La Asm, anche per il 2012, ha aderito al Sistema di sorveglianza Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia (Passi) sui comportamenti e gli stili di vita, attraverso una rilevazione con 60 interviste telefoniche al mese (30 per ciascun Ambito, ex 4 ed ex 5), su un campione casuale estratto dall’anagrafe sanitaria tra i residenti nei 31 Comuni del suo comprensorio provinciale. La rimodulazione consiste nell’aver esteso la ricerca anche alla sicurezza sul lavoro e ai fattori ambientali, oltre che a quelli prevalentemente di prevenzione sanitaria. Al momento non sono stati elaborati gli items su base locale in quanto i dati sono raccolti ed elaborati a livello nazionale. E’ intenzione di quest’Azienda, comunque, collaborare con la Regione Basilicata affinché si costruisca un sistema di monitoraggio continuo sugli stili di vita.
La ricerca, avviata nel 2005, da parte del Distretto sanitario di Matera, viene condotta da un pool di operatori aziendali. Il sistema Passi consiste nell’adozione di un monitoraggio continuo sui comportamenti a rischio che interessano le diverse fasce di popolazione ed è diretto a evidenziare, in particolare, l’attività fisica, il fumo, l’alimentazione, il consumo di alcol, la sicurezza stradale, l’ipertensione,la ipercolesterolemia, lo screening del tumore della mammella, del colon dell’utero e del colon retto. La ricerca segue quanto previsto dalla Regione Basilicata, su indicazioni del Piano sanitario nazionale 2006-2008, secondo il quale la prevenzione dei rischi per la salute si realizza anche tramite la costruzione di reti di sorveglianza a livello territoriale all’interno del sistema sanitario. Allo scopo è stato redatto un Protocollo, elaborato dal Centro nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, e dalla Regioni, su incarico del Centro Nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie.
“La rimodulazione dello studio Passi”, ha detto il direttore generale della Asm, dr. Rocco Maglietta, “rappresenta una ulteriore opportunità per coinvolgere i cittadini delle diverse fasce di età e verificarne con periodicità il proprio stato di salute. Lavorare sulla prevenzione e sulla modifica degli stili di vita rappresenta un utile riferimento sui fattori di rischio, per contribuire a far crescere la cultura della prevenzione e a strutturare meglio i servizi sul territorio”.