CallMat Matera, Ugl TLC:” Rivendichiamo un intervento di responsabilità sociale d’impresa coinvolgendo la committenza. La situazione potrebbe collassare”. Di seguito la nota integrale.
“La Segreteria Nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni ha ufficialmente richiesto al Mimit un urgente incontro per situazione contact center in outsourcing commessa TIM motivando tale urgenza per la situazione che si sta verificando a danno dei lavoratori operanti sulla commessa TIM, alle dipendenze di aziende di contact center in outsourcing”.
Lo fa sapere il Consigliere Nazionale dell’Ugl Telecomunicazioni Francesco Stigliano il quale aggiunge che, “nella missiva è stato specificamente dichiarato che TIM già nelle scorse settimane aveva annunciato un massivo quanto ingiustificabile calo di volumi lavorati dalle aziende di customer care in outsourcing, per la precisione: Abramo CC in AS, Callmat, Ennova e Konecta. I territori interessati sono Cagliari, Catanzaro, Crotone, Livorno, Matera, Montalto Uffugo (CS), Olbia, Palermo, Pomezia (Roma), Rende (CS) e Roma. La platea interessata da tale dinamica ammonta a circa 5.000 operatori, in buona parte interessata da ammortizzatori sociali con prospettive anche nel breve termine estremamente negative. Tale situazione si aggiunge a uno scenario del settore dei contact center già complicato a causa di fattori ormai cristallizzati da tempo e sui quali da anni l’Ugl TLC rivendica la necessità di un intervento improntato al principio di responsabilità sociale d’impresa coinvolgendo la committenza. Per tutto quanto l’Ugl TLC ribadisce la necessità di convocare un tavolo urgente al fine di evitare conseguenze sociali particolarmente gravi proclamando uno sciopero per tutti i lavoratori di contact center in outsourcing commessa TIM per il giorno 18 marzo 2024 per l’intero turno per tutti i dipendenti di contact center in outsourcing operanti sulla commessa TIM. E’ alquanto scontato che – continua Stigliano – tale proclamazione è strettamente dovuta al fatto che TIM ha annunciato e poi messo in atto un inaccettabile e massiccio calo di volumi di lavoro a danno di aziende operanti nel campo dei contact center in outsourcing. E’ solo una delle tante iniziative da noi messe in campo – aggiunge Stigliano anche a nome Rsu/Rls CallMat – che a livello locale a gran voce si ben sposa a quanto fatto dalle Segreterie Provinciali Ugl e Telecomunicazioni Matera che hanno chiesto al Prefetto di Matera Cristina Favilli, al Sindaco di Matera Domenico Bennardi e al Presidente della Giunta Regionale Vito Bardi di essere convocati con la massima urgenza ad un tavolo sulla Vertenza CallMat Matera poiché la situazione che interessa i lavori è divenuta critica. Come per altre realtà produttive, per il sito di Matera è concreto il rischio di vedere nei prossimi mesi numerosissime famiglie fare i conti con situazioni di ristrettezza economica e di povertà. Bisogna costringere Tim a sedersi al tavolo e impegnare e a chiedere l’intervento del Governo nazionale per monitorare quanto sta accadendo negli appalti customer care e di applicare un’azione volta a superare le criticità denunciate dall’azienda CallMat e dall’Ugl Matera: va garantita l’integrità e la continuità della commessa TIM ed il conseguente utilizzo di tutto il personale finora coinvolto dall’azienda CallMat. L’Ugl prendendo atto con preoccupazione delle intenzioni aziendali e stigmatizzando il comportamento industriale di TIM ha proclamato lo stato di agitazione e avviato azioni a sostegno della vertenza. Il 18 marzo ci fermeremo tutti scioperando e – conclude Stigliano – l’Ugl Tlc metterà in campo successivamente qualsiasi altra iniziativa di protesta pacifica a tutti i livelli interessando le lavoratrici ed i lavoratori su tutte le attività Tim, affinché il committente riveda l’ingiustificato calo di volumi che ha impattato l’azienda CallMat”.