Nella sede FIOM-CGIL della zona industriale di San Nicola di Melfi si è tenuta la riunione della attivo delle delegate e dei delegati Fiom Cgil Stellantis alla presenza della segretaria generale regionale Giorgia Calamita e il segretario Antonio Lamorte. Si è discusso sulla prospettiva occupazionale e produttiva dello stabilimento e sulle condizioni di lavoro e di salute e sicurezza. “Al centro – spiega Calamita – il problema salariale che oggi ancor di più dovrà essere un tema sul quale sviluppare l’attività sindacale e programmare iniziative da mettere in campo nell’immediato futuro in quanto si continua con l’utilizzo degli amministratori sociali e nei fatti l’eliminazione del terzo turno, non ancora ufficiale, ma saltato dal calendario lavorativo, pesa sulle buste paga.
L’azione sindacale della Fiom, nonostante la ridotta agibilità dei delegati dentro la fabbrica costruita ad hoc per limitare l’azione della Fiom, è rivolta a ribaltare una condizione di continua svalorizzazione della qualità della vita lavorativa delle persone dentro Stellantis riducendo i diritti, aumentando la precarietà e peggiorando le loro condizioni di lavoro. Durante l’incontro sono emerse tutte le problematiche che i lavoratori stanno subendo per una logica industriale che conferma la riduzione dei costi e la cancellazione dei diritti con un peggioramento delle condizioni di lavoro dovuto all’aumento della velocità della linea, i carichi di lavoro, la riduzione dei lavoratori sulle linee, aumentando la disorganizzazione lavorativa e produttiva. Registriamo anche mancanza di igiene nei servizi pubblici in tutto lo stabilimento e la mancata manutenzione degli impianti, dove il microclima non è idoneo. Tutto questo, in aggiunta agli anni di anzianità di lavoro, sta mettendo a dura prova i lavoratori che, nonostante non ci siano le condizioni, chiedono di licenziarsi volontariamente, intravedendovi l’unica risposta al peggioramento delle condizioni di lavoro, di vita e di salario dentro la fabbrica. Su questo la Fiom ritiene necessario un incontro con la direzione perché non è possibile continuare a mantenere queste condizioni precarie. Abbiamo segnalato alla direzione aziendale e agli enti esterni tutte le criticità ma ancora non abbiamo ottenuto risposte. Per questo ci faremo carico di richiedere un incontro per avere delle risposte certe.
Resta poi il problema dei continui incentivi all’esodo senza inserimento di nuova occupazione che possa garantire la sostenibilità della sito di Melfi. Se non ci sarà una forte discontinuità rispetto al recente passato in Stellantis – denuncia Calamita – andremo verso un lento, progressivo e inesorabile spegnimento degli stabilimenti Stellantis in Italia. Le ripercussioni su tutta la componentistica sono ormai evidenti e il rischio di chiusura o comunque di ridimensionamento occupazionale produttivo dell’area industriale di Melfi è ormai un fatto concreto. Molte aziende non hanno acquisito tutte le commesse e i volumi produttivi non garantiscono l’occupazione. Riteniamo che anche su questo siano necessarie risposte dalle istituzioni, dal governo, dalla politica e dalle imprese, è necessario un accordo quadro che metta in sicurezza la tenuta occupazionale e produttiva degli stabilimenti, investire nella transizione energetica e tecnologica, confermando la centralità dell’industria, cogliendo le nuove opportunità e nuove sfide.
Come Fiom – conclude Calamita – chiediamo risposte più concrete. Il governo deve convocare le organizzazioni sindacali e Tavares per fare chiarezza e affinché ci sia un sostegno che porti a maggiori certezze per il futuro nel settore”.