Associazione Nuova Sanità e Benessere (ANSB): “Le criticità della raccolta differenziata dei rifiuti a Matera”. Di seguito la nota integrale.
Sabato 10 febbraio nell’auditorium Gervasio di Matera si è tenuta una “tavola rotonda” – che “rotonda” non era, – sul tema “Decoro urbano e sviluppo turistico”. Era infatti organizzata e promossa dalla Cosp Tecnico Service che, a Matera, gestisce il servizio di Nettezza Urbana nella pseudo forma di “porta a porta”. Vi hanno partecipato il dr. Roberto Cavallo (ClimatePact), Antonio Panetta (Federalberghi, Matera), Marianna Dimona (Confcommercio, albergatori), Antonio Lanorte (Legambiente Basilicata), l’assessore comunale Massimiliano Amenta (Ambiente) e l’assessore comunale Tiziana D’Oppido (Turismo). Insomma si è trattato di una manifestazione ad usumdelphini, autocelebrativa. Spiccava l’alto e solenne motto: “La città è di tutti, la città pulita è un valore per tutti”.
Si è letto, infatti, trionfalisticamente, attraverso il comunicato-stampa, che oggi Matera è pulita e accogliente, con una attenzione crescente al decoro urbano, “grazie anche alla collaborazione di tutti”. Nella collaborazione di tutti, in verità, non vediamo né la Cospi, né il Sindaco.
L’Ansb ricorda, contro tanto trionfalismo, che, a firma della presidente prof.ssa Felicia Rasulo, in data 21 Novembre 2023, la stessa ha indirizzato una missiva–denuncia PEC al Prefetto, al Sindaco Bennardi, all’Assessore comunale Amenta e al dr. Vincenzo Nola. Vi si segnalavano “Criticità. Richiesta interventi urgenti per la tutela della salute umana e la sicurezza pubblica”. A tutt’oggi, si deve riscontrare come il Sindaco, in particolare, assumendosi serie responsabilità, ha eluso ed elude completamente i rischi fondamentali relativi alla salute e alla sicurezza pubblica, materia di sua esclusiva di sua competenza ben illustrati nell’anzidetta missiva.
Al comunicato relativo alla “tavola rotonda”, ancora invitando ognuno dei responsabili a mantenere fede ai propri compiti e alla propria funzione, si risponde come segue:
– Non fa decoro urbano l’immondizia “spalmata” per strada in migliaia di mastelli individuali e cassonetti condominiali:
– Non fanno decoro urbano i numerosi mastelli individuali e cassonetti condominiali che, a sera, sui marciapiedi, o sul bordo delle strade cittadine, si vedono in bella mostra, anche nel centro storico, unitamente a rifiuti sovrabbondanti, lasciati per terra, fuori dei contenitori;
– Non fanno decoro urbanoe igiene i numerosi mastelli individuali e cassonetti condominiali, al mattino abbandonati alla men peggio, spesso, in caso di pioggia, pieni d’acqua, ma anche di insetti, millepiedi e animaletti di ogni genere;
– Non fanno decoro urbano i mastelli individuali, in numero di sei, incolonnati o confusamente ammassati sui balconi delle singole famiglie, al posto dei fiori;
– Non è tollerabile che alle famiglie sia tolto l’uso a proprio comodo, anche estetico, dei balconi;
– Non è tollerabile, ed è pericolosamente antigienico imporre alle famiglie la conservazione degli stessi mastelli individuali, pieni di immondizia, anche organico, da una settimana all’altra o per più giorni nella settimana;
– Non è tollerabile che alle famiglie, e ai bambini soprattutto, in mancanza di balconi, si tolga spazio e libertà di movimento in casa, stante la presenza di ingombranti e pericolosi sei “orribili” mastelli;
– Non è tollerabile che mastelli individuali e cassonetti condominiali ingombrino i marciapiedi, impedendo l’uso di questi, a grave rischio dei pedoni, impedimento insormontabile barriera artatamente creata per disabili e carrozzelle;
– E’ un falso il proclamato sistema “porta a porta”, trattandosi disistema che obbliga il cittadino, a determinate ore, mattina e sera, a scendere e a salire il pesante e ingombrante “mastello”, dalla propria casa fin sulla pubblica stradae viceversa, percorrendo più rampe di scale oltre che un centinaio di metri di cortile, in qualunque stato di salute e in qualunque condizione di tempo;
– Ci sono migliaia di persone in difficoltà (malati, anziani, disabili, soli), che non sono assolutamente nelle condizioni fisiche di sottostare a tale oppressivo e mortificante sistema, psicologicamente stressante, con impegno da assolvere tutti i giorni, mattina e sera, a ore stabilite, come un malaugurato rito;
– Non è tollerabile ed è pieno di rischi che chi, per ragioni le più diverse, è costretto ad allontanarsi da casa per più giorni ha una sola scelta: o lasciare i mastelli in casa per più giorni e anche settimane, ad ammorbare l’ambiente, o lasciarli per più giorni e anche settimane sul marciapiede, sui bordi di una strada pubblica, alla mercé di temporali, venti, animali e non improbabili vandali.
– Non è da sottovalutare il fatto chele difficoltà di malati, anziani, disabili sono anche le difficoltà di quanti, per ragioni di lavoro, e in particolari situazioni, non possono sottostare a lacci di giorni ed ore astrattamente imposti, sotto la spadadi severissime pene pecuniarie;
– Non si può, per rispetto alla persona, imporre un servizio che non faccia i conti con i diritti dei cittadini, soprattutto se in difficoltà e in disabilità;
– Va considerato chegrande disagio arreca alla città e alla pubblica e libera circolazione la raccolta e svuotamento di migliaia di mastelli individuali e cassonetticondominiali a mezzo delle ingombranti e pesanti macchine a ciò adibite, costrette a fermarsi ogni dieci metri, bloccando a più riprese, e pericolosamente, il traffico;
– Fa impressione considerarechegravissimi sono i rischi che alla circolazione e alla incolumità di cose e persone obiettivamente arrecano mastelli individuali e cassonetti condominiali, quando dovessero, per più motivi, finire nel bel mezzo della strada, in pieno traffico, contro auto e moto in movimento;
– Neppure possono essere sottaciuti i rischi e relative responsabilità di incidenti che comporta l’attuale sistema di raccolta dei rifiuti urbani a Matera che doverosamente e responsabilmente vanno scongiurati modificando con urgenza tale sistema. Questo, è il problema che ogni cittadino deve porsi in termini di tutta serietà, e chiederne ragione, sia nella vesti di possibile vittima, sia nella veste di possibile responsabile, con immaginabili conseguenze di natura civile e penale.
In questa situazione, e per questi e altri motivi, l’ANSBrimane perplessa di fronte a tanta retorica, indifferenza e insensibilità da parte di chi ha contribuito a introdurre un sistema assolutamente incongruo e irrazionale, foriero di pericoli e inconvenienti di ogni genere.
Si invita il Sindaco a rompere il silenzio e a riscontrare la pec del 21 novembre scorso che si allega; perdurando il silenzio, la prossina iniziativa dell’ANSB non potrà che essere quella di interessare della questione l’Autorità giudiziaria.
mettetevi l’anima in pace perchè il sindaco (esse minuscola) non risponde mai