Venerdì 8 marzo 2024 alle ore 17,30 nel castello Isabella Morra di Valsinni è in programma l’inaugurazione della mostra di arte digitale “Donne e innovazione”: il racconto di 6 donne che hanno scritto la storia dell’innovazione”. Di seguito i particolari.
Scienza, arte e passione civile coniugate al femminile saranno al centro della mostra di illustarzioni digitali ideata e curata dal Cluster Basilicata Creativa e dall’EDIH Heritage Smart Lab per raccontare storie di donne che hanno dato un contributo innovativo, all’Italia e al mondo, promuovendo una visione inclusiva del sapere, fatta di talento e battaglie civili.
La mostra, allestita nel castello Isabella Morra di Valsinni, racconta con immagini e parole la storia di sei donne esemplari per il loro contributo “rivoluzionario” che ha cambiato nel corso dei secoli prospettive di studio, pratiche sociali, dinamiche politiche ed economiche.
Partendo da Ipazia di Alessandria per arrivare a Isabella Morra, Nellie Bly, Gertrude Bell, Rita Levi Montalcini e Dorothy Vaughan, l’evento offrirà una antologia scritta al femminile per raccontare la storia dell’innovazione e dell’emancipazione femminile. Questo racconto vuole testimoniare e promuovere un’idea di innovazione che, partendo dalle donne, è riuscita a cambiare il mondo di tutti. Le protagoniste della mostra, quindi, sono esempi di donne che hanno provato a cambiare il mondo mettendo a frutto la passione per i saperi che le hanno ispirate un talento che non isola, ma che si fa portavoce di domande più urgenti, universali.
La mostra riunisce esempi di una visione femminile sulla segregazione razziale, le scoperte scientifiche del 900 così come il dialogo fra religioni parlando anche di filosofia alessandrina e delle scoperte dell’archeologia. Le protagoniste della mostra, quindi, sono esempi di donne che hanno provato a cambiare il mondo mettendo a frutto la passione per i saperi che le hanno ispirate; un talento che non isola, ma che si fa portavoce di domande più urgenti, universali.
“Donne e innovazione” non è solo un omaggio al passato ma un messaggio per il nostro futuro. Un impegno per interrogarci sempre sulle vocazioni che ci orientano e su come le conoscenze che mettiamo in pratica, o contribuiamo a definire, possano migliorare la vita delle comunità in cui viviamo.