Gianni Perrino, Consigliere regionale Movimento 5 Stelle: “Il mercato libero rischia di trasformare il bonus gas in un boomerang”. Di seguito la nota integrale.
Durante l’approvazione dell’ultimo bilancio di previsione l’aula di Via Verrastro ha approvato un ordine del giorno relativo alle compensazioni ambientali concernente il ddl “Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2024-2026”, con l’obiettivo di tracciare un quadro più delineato sulle risorse messe in campo col famigerato “bonus gas”. L’ultima audizione in II CCP ha visto relazionare il Dott. Busciolano proprio su questo punto.
Partiamo subito col dire che le coperture della norma sul bonus gas si sono dimostrate ampiamente insufficienti per garantire la ‘molecola gratis’ ai lucani. A causa della bassa quotazione della materia prima alla borsa di Amsterdam (mediamente di molto inferiore al prezzo stimato di 1 euro al metro cubo riportato nella relazione tecnico finanziaria della norma), le risorse che inizialmente si prevedeva di incassare dalla vendita del gas (200 milioni di euro) si sono ridotte a meno della metà. Se poi pensiamo che appena qualche mese fa era stata modificata la tabella che riportava le risorse ripartite nel triennio 22-24 all’interno della norma sul bonus gas, con l’intento di coprire le spese per gli impianti di energia rinnovabile per i non metanizzati (stornando 44 milioni dai 200 previsti per il bonus che di fatto non esistono), si comprende il motivo per cui, qualche giorno fa, la giunta ha approvato quanto deciso nel tavolo permanente con le compagnie petrolifere della concessione Val d’Agri, ovvero destinare i 50 milioni delle risorse relative ai progetti non oil in capo alla Regione dei primi 5 anni dal rinnovo della concessione, proprio per coprire le spese relative al bando non metanizzati. Si tratta, quindi, di 50 milioni sottratti ad altre potenziali progettualità che la Regione avrebbe potuto mettere in campo. Inoltre, a detta di Busciolano, alcune compagnie di distribuzione del gas, avrebbero praticato rialzi sui costi di alcuni servizi per le utenze lucane, di fatto riducendo ulteriormente lo sconto per le famiglie, già eroso dalla bassa quotazione in borsa della materia prima e dallo stop al mercato tutelato, concretizzando così quanto paventato nella relazione del nostro emendamento, presentato a suo tempo in Consiglio, in fase di discussione della norma sul ‘gas gratis’, volto ad inserire una clausola valutativa che, tra le altre cose, obbligasse la giunta a riferire rispetto ad eventuali effetti distorsivi del mercato a danno degli utenti lucani. Per questi motivi, nei giorni scorsi, ci sono state interlocuzioni con le compagnie di distribuzione. Busciolano ha infine affermato che sarebbe il caso di attuare la fase 2 prevista negli accordi ovvero la distribuzione diretta del gas ottenuto, attraverso una multiutility in house per poter rendere il beneficio molto più concreto, altro aspetto che abbiamo evidenziato tempo addietro, ma che andrebbe approfondito anche tenendo in considerazione gli organismi presenti sul territorio regionale come Società Energetica Lucana.
Come si può ben comprendere siamo ben lontani da quanto paventato da due anni a questa parte dagli esponenti del governo Bardi. L’arrivo del mercato libero sta di fatto annullando il beneficio ed appare necessario prendere di petto questa situazione per evitare che il bonus gas si trasformi un boomerang come – del resto – sta avvenendo.