Giovedì 8 agosto 2012 – Petrolio: “dalla Giunta mancata intesa anche ad Eni per la concessione “Frusci”.
Una nuova “mancata intesa” su un permesso di ricerca idrocarburi è stata deliberata, questa mattina, dalla Giunta Regionale di Basilicata. Questa volta riguarda dell’area di concessione denominata “Frusci”, ricadente nei comuni di Atella, Avigliano, Baragiano, Bella, Filiano, Pietragalla, Pignola, Potenza, Ruoti e San Fele. Il programma dei lavori proposto prevedeva studi, rilievi sismici e la perforazione di un pozzo esplorativo.
La Giunta, nell’esprimere la mancata intesa, ha evidenziato il pregio paesistico di alcune aree interessate, la presenza di aree naturali protette e i vincoli paesaggistici, archeologici e idrogeologici gravanti su alcune parti del territorio interessato dall’istanza. La deliberazione, inoltra sottolinea come già parte del territorio lucano sia oggetto di concessioni e come un ampliamento delle stesse condizionerebbe la programmazione e il governo del territorio, e come, sotto il profilo della partecipazione democratica, si registri il dissenso nella popolazione rispetto alla concessione di nuove permessi.
Mercoledì 7 agosto 2012 – La Giunta regionale della Basilicata ha deliberato questa mattina il proprio no alla concessione del permesso di ricerca di idrocarburi denominato “Grotta del Salice” avanzata dalla Shell Italia E&P Spa per i territori ricadenti nei comuni di Castronuovo Sant’Andrea, Gallicchio, Missanello, Roccanova, San Chirico Raparo, Sant’Arcangelo e Aliano.
Si tratta della prima “mancata intesa” espressa dopo l’approvazione all’unanimità, In Consiglio regionale, della così detta moratoria sulle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi. La decisione tuttavia, pur richiamando il voto consiliare, è stata supportata da un’articolata motivazione che prende atto delle diverse concessione già attive in Basilicata, osservando che tali presenze “creano vincoli e condizionano decisamente la programmazione e il governo del territorio da parte dell’Ente Regione” specificando che, di contro, “il territorio regionale è ricco di emergenze ambientali e culturali e che la valorizzazione e la protezione dell’ambiente costituiscono obiettivi primari ed ordinari della gestione del territorio” e che “pur costituendo gli idrocarburi una risorsa rilevante del territorio della Regione, il loro sfruttamento va inserito nell’ambito di una visione complessiva di programmazione e sviluppo, in coerenza con la valorizzazione degli altri beni e delle altre risorse esistenti, con particolare riferimento a quelli ambientali e idrici.
Nel provvedimento si fa anche riferimento ad un concetto sociale di “compatibilità ambientale”, spiegando che “coinvolgono anche aspetti di partecipazione democratica e che è necessario dare corretta attenzione al dissenso manifestato dalle popolazioni locali”.
“Nella formulazione del provvedimento – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Vilma Mazzocco che ha proposto la delibera – abbiamo preso in considerazione tutti gli aspetti ambientali e abbiamo concluso per il no all’avvio di una nuova attività di ricerca in un territorio che si estende dall’area nord del Parco del Pollino alla parte sud del Parco dell’Appennino meridionale. E la nostra posizione politica si basa su un punto di forza: nessuno può accusare la Basilicata di avere un atteggiamento di chiusura rispetto alle attività estrattive, ma non siamo disposti a consacrare tutto il nostro territorio al petrolio”.
“La linea è chiara e ormai definita – ha concluso il presidente della Regione Vito De Filippo – la Basilicata ha già dato il proprio contributo al bilancio energetico nazionale, i permessi in atto hanno saturato quella che riteniamo la soglia di sostenibilità di questo tipo di attività per la regione e riteniamo che altri territori debbano giocarsi la partita dello sviluppo puntando su altre chance. Ed è una posizione che, anche grazie al voto unanime espresso dal Consiglio, siamo pronti a ribadire anche per il futuro”.
L’efficacia del provvedimento di Giunta slegata dall’entrata in vigore della Legge regionale e non sottoposto ad eventuali impugnative della stessa.
A ulteriore chiarimento rispetto alla notizia sulla mancata intesa sul permesso di ricerca Shell “Grotta del Salice”, e a seguito di informazioni errate diffuse da un’associazione, si fa presente che la decisione è stata assunta con delibera di giunta ai sensi dell’art.3, comma 1, lettera b del decreto legislativo 443/99 ed in conformità all’accordo Stato Regioni del 24 aprile 2001 e che tale provvedimento non è subordinato all’entrata in vigore definitiva della così detta Legge regionale di moratoria sul petrolio, sebbene politicamente a tale provvedimento connesso. Conseguentemente, anche eventuali impugnazioni della norma regionale non produrrebbero effetti sulla decisione odierna.