La Regione Basilicata è in prima linea per abbattere le barriere della comunicazione per i disabili sensoriali, diffondere i servizi di interpretariato per l’accesso ai servizi pubblici, compresi quelli di emergenza, utilizzare ogni altra tecnologia finalizzata all’abbattimento delle barriere all’informazione o alla comunicazione delle persone sorde o con ipoacusia, con protesi acustiche o impianti cocleari”.
Lo ha dichiarato l’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli, che ha proseguito: “Partirà a breve “Comunic@Ens” in collaborazione con l’Ente Nazionale per la Protezione e l’Assistenza dei Sordi, rappresentato dal commissario regionale della Basilicata Camillo Galluccio, nonché istitutore dell’iniziativa. Quest’ultimo ha sottolineato quanto sia fondamentale per tutte le persone sorde lucane l’attivazione del servizio, al fine di garantire la sicurezza degli stessi. Il progetto regionale, finanziato con le risorse del Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia, ha come obbiettivo la loro integrazione nella società e l’abbattimento delle barriere comunicative in Basilicata, un territorio particolarmente complicato dal punto di vista orografico e per la disposizione dei comuni lucani. “Questa iniziativa pone l’accento sull’impellente necessità di garantire alle persone sorde, politiche finalizzate a una piena inclusione sociale – ha proseguito Fanelli – Il progetto perseguirà tre azioni strategiche che prevedono l’attivazione di un servizio che metta in contatto le persone udenti con gli operatori ENS dedicati, l’inserimento nei pronto soccorso lucani dell’applicativo ENS-PRO con il compito di rispondere alle emergenze e comunicare direttamente con le persone sorde e la realizzazione di un applicativo per i medici di base che possa fungere da modello da utilizzare anche in differenti ambienti ed amministrazioni. Fondamentale sarà la formazione; il progetto infatti punta sul potenziamento delle conoscenze degli operatori dedicati che prestano voce e orecchio alle persone sorde consentendo loro di essere parte attiva ed integrata nei contesti in cui essi vivono. Le diverse attività in programma saranno fonte di nuovi stimoli e importanti azioni di sensibilizzazione necessarie per tutti noi”.