Venerdì 15 marzo 2024 alle ore 17 nel Centro espositivo del Palazzo ducale a Tricarico è in programma l’inaugurazione della mostra dei disegni e dei documenti di progetto dal titolo “La memoria dell’impegno civile. Il progetto dei BBPR per la tomba di Rocco Scotellaro a Tricarico”. Di seguito la nota integrale.
La Direzione Regionale Musei della Basilicata, insieme ad un gruppo di studiosi docenti di Progettazione architettonica e Storia dell’architettura ha proposto di dedicare un’attenzione specifica al progetto della tomba di Rocco Scotellaro a Tricarico.
Questa mostra si colloca nel quadro delle celebrazioni conclusive del centenario della nascita di Rocco Scotellaro (nato il 19 aprile 1923) e, attraverso lo studio del suo monumento funebre, opera di modeste dimensioni ma ricca di significati e valori culturali e artistici, intende riportare alla memoria relazioni e contenuti della sua vita e del suo impegno. La tomba è collocata nel cimitero del comune di nascita del poeta, scomparso il 15 dicembre 1953, e fu ultimata nel 1956.
Il progetto fu affidato allo studio milanese dei BBPR, tra il 1954 e il 1955, per iniziativa di Carlo Levi, amico ed estimatore di Scotellaro, di concerto con l’economista meridionalista Manlio Rossi-Doria, mentore del poeta all’Istituto di Economia e Politica Agraria dell’Università di Portici (NA), dove Scotellaro aveva lavorato come segretario di redazione del “Gruppo Lucano di Studio”, negli ultimi anni della sua vita. Levi fu vicino a Scotellaro nei momenti più difficili con indiscutibile amicizia e, come ricordava Rocco Mazzarone, l’amicizia fra loro crebbe «per ‘amore della somiglianza’».
Le vicende del gruppo, contraddistinte un intenso impegno intellettuale e civile, intrecciano quelle di Rocco Scotellaro attraverso Carlo Levi ma anche attraverso Adriano Olivetti, il quale fu più volte committente dei BBPR, oltre ad aver coinvolto Scotellaro nel movimento “Comunità”. Olivetti era stato tra i protagonisti della trasformazione di Matera, dopo la denuncia lanciata dallo stesso Levi. Anche per questo si ritiene fondata l’ipotesi, pur mai ancora comprovata, che egli sia stato il finanziatore della tomba.
La mostra presenta per la prima volta al pubblico i disegni originali del progetto (ora custoditi presso il museo MAXXI di Roma e divenuti accessibili solo di recente), raccolti in dieci pannelli contenenti schizzi ed elaborati di altro tipo, accompagnati da quattro opere di Carlo Levi.
I BBPR intesero la tomba come omaggio e messaggio: da un lato, celebrando la memoria del poeta-sindaco, intellettuale protagonista di importanti iniziative di riscatto sociale nonché di dialogo culturale tra nord e sud, e dall’altro, invitando a proseguire, nel solco della sua eredità, un impegno civile per l’avanzamento del ruolo delle arti e della cultura in una società più democratica, equa e solidale.