Epatopatie da derivati botanici e da medicina alternativa. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 126° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Tra 5000 specie di funghi 100 sono velenosi; il 90 % degli avvelenamenti da funghi è dovuto all’Amanita falloides o all’Amanita Verna, di cui bastano 50 grammi per provocare una necrosi epatica fatale; la sua tossina, l’alfa amatossina, è termostabile, resiste all’essiccamento per anni e non è inattivata dalla cottura, è una delle tossine più resistenti, potenti e letali in natura. Dopo un periodo di latenza di 6-20 ore dall’ingestione si ha dolore addominale intenso, vomito, diarrea, ittero ed insufficienza renale dopo 24-48 ore, e poi convulsioni, delirio e coma. La mortalità è elevata, se possibile l’unica soluzione sta nel trapianto urgente di fegato. Alcuni pazienti sopravvivono però grazie alle terapie conservative, se attuate precocemente, quali la massiccia aspirazione e lavaggio del materiale dallo stomaco con grosso tubo oro-gastrico (non naso-gastrico), insieme a carbone attivo, penicillina G endovena, acetilcisteina secondo protocolli ben definiti.
Con la diffusione dei frutti esotici si stanno verificando alcuni avvelenamenti dal frutto acerbo dell’aki, originario della Jamaica, che contiene l’hypoglicina A, una potente epatotossina; anche le noccioline dell’albero di cyca contengono una potente epatotossina, alcuni anni fa fu registrata una epidemia di noccioline di cyca in Giappone. Alcune potenti epatotossine si possono ritrovare nell’Aspergillusflavus, un fungo ubiquitario nei paesi tropicali e subtropicali che contamina noccioline, anacardi, germogli e fagioli di soia, grano e riso conservati senza refrigerazione; produce l’Aflatossina B1 responsabile di vomito, febbre, malessere, ipertensione portale, ittero, ascite; la gravità è correlata alla dose ingerita e la mortalità è elevata, intorno al 25%. Nelle assunzioni croniche si può avere, a distanza di anni, cirrosi epatica o epatocarcinoma.
L’uso di erbe, derivati botanici, vitamine ed integratori si è diffuso a macchia d’olio perché ritenuti privi di rischi e oggi, nei paesi occidental,i il 50 % della gente ne fa uso saltuario, il 30 % continuativo e fanno parte del corredo della cosiddetta Medicina Alternativa che si ritiene innocua alla salute e molti pazienti affetti da malattie croniche del fegato ne fanno un uso ancora più largo ritenendo di salvaguardare in tal modo il loro fegato già sofferente. Alcuni dei cosiddetti cibi sani o integratori degli alimenti per le diete o derivati da “erbe”, sono potenti epatotossine che portano ad insufficienze epatiche acute risolvibili solo con un trapianto d’urgenza.
Nelle prossime righe faccio un cenno a qualcuna di queste sostanze:
La prima che menziono è la vitamina A , o retinolo, che è dose e durata dipendente, circa un terzo della popolazione fa uso di vitamina A sotto numerose forme, con dosi che vanno dalle 10.000 alle 25.000 Unità ; la dose tossica per il fegato è di circa 100.000 unità al giorno per 7 anni, ma ci sono anche casi di dosi tossiche giornaliere di 10.000-25.000 unità al giorno. Dosi da 250 a 5000 U al giorno non sono considerate tossiche. Poiché la vitamina A si accumula nel fegato può condurre a formazioni di cavità che fanno assumere al fegato il caratteristico aspetto “a formaggio svizzero”, asteatosi, fibrosi e cirrosi epatica.
La Silimarina, derivata dal cardo mariano, che si ritrova come componente di epatoprotettori, sembra abbastanza sicura, ma le segnalazioni di integratori o coadiuvanti nelle diete dimagranti derivati di erbe epatotossiche sono in aumento e l’FDA (Food and Drug Administation) americana ha tolto dal commercio integratori come il Lipokinetix, l’Hydrossicut, ed altri prodotti ancora.
Gli alcaloidi della pirrolizidina si ritrovano nel 3% delle piante da fiore e nelle foglioline di alcuni tipi di te e possono provocare epatopatie acute o croniche.
I fiori di Comedrio(Germander), già ampiamente usati dalla medicina popolare come vermifugo, stimolante, antispasmodico,furono usati negli anni ’80 e ‘90, sotto forma di compresse o di the, come coadiuvanti nelle diete dimagranti, finchè non furono registrati decine di casi di epatopatie acute tra cui alcuni casi mortali. Si acquistano tuttora su internet.
Il Chaparral, ottenuto dalle foglie secche di un arbusto del deserto californiano si ritrova in commercio come the o tisane o come componenti di vari alimenti o rinchiuso in compresse: molte segnalazioni di epatite acuta sono state fatte sul Chaparral, compresi due casi di epatite fulminanti. Si acquista facilmente da internet.
Le foglie di Pennyroyal, usate in alcuni the ed infusi e per alcuni oli, contengono il Pulegone (o mentofuran) che interferisce con alcuni processi metabolici del fegato e portano ad epatite (è stato registrato anche qualche caso di necrosi epatica fatale). Si acquista su internet.
Anche il licopodio, o Jinbuhuan, una tradizionale erba cinese, usata da più di 1000 anni per le sue proprietà sedative ed analgesiche ha a suo carico la segnalazione di numerosi casi di epatossicità, per questo è stata bandita dall’FDA. Si acquista su internet.
Il Chaso e l’Onshido sono erbe cinesi molto usate per le diete dimagranti, anche per esse sono stati segnalati decine di casi di epatotossicità, alcuni mortali, furono quindi bandite dall’FDA nel 1997.
IlLipokinetics (composto, tra l’altro, da acido usnico) è utilizzato come supplemento nelle diete dimagranti, ed è stato riscontrato responsabile di epatiti acute, anche di forme fulminanti. L’acido usnico è presente anche nel Kombucha tea e sono stati segnalati alcuni casi di epatossicità. L’Hydossicut, un cosidetto “bruciagrassi”, tolto dal commercio dall’FDA, ma che si acquista facilmente su internet, ha fatto registrare alcuni casi di epatopatie e queste sembrano dovute ad uno dei suoi componenti, il the verde (Cammeliasinensis), nonostante il suo uso da millenni.
Un altro sedativo e antiansia naturale, il Kava Kava, derivato dalla pianta del pepe, è stato già alcuni anni fa bandito dalla CE e dall’FDA perché responsabile di 78 casi di epatiti acuta, di cui 4 mortali e 11 che si sono salvati solo grazie al trapianto urgente di fegato.E ci fermiamo qui.
Quanto detto è riportato nella letteratura medico-scientifica e ho scritto questo non per condannare la cosiddetta medicina alternativa, ma affinchè la gente sappia che, come i farmaci della medicina ufficiale, le erbe o derivati dalla botanica possono dare dei problemi, con la differenza che i farmaci ufficialipassano dall’approvazione della FDA e, in Italia, dell’AIFA e degli organismi della CE, sono continuamente monitorati e, se necessario, vengono tolti dal commercio, mentre i farmaci della medicina alternativa e i derivati dalla botanica non hanno né approvazioni e né controllo e monitorizzazione da parte di enti a questo fine addetti.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it