La Procura della Corte dei Conti di Basilicata, a seguito dell’istruttoria della Guardia di Finanza, ha indagato sul possibile “buco”, ai danni della Regione Basilicata, di circa 255mila euro a carico di Salvatore Vito Valentino e di Vincenzo Marranzini.
Sul finire del 2017, era novembre, poichè la procedura di liquidazione dell’Agenzia provinciale di Matera per la formazione e l’impiego (Ageforma) non era stata completata Vito Valentino, per conto della Provincia di Matera nominò commissario liquidatore Vincenzo Marranzini con stipendio da 5 mila e 833 euro mensili pari a 70 mila euro annui.
Con effetto retroattivo a far data dal 1° gennaio 2021 il Commissario liquidatore Vincenzo Marranzini si auto rideterminò il compenso con riduzione dello stesso per una misura pari al 50%.
Non più 70mila euro all’anno ritenuti non più congrui, ma 35mila euro sì.
Il Commissario liquidatore Vincenzo Marranzini è stato condannato dalla Corte non già direttamente per la vicenda degli emolumenti.
Con soldi dell’Ageforma egli aveva pagato 4 mila e 377 euro, un parere pro veritate per saperne di più circa la congruità di quelle 70mila euro come da contratto del 2017 e per questo è stato condannato al pagamento della parcella in prima persona.
A Valentino è stata addebitata la colpa per 45mila euro relativa al periodo in cui al Commissario Vincenzo Marranzini è stato riconosciuto e pagato un compenso annuo di € 70 mila in luogo di quello ritenuto congruo di € 35 mila.