L’attivista politico Pietro De Sarlo in una nota precisa che non ci sono le condizioni per una sua candidatura a presidente per il centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali. Di seguito la nota integrale.
“Desidero tranquillizzare il dottor Angelino (Matera nel cuore) sulla mia presenza nella rosa dei candidati a governatore della Regione Basilicata. Ci sono finito per un equivoco, chiarito in forma privata, con gli amici del M5S, movimento a cui sono vicino da sempre e di cui anzi, qui in Basilicata, ne sono stato in qualche modo precursore.
Infatti per la mia storia personale di contestatore del sistema del Partito Regione di Pittella, De Filippo, Margiotta, Speranza e altri sarei stato un candidato divisivo e mai come in questo momento, con una destra indecente e imbarazzante ridotta nelle sue espressioni locali più alte (Bardi e Rosa) a fare da ventriloqui a Calderoli, non c’è bisogno di divisione ma di creare un fronte unitario vincente e alternativo. E poi di candidati divisivi ce ne sono già troppi.
Volevo anche sottolineare quanto non ci sia bisogno della diatriba Potenza – Matera che, in ogni caso, applicata a me è anche fuori luogo. Infatti se la mia famiglia è originaria di San Chirico Raparo, provincia di Potenza, mio nonno, Pietro de Sarlo, cugino di Francesco De Sarlo uno degli intellettuali più rilevanti del ‘900, esercitò la professione di avvocato tra Pisticci e Matera, di cui fu potestà, e la cui figura è stata ricordata da Elena Vigilante nel saggio sulle istituzioni lucane dal 1921 al 1940 edito da Il Mulino. La mia bisnonna, Margherita Cantisani, era di Pisticci e mia nonna, Giovanna Barletta era di Senise, provincia di Potenza, paese originario anche di Angelo Chiorazzo. Come vede appartengo a una famiglia, che come tante in Basilicata, intreccia le proprie origini tra Potenza e Matera.
Ma non è per questo che scrivo e impegno il suo, il mio tempo e quello dei lettori, su una questione assolutamente marginale e inessenziale. Ma dalla posizione di Angelino traggo spunto per suggerire una riflessione, ormai tardiva, circa il metodo di selezione dei candidati governatore sin qui seguito.
Sembra di assistere a un casting per la recita di una commedia. Angelino propone l’alternanza tra materani e potentini e anche una alternanza di genere. Da mesi il campo largo si sta dilaniando su questo casting che nasconde le vecchie rivalità interne al Partito Regione che ha avuto come oggetto il confronto tra Chiorazzo e Bochicchio, con sponsor divisi e divisivi, creando una confusione tale da rendere impossibile una riflessione collegiale sui temi e sui programmi utili per lo sviluppo di una regione con l’acqua alla gola. Ed è la discussione sulle cose da fare per salvare la nostra terra l’unica cosa che da sempre mi appassiona.
Ognuno di noi è portatore di una esperienza e di una visione, di una comprensione dei problemi e della loro soluzione e la percezione della realtà è molteplice e nessuno ha la verità in tasca. Per questo le visioni dovrebbero confrontarsi e trovare sintesi e da questo processo dovrebbero nascere le candidature.
Se devo iscrivere una lucana al concorso di miss Italia scelgo una donna e bella, se devo iscrivere un lucano al concorso di mister muscolo scelgo un uomo atletico e prestante, se devo scegliere un medico guardo il suo curriculum e mi informo dai suoi pazienti, se devo iscrivere un lucano a un concorso letterario scelgo una brava scrittrice o un bravo scrittore e via dicendo. Se devo scegliere un governatore, onestamente, non mi interessa se sia uomo o donna, di Matera o di Potenza e neanche mi interessa l’elenco da prima elementare dei problemi della nostra regione che chiunque sa, conosce e se non li sa e conosce li può imparare a pappagallo.
Quello che mi interessa è il senso delle priorità dei problemi e le proposte della loro soluzione. Che queste siano concrete, chiare e credibili e magari, da ingegnere che si è sempre occupato di economia e management, gradirei anche una botta di conti.
Uomo o donna? Materano o potentino? Alto, basso, magro, noto, attore, cantante, magistrato, economista o ingegnere? Ma chi se ne frega!
Basta almeno non tornare alla ‘relazione corta’, ‘al meno siamo e meglio stiamo’ , al ‘familismo amorale in politica’. Tutte cose che hanno fatto vincere la destra e che fanno scappare i giovani talenti dalla nostra regione. Auspico che la, o il, candidata che verrà fuori abbia un minimo di autorevolezza e consapevolezza delle cose e che esca da una mediazione di visione e non di potere.
Vabbè, forse anche questa cosa minima è ormai tardi per ottenerla caro Angelino. Ma almeno sbrighiamoci con questo casting e speriamo di cavarcela. Tempus fugit, le chiome imbiancano e le rose appassiscono.
Pietro de Sarlo “