8 marzo, intervento di Simona Bonito (Consigliera Provinciale di parità della Provincia di Potenza) su giornata internazionale della donna. Di seguito la nota integrale.
L’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, è una data simbolo delle lotte femminili.
Per la Consigliera Provinciale di Parità della Provincia di Potenza, è anche invito a riflettere non solo sulle conquiste raggiunte e sui punti di criticità ancora presenti ma anche sul modo in cui la nuova generazione percepisce e affronta il tema della disparità di genere.
“Possiamo lamentarci perché i rosai hanno le spine, o rallegrarci perché le spine hanno le rose”.
Una frase dello scrittore e giornalista francese Alphonse Karr che faccio mia per constatare come la prospettiva da cui ci poniamo per dialogare su tutti i diritti diventa la parte sostanziale di questo percorso, ancora decisamente lungo.
Nel 2024 il tema dei diritti delle donne si amplia necessariamente verso le nuove generazioni. Parlare solo tra donne pur includendo gli uomini, come fatto fino ad oggi, potrebbe essere non più sufficiente per le sfide che ancora ci attendono.
Esiste dunque una questione generazionale sul tema dei diritti delle donne, segnata da un’era pre e post Millennio e dalla nascita di una prospettiva (ed esigenza) più ampia. Parlare, ideare e costruire con le donne e gli uomini di domani sono i punti reali per permetterci di raggiungere l’equità a cui tutte ambiamo.
Guardando alla storia, – aggiunge la Consigliera di parità della Provincia di Potenza – se è vero che l’eguaglianza formale è ormai un diritto acquisito quasi ovunque (grazie al resistente contributo di “combattenti” che hanno raggiunto per noi importanti traguardi), è sul piano sostanziale che ancora oggi si gioca la partita. Le questioni che animano i dibattitti, sulle piazze reali e virtuali, abbracciano un ampio ventaglio di nuove questioni da affrontare che non possono essere slegate dai diritti delle donne. Al divario occupazionale e retributivo, alla conciliazione vita-lavoro e l’assenza di donne in ruoli chiave si aggiunge quello di interventi trasformativi che permetta ai giovani di costruire passo dopo passo il loro futuro. Come ci ha dimostrato la nomina di “Potenza Città dei giovani 2024” c’è una generazione in marcia che non ha più voglia di aspettare. Partiamo da questo per aprirci a nuovi dialoghi. Il cambiamento verso un nuovo ruolo delle giovani donne è già avviato, serve, però, il contributo di tutti (delle Istituzioni in primis) per continuare un dialogo sulle discriminazioni, sulle differenze, sugli stereotipi e sulle ingiustizie, che questa nuova generazione di giovani donne e giovani uomini, fianco a fianco, è chiamata ad affrontare.
Dovremmo cominciare da qui, dai ragazzi e dalle ragazze, che non parlano solo di donne ma alle donne con diritti già acquisiti. Un nuovo modo di dialogare. Può essere un progetto, una speranza. Rivolgerci a tutti coloro che hanno voglia di scrivere una nuova pagina paritaria, inclusiva e coraggiosa.
Partendo da quello che già abbiamo conquistato e con la consapevolezza che le leggi da sole non bastano a rendere effettiva qualsiasi parità servono, veri e propri, interventi anche sul piano culturale. Serve fornire alle nuove generazioni, sin dalla più giovane età, strumenti utili a rimuovere i pregiudizi di ogni sorta.
Serve inventare, a partire dalle parole, dal linguaggio,un nuovo spazio di consapevolezza e di azione, alimentato da una rivoluzione generazionale, in cui le nuove voci ereditano dalle precedenti e le precedenti assorbono dalle nuove.
È questo, in fondo, il valore di una giornata dedicata ai diritti delle donne: rallegrarci di amare delle rose nonostante le spine, perché le rose fioriranno per tutte le generazioni.