Michele Sisto, già Segretario Generale al Comune di Pisticci, in una nota chiede all’Amministrazione Comunale un cambio di passo nella gestione dei servizi al cittadino nel territorio di Pisticci. Di seguito la nota integrale.
Preliminarmente non posso esimermi dal fare una breve, ma doverosa considerazione: per me, e forse non solo per me, l’ultima amministrazione è stata una delle peggiori amministrazioni che abbia governato in passato questo Comune, una vera calamità, una sciagura per questa comunità, anche se quella in carica fa il possibile per emularla.
Infatti è l’unica che ha avuto la capacità perversa di depredare, desertificare gli uffici di Pisticci centro, trasferendo la maggior parte di essi, anche con la complicità di qualche burocrate compiacente, nella frazione Marconia, impoverendo sostanzialmente la sede centrale: un vero scempio amministrativo, senza che l’attuale Amministrazione, purtroppo, abbia mai preso una qualsiasi iniziativa per rimediare a tanto sfacelo.
Sarebbe ora di porre fine alla deriva di questo centro abitato, fermo restando che le due comunità, nell’ambito dei servizi di istituto, debbano godere di ampia autonomia operativa.
Inoltre, ritengo opportuno indicare alcune situazioni sociali che la nuova Amministrazione deve prendere in esame e tenere nella debita considerazione. In particolare: affrontare e contribuire a risolvere i tanti problemi che affliggono i nostri cittadini, a partire da quello della disoccupazione giovanile e finire a quello del disagio sociale, salvaguardare e difendere il territorio, anche dalla microcriminalità, contribuire a rilanciare le attività produttive ed in modo particolare il settore agricolo, potenziando i servizi e realizzando infrastrutture.
La nuova Amministrazione si deve impegnare, senza indugi, ad operare concretamente nel centro storico e nei suoi 5 agglomerati urbani (Marconia, Tinchi, Centro Agricolo, Casinello, Pisticci Scalo), trasformando l’impegno quotidiano in occasione di crescita, mettendo al primo posto il bene di tutto il paese, con il proposito di operare in modo costante per uno sviluppo razionale su tutto il territorio.
Infatti tale attività va interpretata come sostegno reale e partecipazione appassionata e sincera al benessere della nostra gente ed alla tutela dei patrimoni di questa terra: ciò è possibile mantenendo viva la propria identità, costruita tramite la conoscenza dei luoghi e della loro storia, il rispetto della cultura, la condivisione delle tradizioni.
Questa amministrazione, inoltre, deve praticare la trasparenza come costume, assicurando disponibilità e presenza continua.
La gente deve trovare in questa Amministrazione un interlocutore assiduo e attento, al quale esporre i problemi e le esigenze di cui è portatrice senza ripetuti, inutili e vuoti andirivieni.
Una Amministrazione, dunque, che sia capace, anche nell’incontro e nel contatto quotidiano, di offrire precisa e completa testimonianza della sua volontà di servizio, impedendo sprechi d’abuso, evitando accentramenti o rischi di imposizioni burocratiche.
Ogni intervento dovrà essere finalizzato alla realizzazione del bene comune, cosi come ogni scelta dovrà essere ispirata alla pubblica utilità, garantendo che non vi saranno tentazioni clientelari: l’Amministrazione comunale deve essere una casa di vetro nella quale tutto deve essere chiaro senza zona di ombra, di equivoco o di sospetto.
La trasparenza non deve essere intesa solo come chiarezza, regolarità e visibilità, ma come possibilità di controllo da parte di ogni cittadino.
Tutta l’attività della pubblica Amministrazione, in un’epoca in cui mancano i controlli, deve essere facilmente controllabile dal cittadino e ciò deve avvenire senza ostacoli burocratici e senza pregiudizi.
Per raggiungere gli obiettivi di una amministrazione democratica, stabile e trasparente c’è bisogno di una classe politica che sia all’altezza del compito, anche se piuttosto arduo e complesso.
Occorrono, pertanto, nel caso di specie, persone esperte, impegnate, culturalmente attrezzate nel campo amministrativo, che abbiano anche il tempo disponibile da dedicare ai problemi della comunità, garantendo una presenza omogenea e capillare in tutte le parti del comune, rimanendo sempre al fianco della sua gente. Inoltre, vanno interpretati la sua vicinanza ed il suo radicamento territoriale, anche dialogando e ascoltando, con l’obiettivo di creare una realtà in cui ogni agglomerato possa sfruttare le proprie energie, mantenendo autonomia operativa istituzionale.
Una Amministrazione stabile, democratica e trasparente sarà anche una Amministrazione serena, capace di creare un clima di pace tra i singoli, tra i gruppi e tra le varie comunità di cui si compone il territorio comunale che va considerato nella sua unità ed in tutte le potenzialità di cui dispone, una Amministrazione che superi i conflitti territoriali e che assegni alle comunità un proprio specifico ruolo, rinsaldando, cosi, anche i rapporti tra gli stessi: un territorio più unito e compatto sarà anche un territorio più forte e più autorevole.
Per quanto mi riguarda, questa Amministrazione si deve prefiggere di raggiungere due grandi obiettivi:
• creare un clima di ragionevolezza e di pacata e costruttiva disamine dei vari problemi politici economici e sociali, stimolando nel contempo la crescita di una classe politica culturalmente attrezzata, seria e responsabile, un’epoca in cui governi una classe politica preparata, impegnata e consapevole dei problemi del suo tempo, mettendo in atto i valori essenziali della cooperazione e di utilizzare appieno le sinergie della intera comunità.
• Porsi come Amministrazione di transizione da un’epoca di mal-governo ad un’epoca di stabile e proficua gestione della cosa pubblica; tra un’epoca che vede una classe politica impreparata ed incompetente ed un’epoca in cui governi una classe politica preparata e competente, impegnata e consapevole dei numerosi problemi che investono l’intera comunità, offrendo servizi mirati ed assistenza, privilegiando il valore della solidarietà.
Questa Amministrazione, che io ho votata e sostenuta, sarà in grado di realizzare quanto sopra evidenziato ed auspicato?
Io ne dubito fortemente: comunque ai posteri l’ardua sentenza.