Pasquale Doria, Consigliere comunale di Matera Civica: “Dimenticato il prezioso patrimonio forestale comunale”. Di seguito la nota integrale.
Il Comune di Matera è proprietario di vaste aree verdi, specialmente oltre i confini del perimetro urbano, che costituiscono il volto di una ricchezza quasi dimenticata, o comunque trascurata, in molti casi addirittura fuori controllo. Di contro, si continua a perseguire l’impermeabilizzazione del suolo a favore di pochi mentre si fa poco o niente per governare il territorio con la reale volontà di migliorare la qualità della vita di tutti.
Lampante il caso del cono d’ombra in cui è precipitato il Paf, il Piano economico che riguarda le gestione delle foreste e dei pascoli di proprietà del Comune di Matera. Si tratta di un documento fondamentale per la gestione forestale e la cosiddetta legge Serpieri equipara i Piani di assestamento forestale a regolamenti con valore di legge. Ma, senza farla difficile, per rinfrescare la memoria collettiva, va detto che, in realtà, nel 2017 il Comune ha affidato alla all’Osservatorio per l’Ambiente Lucano (Opal) lo studio e la compilazione del primo Piano di assestamento forestale delle proprietà comunali. Lo studio è stato consegnato nel 2020. Da quel momento non abbiamo più notizie della sua eventuale approvazione da parte della Regione Basilicata.
Eppure, questo strumento conoscitivo è fondamentale, oltre che per la pianificazione forestale ambientale, anche per l’accesso ai bandi ex Psr (piani di sviluppo rurale) della Regione Basilicata, è il caso dei fondi per l’imboschimento, la gestione forestale per la prevenzione incendi o per lo sviluppo d’interventi di rinaturalizzazione degli imboschimenti artificiali.
Non è tutto. A questo prolungato esercizio dell’oblio della memoria si somma un altro silenzio e riguarda la mancanza di notizie sulle linee d’indirizzo per la gestione delle risorse pastorali, ovvero sapere con certezza se le proprietà in questione sono state inserite nel Piano di assestamento forestale che, come anticipato, sembra essersi perso nei meandri della burocrazia comunale.
Per vedere il bicchiere mezzo pieno, bisogna aggiungere che la partita non è completamente persa, va detto infatti che il Piano di assestamento è valido nel periodo che va dal 2020 al 2029. Siamo giunti tuttavia agli inizi del 2024 e, purtroppo, nel nulla di fatto generale, il pianificazione che verrà rischia di essere vecchia già al momento della sua attuazione. Ragione per cui l’Amministrazione comunale avrebbe tutto l’interesse per chiedere contezza alla Regione di tanto silenzio.