Riportiamo di seguito la recensione di Francesco Marcello Saleri, regista ed attore teatrale, alpino e funzionario in pensione e donatore di voce al libro “Le preghiere della mia anima” di Vito Coviello
Come possiamo farci ascoltare da Dio?
Ecco che ancora una volta, il caro Vito Coviello, attraverso la Poesia trasformata in preghiera, ci aiuta a trovare La risposta.
Comprendiamo già negli splendidi versi della poesia iniziale: “Prendiamoci per mano”, che come ogni giorno i bambini hanno bisogno di stringere mani dei genitori dei fratelli, degli amici, così ogni uomo ha bisogno del suo Creatore.
Ecco perché abbiamo un estremo bisogno di pregare, perché lo spirito cerca Dio.
La preghiera non è solo un dialogo con Dio, ma è un momento di riposo nella sua presenza.
Con questi carmi Vito ci invita a fermarci anche solo per un attimo e ci dice: “Facciamo una pausa, sfogati, rilassati, piangi pure se vuoi, ti sono vicino”.
Se un amico nonostante le sue gracilità riesce a farti sentire meglio, quanto più il nostro Padre Celeste riesce a farci sentire veramente bene.
Attenzione però, non facciamo della preghiera solo una lista di richieste, il nostro Dio non è Babbo Natale, per questo dalle poesie di Vito sgorga e sispande grande fede e semplici richieste:”Maronna mia del Carmelo, in te confido ed a te, fiducioso, mi affido.”
Dal Vangelo:” Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro, poiché il padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate.
Dio non ci da quello che ci piace, ma quello che ci fa bene.
Vito Coviello nelle sue preghiere in poesie è pieno di perseveranza e altruismo. Nel Vangelo di Luca 11:5 – 13 leggiamo la storia di un uomo che persevera per ottenere ciò che gli occorre.
“Se uno di Voi ha un amico”, la storia biblica inizia così, tutto quello che fa non è per se stesso, ma per l’amico. Grazie Vito.
Che il Signore ci aiuti a comprendere.
Franco Marcello Saleri