«Vengono i brividi a leggere la tabella dei 51 siti individuati dal Governo Meloni come “idonei” al deposito di rifiuti radioattivi. Chissà come mai larga parte dei Comuni italiani interessati dal documento sono da Roma in giù, oltre che nelle isole maggiori! Viene il sospetto che il Sud, ancora una volta, sia trattato come vera e propria spazzatura d’Italia. In particolare, i siti raggiungono numeri altissimi fra Puglia e Basilicata, con ben 15 aree proposte dal Cnai. Il documento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica pubblicato nel dicembre 2023, infatti, interessa il Comune di Laterza in provincia di Taranto e i Comuni di Gravina in Puglia e Altamura in provincia di Bari; ma anche il Comune di Genzano di Lucania in provincia di Potenza e i Comuni di Montalbano Jonico, Bernalda, Montescaglioso e Irsina in provincia di Matera, oltre al Comune di Matera stesso.
Come M5S ci opporremo fermamente a tale atto del Governo, affinché in futuro sia scongiurata la presenza di tali rifiuti pericolosi in Puglia e in Basilicata, nonché nell’intero Mezzogiorno d’Italia, con grande attenzione a tutte quelle “terre di sacrificio” che già hanno pagato, a vario titolo, un prezzo esorbitante per i problemi derivanti dall’inquinamento. Il Sud segua le sue vocazioni: turismo, agricoltura, enogastronomia, artigianato e attività produttive fondate su business model sostenibili rappresentano la vera occasione di sviluppo green per milioni di cittadini. Per questo motivo ci tengo a far giungere, da parte del M5S, l’endorsement ai rappresentanti degli enti territoriali di Matera, Potenza e della Murgia riuniti nel tavolo permanente “No Scorie”, che manifestano l’assoluta contrarietà all’individuazione di tali siti nei relativi territori». Lo afferma in un comunicato stampa il Sen. Mario Turco, Vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, nonché Coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa.