Basilicata alle aziende del servizio sanitario regionale, che hanno indotto un comportamento assolutamente non omogeneo nella predisposizione dei regolamenti per detti incarichi. Stiamo assistendo a incomprensibili scelte rispetto alla continuità degli incarichi di coordinamento del personale delle aziende sanitarie della regione (la cosiddetta trasposizione), e ciò nonostante il contratto, a nostro avviso, sia chiaro e i successivi pareri Aran, in particolare, l’ultimo reso al dipartimento Salute della Regione Umbria, sia granitico nel sancire la “trasposizione” degli incarichi stessi, senza necessità di procedere ad una nuova selezione, fatta salva l’ipotesi di processi di una riorganizzazione derivante dalla modifica dell’atto aziendale. Circostanza questa che, come è ben noto, non ricorre in nessuna delle nostre aziende regionali, nelle quali gli atti aziendali non vengono aggiornati da anni. La latitanza della Regione su questa partita così delicata è un segnale insidioso, non solo perché non si ascolta la voce del sindacato, ma perché si confonde un diritto sancito nel contratto con un privilegio. Abbiamo, tra l’altro, colto l’occasione per rappresentare il caos sulle stabilizzazioni, sulle quali registriamo dei fortissimi ritardi, che si uniscono alla poca chiarezza e rispondenza delle unità comunicate da alcune aziende, come nel caso dell’Asm per la graduatoria degli infermieri di cui l’azienda è capofila, rispetto ai numeri presenti nei piani dei fabbisogni di personale. Ciò rallenta anche la possibilità di un’ulteriore ricognizione di coloro che abbiano maturato i requisiti per la stabilizzazione medio tempore, sulla quale da tempo chiediamo di essere ascoltati dalla Regione, affinché si confronti con le Organizzazioni sindacali e recepisca le osservazioni già all’epoca evidenziate. Che la Fp Cgil avesse ragione sui rilievi fatti alle precedenti linee guida, in cui si chiedeva una valorizzazione del periodo prestato a servizio delle Aziende del servizio sanitario regionale, ce lo hanno confermato i fatti, considerato che ancora oggi quelle graduatorie non sono, di fatto, esaurite e che molti operatori che hanno prestato servizio nelle nostre aziende sanitarie durante la pandemia attendono ancora la stabilizzazione, alcuni neppure più da precari ma da disoccupati. Pertanto, riteniamo la nuova ricognizione necessiti di aggiustamenti e modifiche, delle quali vorremmo discutere con il Dipartimento sanità. Rimarcata ancora una volta in commissione anche la questione dei mancati incrementi dei fondi contrattuali del comparto, sui quali più volte abbiamo chiesto alla regione di autorizzare le Aziende nell’ottica della giusta valorizzazione professionale del personale. Tuttavia non possiamo che constatare come l’assenza di direttive regionali e di verifiche su quanto avviene a livello aziendale da parte della Regione, unita all’assoluta assenza di confronto con le OO.SS. stia, a nostro avviso, causando le distorsioni del sistema cui stiamo assistendo e di cui la IV commissione si farà portavoce.